Mary Winchester da un anno era diventata l’orgogliosa madre di un bambino che aveva preso il nome di Dean, in onore della nonna materna, Deanna.
Come sempre, lo mise sul passeggino per fargli fare un giretto, felice che tutti i passanti si fermassero a guardare con simpatia quell’adorabile frugoletto, dai capelli rossicci, gli occhioni verdi, una spruzzata di lentiggini sul naso e il sorriso accattivante.
Andò a fare compere nel negozietto vicino a casa sua e appese le borse della spesa alle maniglie del passeggino.
Uscita in strada e percorso qualche metro, si fermò a guardare la vetrina di un negozio, che esponeva dei coltelli da caccia. “D’ora in poi basta creature soprannaturali. Ho finito con quella vita.”
A ripensarci, non le sembrava neanche una vita quella ma solo un brutto sogno da cui si era, finalmente, svegliata.
“Però se fosse davvero stato un incubo, i miei genitori sarebbero ancora vivi, invece…”
Era così presa dai suoi pensieri che non si era accorta di aver lasciato andare momentaneamente il passeggino, carico della spesa e del bambino. Quando si voltò, vide, con estremo orrore, che era scivolato giù dal marciapiede e stava finendo in mezzo alla strada.
Non c’era alcun passante in vista e Mary stava per precipitarsi verso il passeggino quando comparve un uomo in trench che gli si parò davanti e lo bloccò.
«Non so davvero come ringraziarla!» esclamò Mary, correndo verso l’uomo e notando che aveva dei profondi occhi blu.
«Beh…» rispose lo sconosciuto perplesso e inclinando la testa «suppongo che basti dire “Grazie”.»
Mary si chinò per prendere in braccio il piccolo, quando sentì lo sconosciuto dire: «Ciao, Dean!»
«Ma come…?» stava per chiedere Mary ma l’uomo era scomparso nel nulla.
«Forse gli angeli vegliano davvero su di te» sussurrò Mary al piccolo Dean. |