Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=YSVyBl5kECk.
L'arpione
della principessa
La
ragazza fece scattare il macchinario, l’arpione venne sparato
a tutta velocità. Solcò il cielo azzurro sopra di
lei. La luce del sole fece brillare il metallo di cui era composto.
L’arpione si conficcò nei merli della parete di
pietra del castello.
La
giovane ghignò e socchiuse gli occhi, le sue iridi dorate
brillarono.
“Te
l’avevo detto che ci sarei riuscita”
sussurrò.
La
donna che stava con lei si portò una mano alla bocca e
sbadigliò. Socchiuse gli occhi, facendo ondeggiare le lunghe
ciglia nere.
“Ed
ora cosa pensi di fare? Di scalare la parete?”
domandò.
La
giovane annuì, facendo fluttuare i suoi lunghi capelli
vermigli.
La
donna schioccò la lingua sul palato.
“Principessa,
vi rendete conto che quello si usa per dare l’assalto ai
castelli, e non per scappare al di fuori di essi? Potreste
semplicemente chiedere di farvi uscire” disse.
La
principessa si accarezzò il fianco, sfiorando con le dita
pallide l’elsa di uno dei pugnali che teneva alla cintola.
“Devo
allenarmi. Se un giorno scoppiasse una guerra ed io fossi costretta a
dare l’assalto ad un castello? Insomma, è
necessario che io lo faccia, zia” spiegò.
“Eloine,
lo scenario che stai descrivendo, è impossibile. Se
scoppiasse una guerra, una principessa come voi verrebbe semplicemente
portata in salvo” spiegò la zia. Il lungo vestito
blu le scivolava sul corpo magro, esaltandole le forme del seno poco
prosperoso. Le ossa le premevano contro la pelle pallida,
intravedendosi.
“Zia
Eladam, voi non riuscite proprio ad immaginarvi le situazioni che
potrebbero verificarsi in questo mondo” ribatté la
nipote. Raggiunse il muro e si afferrò alla corda assicurata
all’arpione, saltò e mise i piedi sulla roccia.
Iniziò la risalita, graffiandosi le dita.
La
zia socchiuse gli occhi, le sue iridi azzurro ghiaccio brillarono di
riflessi blu intenso.
“Non
so da chi avete preso. Né vostra madre, né vostro
padre, hanno simili comportamenti…”.
Iniziò a rimproverarla.
Eloine
proseguì la risalita e socchiuse gli occhi, accelerando la
velocità. I muscoli delle sue braccia scattavano, la pelle
delle sue mani si era graffiata in più punti.
“Ammettetelo,
semplicemente non comprendete quanto sia bella
un’avventura!” gridò.
Eladam
schioccò la lingua sul palato, socchiudendo le labbra
sottili.
“Sei
tu che non comprendi la tua fortuna di vivere al sicuro, in un mondo
pacifico. Lì fuori ragazzini affamati muoiono di continuo,
gli sporchi popolani si ammalano delle malattie più assurde.
Per non parlare degli altri regni che non solo sono sempre coinvolti in
futili guerre, ma non riescono nemmeno mai a
vincerle…”. Continuò a lamentarsi. Le
lunghe ciocche di capelli biondo platino le ricadevano sulle spalle
sottili, facendo contrasto con la sua veste di velluto.
Eloine
raggiunse la cima del muro e si sedette tra i merli.
Accarezzò con una mano il suo arpione, socchiuse gli occhi e
ridacchiò.
“Sono
convinta che con questo arpione, potrò fare ogni
cosa” si disse. Si massaggiò il collo, alzando il
gomito verso l’alto. Con quest’ultimo
sfiorò le due piume nere di corvo che la giovane principessa
aveva messo tra i capelli.
La
voce della zia arrivava ovattata alla giovane, semi-coperta dal rumore
del vento.
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