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GIORNO 2
Tokyo, ore 19:00 - Aeroporto di Tokyo
Una settimana passò velocemente, e per i 4 giapponesi era finalmente venuto il tanto agognato giorno della
partenza;
Neanche a dirlo, quello più
emozionato di tutti era Kogoro, che nei giorni che lo separavano dalla partenza
si era documentato il più possibile sulle bellezze italiche, naturalmente non
solo quelle "artistiche"… inoltre sperava che la sua fama di geniale
investigatore avesse superato anche i confini nipponici, illuso di essere un
detective di fama mondiale;
Conan e Ran, così emozionati anche loro, tanto che nessuno
dei due la notte prima riusciva a prendere sonno, parlavano con gioia tra loro
riguardo ciò che avevano saputo o che già conoscevano
dell'Italia e delle sue tradizioni, della città di Roma e i suoi monumenti; e
Conan, anche delle squadre di calcio!
Il professor Agasa invece sembrava
quello più tranquillo: così tranquillo che, in attesa
che i quattro assieme agli altri passeggeri venissero chiamati per l'imbarco,
non trovava meglio da fare che dormire saporitamente…
Sembrava che niente e nessuno potessero
svegliarlo, ma ci pensò il segnale acustico dell'altoparlante, che annunciava
ai passeggeri del volo Tokyo - Roma di prepararsi per l'imbarco.
Se il segnale acustico aveva avuto
l'effetto di destare il professore, ebbe anche l'effetto di cancellare il
sorriso "malizioso" dalla faccia di Kogoro e trasformare la sua
espressione in una maschera di terrore! Ran aveva ragione: Kogoro aveva paura
dell'aereo!
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Roma, ore 23:00, Aeroporto di Fiumicino
E così, dopo 12 ore di volo che parevano interminabili (non
per Kogoro che era imbottito di sonniferi), i nostri finalmente
misero piede in terra italiana, quasi commossi per questo sogno che finalmente
si realizzava…
"Quanto sei bella Roma, quann'è sera,
quanno la luna
se specchia dentro er Fontanone,
e le coppiette, se ne vanno via,
quanto sei bella Roma, quanno
piove…
Stanchi per il lungo viaggio, ma eccitati per l'inizio del
loro soggiorno in Italia, Agasa, Conan e gli altri
dopo aver aspettato i bagagli presero il taxi che li portò all'Hotel Plaza, un bellissimo ed elegantissimo hotel in Via del
Corso, una delle vie più famose e rinomate della capitale.
Durante il tragitto in auto che dall'aeroporto li aveva
condotti fin nel cuore della città, Conan e Ran non facevano che guardare fuori dai finestrini questo nuovo paesaggio a loro
sconosciuto, ma che subito li aveva affascinati!
E che sorpresa quando si resero
conto che il loro hotel si trovava vicinissimo a P.zza
di Spagna, quella piazza così famosa per la sua bellezza e per essere una delle
più rinomate passerelle di moda a livello mondiale! Non vedevano l'ora
arrivasse il giorno dopo, per poter andare a scoprire anche il più piccolo
angolo di questa gemma di storia e di fascino, che è
Roma.
Quanto sei grande Roma, quann'è er tramonto,
quanno
l'arancia rosseggia ancora sui sette colli,
e le finestre so tanti occhi,
che te sembrano dì quanto sei bella…
Ancora a quest'ora c'era parecchia
gente in giro, specialmente giovani che si andavano a divertire e a
chiacchierare nei vari pub sparsi per le vie, ma anche tante famiglie, tante
coppie di giovani innamorati, che non volevano perdersi il piacere di camminare
per le strade della città con quella tranquillità e quell'atmosfera
quasi magica, che può dare una città di notte.
E anche quella canzone, che il conducente del taxi ascoltava
a ripetizione, sembrava abbracciarsi meravigliosamente a questa
atmosfera.
Quella musica e quelle parole rimasero in mente ai quattro
turisti tanto da accompagnarli fin nei sogni...
Oggi me sembra che…
er tempo se sia
fermato qui…"
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GIORNO 3
Roma, 10:00 - camera 11 dell'Hotel Plaza
- Oh, Conan! Vieni a vedere che bello!
Un caldo e accesissimo solo diede il
benvenuto nella capitale a Ran, che alzatasi prima di tutti, dopo essersi data
una sciacquata e aver riordinato i lunghi capelli, corse verso la persiana per
far penetrare nella camera tutta la luce e l'energia possibile, e ammirare il
panorama che si poteva scorgere dal loro albergo; sotto i suoi occhi decine e
decine di negozi di moda, gioielli e non solo, si snodavano come un lungo
serpente fino a terminare la loro corsa in una piazza nella quale era possibile
distinguere una lunga colonna proprio nel mezzo; ovunque c'era tanta gente che
andava e veniva,
Conan, svegliato da Ran, sembrava un cadavere ambulante!
L'effetto del fuso orario si faceva sentire su tutti, ma specie su di lui che
aveva il corpo di un bambino gravavano le poche ore di sonno fatte, perché il
piccolo detective la sera prima fu piuttosto tardo a cadere nelle braccia di
Morfeo… già per via della differenza di orario non
aveva molto sonno, in più sapete com'è no? Quando si
sa che il giorno dopo passerai una giornata bella e intensa, un'esperienza
nuova che si prospetta affascinante, si è talmente eccitati dalla voglia che
arrivi quel giorno che ci si nega quasi automaticamente la strada più breve per
giungervi: dormire appunto. Fu così che prese sonno solo dopo un paio d'ore
essersi coricato.
- Wow… - esclamò Conan… guarda laggiù, dove c'è quella
colonna…da quello che ho letto su internet dovrebbe essere P.zza
del Popolo…o P.zza Colonna…mah! Beh, non vedo l'ora
di andare in tutti e due i posti! ^_^
- Sì Conan, anche io! ^_^ Tu vai a svegliare il professore
che io sveglio quel ghiro di mio padre…ieri sera ha preso l'ultimo sonnifero
che gli era rimasto…-_-
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Roma, 10:30 - ristorante Hotel Plaza
Nella grande e lussuosa sala da pranzo oramai semivuota, Agasa, Conan e Ran si ritrovarono, così attorno a un tavolo per consumare la loro prima colazione
all'italiana;
Agasa: Mmm.. caspiterina, siamo gli ultimi a
fare colazione!
Conan: Lo credo bene professore ci siamo svegliati così
tardi!
Ran: Almeno noi ci siamo svegliati… quel pigro di mio padre
non sono riuscita a tirarlo giù dal letto!
Agasa: Ahahah,
stai tranquilla Ran, vedrai che ci penserà la donna delle pulizie!
Ran: Mah, speriamo… ma senta
professore, è oggi che inizia la conferenza?
Agasa: Oh sì, certo! Oggi più che
la conferenza in sé per sé c'è una sorta di introduzione
agli argomenti che verranno dibattuti nel corso delle varie giornate e cose del
genere… diciamo che è più un modo per ritrovarsi tra vecchi amici di
università!
Conan: Perché professore, lei ha frequentato l'università in
Europa?
Agasa: Oh, devi sapere che
l'università dove andavo io in Giappone, era ai tempi
una delle poche che offriva borse di studio all'estero per gli studenti più
meritevoli, ed io sono riuscito a studiare 2 anni in Inghilterra per poi
ritornare a Tokyo e laurearmi!
Ran: Wow, deve essere stata un'esperienza fantastica!
Sì, lo è stata… - commentò il professore con quella
malinconia tipica delle persone anziane che ripensano alla beatitudine della
loro giovinezza, della quale ovviamente ricordano solo i lati positivi, giungendo spesso a conclusione che i giovani siano
senza problemi - …e non vedo l'ora di incontrare qualche mio vecchio…collega!
Già…e speriamo che questi suoi vecchi compagni di studi nel
frattempo siano diventati dei veri e propri geni vero?
- aggiunse Conan alludendo alla speranza di poter trovare qualcuno in grado di
risolvere il suo problema, mentre finiva di bere il suo bicchiere di latte e
caffè;
Agasa: Eheheh…ben
detto!
Ran: Ma…io a volte non vi capisco… é_è
Agasa: Cosa pensate di fare oggi
ragazzi?
Ran: Beh, visto che è tardi, fino
all'ora di pranzo ci conviene rimanere nei dintorni, penso che percorreremo in
lungo e in largo questa via, entrando in tutti i negozi e provando tutti gli
abiti che mi piacciono! ^__^
Oh no… é_è - pensò il piccolo
Detective rabbrividendo solo all'idea - spero che stia scherzando… -.-
Bene, bene, bene… - sentenziò Agasa
massaggiandosi la pancia per l'ottima colazione - allora Conan, se ti dovessi
stancare di visitare negozi, puoi anche raggiungermi al convegno! Si tiene presso
la città universitaria, quindi non ti sarà difficile trovarla, basta chiedere!
Conan: D'accordo professore, verrò senz'altro!
In realtà Conan avrebbe addirittura preferito girare senza
sosta per negozi con Ran, piuttosto che assistere ad un noiosissimo convegno,
ma il professore aveva detto che oggi era solo una
giornata di presentazione, e poi, dopotutto, egli era interessato in prima
persona; il suo sogno di ritornare ad essere Shinichi,
poteva forse avverarsi…
******
Roma, ore 18:00, Aula Magna della Facoltà La Sapienza
Decine e decine di scienziati, professori, assistenti,
giornalisti, tutti provenienti da ogni parte del mondo per questo convegno
internazionale della scienza! Decine di cervelli che lavoravano tutto l'anno e
che poi si riunivano in qualche bella città per confrontarsi e mettere le
proprie scoperte e conoscenze a disposizione di tutti; quest'anno
inoltre, cadeva anche l'assegnazione del premio alla migliore invenzione tra
quelle presentate da un gruppo di circa una dozzina di
scienziati, una sorta di concorso che si ripeteva ogni 5 anni e che dava la
possibilità di ricevere un'ingente somma di denaro da spendere completamente ai
fini deontologici che l'attività di scienziato comportava, praticamente di
occuparne la maggior parte nella ricerca e nella sperimentazione!
Il professor Agasa, che aveva
ascoltato con attenzione tutta la cerimonia di apertura,
ed aveva visto sfilare davanti a sé tutti i suoi colleghi che avrebbero tenuto
conferenze nei giorni seguenti, non era uno dei partecipanti a quel concorso;
anche se i soldi gli avrebbero certo fatto comodo, non gli piaceva dover
lavorare per mettersi in competizione con altri suoi colleghi, egli vedeva la
scienza come un grande carro che tutti gli "eletti", ovvero gli
scienziati, dovevano trainare sempre più in là, anche un passo alla volta,
senza però mai pestarsi i piedi tra di loro; e inoltre, forse era questa la
motivazione più importante, era così sincero ed onesto che sapeva che non
avrebbe speso i soldi ricevuti in caso di vittoria, per continuare e migliorare
le sue ricerche, bensì per migliorare il suo tenore di vita!
Ora la conferenza era finita e tutti quanti si ritrovarono
nell'ampio spiazzale dell'università, dove era stato
allestito una sorta di buffet, con lunghe tavolate sovrastate da tutte le più
buone specialità italiane: mozzarelle, prosciutto, melone, tanti formaggi e
verdure, e soprattutto tanta pasta!
L'atmosfera era cordiale, i giornalisti intervistavano i
vari pezzi grossi, i diaframmi delle macchine fotografiche si aprivano e
chiudevano a ripetizione, e vecchi amici e compagni di studi si ritrovavano
dopo tanti anni, facendosi i complimenti reciprocamente e mentendo altrettanto
reciprocamente sul fatto di trovare l'altro: "per
nulla cambiato!"
Agasa si aggirava tra i tavoli famelico, non voleva perdersi nemmeno un prodotto
della favolosa cucina qual è quella italiana, e di tanto in tanto lanciava
delle occhiate con la speranza di ritrovare qualche faccia conosciuta!
Un timido venticello non riusciva certo ad alleviare la
calura e l'umidità che impregnavano l'aria, tuttavia la sera si stava
avvicinando ed il sole era già sensibilmente meno potente;
Mentre era indeciso tra il prendere
un altro piatto di pasta all'amatriciana, o di
provare la pasta con quella strana salsa verde, il professor Agasa si sentì bussare dietro la schiena…
- Agasa! Sei proprio Agasa! Ti ricordi di me??
Il professore, all'inizio sbigottito, fece mente locale tra
i suoi compagni dell'università, finché non ne trovo
un paio che, perlomeno per altezza e colore dei capelli, corrispondessero
all'uomo che lo aveva appena chiamato per nome;
-
Ehm…Rooney? Waylon Rooney?
- Esatto!! Ahahah, ne è passato di tempo eh!
- Eh già… noi non possiamo certo dirci non
siamo per nulla cambiati!
- Perché, mi trovi molto
invecchiato?
- Oh no, no…anzi! A dire la verità ti trovo benissimo!
Ed in effetti le parole di Agasa non erano semplice retorica; il professor Waylon Rooney, suo vecchio
compagno di corso all'università di Oxford, con il quale tra l'altro non era
nemmeno in rapporti troppo di amicizia, si mostrava ben più giovane dell'età
che in effetti aveva!
Alto circa 1,80, gli occhi profondi e neri, come i capelli,
che il professore portava a spazzola evidenziando la brizzolatura sopra le
orecchie, si intonavano bene col colore della pelle,
un olivastro piuttosto marcato, che probabilmente, era dovuto a qualche lampada
artificiale.
Sbrigati i primi, consueti convenevoli, i due non
resistettero al bisogno di rievocare il passato, di ricordare i vecchi
compagni, professori, e tutte le situazioni difficili e divertenti che si erano
trovati a vivere a Oxford, durante i due anni di
permanenza del professor Agasa; nonostante i due non
si frequentassero troppo, avevano in comune parecchie esperienze legate a quei
tempi, e ciò fece sì che il professor Agasa entrò
parecchio in sintonia col prof. Rooney…
- E dimmi Agasa,
farai parte dei candidati al concorso delle scienze?
- Oh no, no… non sono abbastanza "ferrato" per
questo genere di competizione!
- Beh…forse è brutto dirlo, ma… meglio così!
- Cosa intendi dire?
- Vedi…io sono uno dei partecipanti, scelti tra un gruppo di
più di cento ricercatori, e spero proprio di farcela ecco!
Oh, i miei complimenti allora! - fece Agasa
stringendogli la mano e sorridendo bonariamente - e…se posso permettermi…in che
cosa consiste la tua ricerca?
Il professor Rooney si incupì un attimo, come se infastidito dalla domanda di Agasa, che se ne accorse e subito ritirò indietro tutto;
Agasa: Ah, scusami, scusami tanto! Probabilmente queste sono cose che vanno
tenute segrete sino al momento della gara! Ecco, come vedi…con questo tipo di
concorsi non ci so proprio fare! Ahahah
^^
Rooney lo guardò e sorrise; la
simpatia del professore gli fecero abbassare la
guardia, e lo convinsero a credere che in fondo, se anche gli avesse rivelato
di che cosa trattasse la sua ricerca, non sarebbe stata poi mica la fine del
mondo! E poi, moriva dalla voglia di raccontare a qualcuno che cos'era il
frutto della sua mente, di vedere la sua espressione meravigliata, di ammirazione! E, a una decina di
giorni dal concorso, non resisteva più all'attesa…
- E va bene professor Agasa, -
fece Rooney accostandosi alla spalla di Agasa per poter parlare a voce
più bassa - ti dirò sommariamente cosa sono riuscito a fare in questi 3 anni di
studi in laboratorio…
- Oh bene, bene, dimmi! - fece Agasa
realmente interessato;
- Ecco, dopo un primo anno dedicato soprattutto alla ricerca
e allo studio teorico, nel secondo anno mi sono buttato anima e corpo nella
produzione di una sorta di farmaco con effetti quanto mai strepitosi:
infatti, facendo assumere a dei topi da laboratorio diverse quantità di questo
farmaco, sono riuscito a produrre una crescita istantanea delle loro cellule
ossee e dei loro tessuti epidermici e muscolari! Praticamente
riesco ad accelerare enormemente il loro processo di crescita!!
Il professor Agasa a queste parole
rimane di sasso!!! Quasi non credeva potesse essere
vero! Era venuto fin qui con lo specifico intento di poter trovare qualche
sorta di aiuto per Shinichi
e, come se fosse piovuto dal cielo, ecco un suo vecchio compagno di studi, il
professor Rooney, che gli fornisce la soluzione su un
piatto d'argento! No, troppo bello, non poteva essere vero!
- Che cosa c'è professore, ti sei
bloccato di colpo! Ritieni forse la mia ricerca immorale?
- Oh…oh no, tutt'altro!! E'…è geniale amico mio!!
- Ah…molte grazie! E' che la vedevo così sorpreso…
- Eh dimmi…
Agasa si fece un po' avanti per
avere ulteriori delucidazioni sull'argomento, per
vedere se questa pista fosse realmente praticabile, se non ci fossero problemi
magari sulla sperimentazione umana, o cose del genere…ma non vi riuscì, in
quanto proprio in quel momento due amici del prof. Rooney
si avvicinarono a quest'ultimo per salutarlo e
scambiare due chiacchiere, cosicché in rispetto della "privacy" che
regnava in questo genere di confidenze, il professor Agasa
preferì non andare oltre con la curiosità e congedarsi dall'inglese; prima di
farlo però, riuscì a ottenere una sorta di appuntamento in un bar della Capitale
col professor Rooney, proprio per poter parlare
tranquillamente di questo farmaco miracoloso che, forse, potrebbe essere la
salvezza per Shinichi…
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Roma, ore 19:30, spiazzale della città universitaria
Mentre il sole iniziava a perdersi rosso dietro gli alti
palazzi, tutti tra i giardinetti e le viottole dell'università osservavano
incuriositi quel bambino con la giacca blu e il papillon, la testa grande e
degli occhiali ancor più grandi, che si aggirava da
qualche minuto per la città universitaria in cerca di qualcuno… finalmente,
vicino ad un tavolo dove venivano versati per l'assaggio alcuni tra i vini più
buoni della zona, ecco scorgere l'inconfondibile sagoma del suo obiettivo…
- Professor Agasa, finalmente l'ho
trovata!
- Oh Conan, eccoti qua, ti aspettavo! Come
è andata la giornata con Ran?
- Oh, lasci stare…come aveva annunciato ha fatto visita a
quasi tutti i negozi di via del Corso…ed ha comprato un mucchio di vestiti e
oggetti inutili…-__- Però la città è davvero bella!
- Bene, sono contento che ti sia piaciuta…sai Conan…forse ho una buona notizia per te!
- Di che si tratta?
Il professore così, senza dilungarsi troppo, raccontò a
Conan del prof. Rooney e della sua ricerca, e informò
il giovane detective di non prendere appuntamenti per la mattina dopo, perché
sarebbero andati entrambi all'appuntamento col professore per vedere se ci fosse qualche possibilità per realizzare il suo sogno;
- Ma è fantastico professore!!! -
esclamò colmo di felicità Conan!
- Sì, ma…non ci fare troppo l'idea…come ti ho detto ne so
pochissimo ancora e magari potrebbe rivelarsi
addirittura dannoso per l'uomo…finora è stato provato solo su topi, almeno
credo…
- Speriamo bene…sarebbe bellissimo!
- Agasa! E' incredibile che anche
tu sia riuscito a laurearti!!! Ma come sei
invecchiato!
Questa voce! Questa voce così fastidiosa, così deridente e
monotona, nonostante sia un po' cambiata col tempo, per il professore era
inconfondibile! Era quella dell'odiato Martin Ruby, un altro compagno di Oxford!
Con questo però, i rapporti erano piuttosto particolari! I due non facevano
altro che punzecchiarsi tutti i giorni, di darsi dell'ignorante, dell'incapace,
ma in realtà si stimavano moltissimo…solo che, non si sa
come, presero l'andazzo di stare sempre a bisticciare tra di loro, ed i due
anni di Agasa in Inghilterra passarono con Martin "il tarlo" Ruby
sul groppone!
Se non avessi riconosciuto la tua fastidiosa
voce avrei fatto fatica a distinguerti da Babbo Natale… Martin
il tarlo! - rispose Agasa sorridendo e voltandosi
appena verso il suo ex compagno;
- Vi conoscete professore? - fece Conan divertito dalla
scenetta;
- Sì Conan…devi sapere che il professore che hai ora davanti
a te è uno delle persone più intelligenti che io abbia
mai conosciuto… tuttavia è anche una delle più antipatiche! è_é
- Ahahah…non dargli retta piccolo…in realtà il tuo nonnino dice così perché gli
rode ancora il fatto che io avessi mooolto più
successo di lui con le ragazze!
- Ma cosa dici! A parte che non sono suo nonno, e poi ero IO ad avere più successo!
- Beh Agasa…capisco che tu all'età
che ti ritrovi possa aver perso un po' la memoria…
- Ma che impertinente…solo perché
ha un paio d'anni meno di me… -___-
I due si fecero una grossa risata e si abbracciarono, ma nel
farlo il professor Ruby estrasse dalla tasca un
foglio di carta bianco con un pezzo di scotch in alto e con
su scritto "I'm an
idiot", e lo appiccicò dietro la schiena del
professore fingendo di dargli le pacche sulle spalle, e facendo poi
l'occhiolino a Conan per raccomandarsi di tenergli il gioco!
Doveva essere proprio un tipo simpatico,
pensò Conan! Già adesso sembra una peste, figurarsi da giovane! Eppure,
a vederlo non lo si sarebbe detto… di statura media,
radi capelli castani e corporatura esile, insomma…proprio un tipico vecchietto!
Invece, a detta del professor Agasa, un vero genio.
Agasa: Allora Ruby…
partecipi anche tu al concorso delle scienze?
Ruby: Oh no…per me quelle sono
cose superate…e poi… non ci sarebbe gusto a competere
con dei pivelli…vincerei senz'altro! Non mi dire che tu partecipi?? Cosa hai
inventato, un apparecchio acustico di ultima
generazione?
Agasa: è__é Col
tempo sei diventato ancora più acido e meschino! Comunque
no, non partecipo! Sai che a me non sono mai piaciute questo
genere di cose!
Ruby: Lo so…ed era
uno dei motivi per i quali ti stimavo particolarmente…
Agasa: Grazie…comunque
quando inventerò un elisir di giovinezza te lo farò sapere, sembra che tu ne
abbia bisogno!
Ruby: Ti pareva che non doveva essere tua l'ultima parola! -.-
Agasa: Ma sai chi partecipa? Ti
ricordi di Waylon Rooney?
Ruby: Oh, certo che mi ricordo di
lui! E' uno scienziato di buona fama qui in Europa…e così ci riprova…
Agasa: Riprova? In che senso?
Ruby: Beh, anche cinque anni fa,
nell'edizione precedente, portò un suo esperimento al concorso, ma arrivò 4°…
chissà forse lo ha perfezionato!
E di cosa si trattava? - aggiunse
il professore incuriosito dando poi un colpetto a Conan per avvertirlo di stare
con le orecchie aperte… probabilmente si trattava dello stesso esperimento di crescita
rapida che proponeva quest'anno!
Ruby: Mmm…se
non ricordo male era qualcosa di piuttosto interessante…ah, ci sono! Propose un
farmaco in grado di alterare il PH della pelle! Ma arrivò quarto perché, anche
se valida teoricamente, la sua ricerca si dimostrò poco efficace in campo
empirico, ovvero non funzionò molto, mi pare con una media inferiore al 50% sui
volontari che assunsero il farmaco… inoltre, anche nei casi in cui si verificava un'alterazione del PH questa era non troppo
considerevole e poi non era duratura! L'equilibrio acido della pelle si ristabilizzava dopo pochi minuti; ma la cosa più importante
credo, fu la scarsa utilità di un farmaco del genere! Ma
magari a te sarebbe servito Agasa, non hai mai avuto
un buon odore!
Agasa: Ma come ti permetti!! Se eri tu quello che non si cambiava mai le mutande!
Conan: °°° Che schifo… é_è
°°°
Ruby: Ahahah…ok, finiamola…è stato un piacere reincontrarti
vecchio Agasa…questo è il mio biglietto da visita, se
ti va di farti risentire chiamami pure sul cellulare!
Agasa: Tsk…
se proprio ne avrò la necessità…è stato un piacere
anche per me!
I due si strinsero la mano sorridenti
e si congedarono; visto che l'ora si era fatta tarda Conan e Agasa, un po' delusi dal non aver avuto nuove informazioni
riguardo il farmaco di Rooney, si incamminarono verso
la metropolitana per tornare in Hotel per la cena e poi andarsi a riposare,
così da essere pronti domani ad incontrare quello che Conan sperava fosse il
suo "salvatore"…
Conan: E così domani conosceremo un po' del mio destino…
Agasa: Già Shinichi…speriamo
di avere buone notizie…
Conan: A dire il vero non vorrei essere troppo ottimista…
magari stasera starò tutta la notte a pensare di poter
tornare grande, e poi invece non se ne potrà fare niente…ci resterei malissimo!
Agasa: Forza…vedrai che andrà
bene!
Conan: Grazie professore…speriamo!
^_^
Agasa: Conan…?
Conan: Sì?
Agasa: Non vorrei allarmarti ma…c'è qualcosa di strano…
Conan: Che cosa?
Agasa: La gente che camminando ci
sorpassa…ecco… mi guarda in faccia e ride…!
Conan: Eh…? A...ah! Il foglietto!
Agasa: …quale foglietto?
FINE
CAPITOLO 2 |