«
Se anche lo
recuperassi la mia risposta è no.» disse Jeanne
caricando
l'elettricità nelle mani« Quel Libro va distrutto,
e con esso
questa stupida guerra tra bene e male.».
Si
concentrò,
trovando ogni particella di gas infiammabile che trovava e
costringendola in un unico punto, ovvero tra le braccia di Jack,
aspettando solo un passo falso da quello che lei aveva ormai
rinominato “ragazzo di fuoco”.
Prese
una posizione
di attacco, a quel punto, in direzione di Dee:« Coraggio, sai
bene
che non mi fai più paura!».
“Ma mi ha preso
per un idiota?” sospirò il ragazzo allontanandosi
con il libro
stretto tra le braccia:« Affronta pure Dee se ti va, ma il
Libro non
lo distruggerai manco morta!»
«
Lo vedremo!»
ripose di rimando la ragazza, senza staccare gli occhi dal mago che
ghignò vedendo il siparietto. Jeanne risultò solo
più infastidita,
iniziando a maledire nella sua testa Jack per la figuraccia che, a
suo parere, le aveva fatto fare.
Le
era un
mercenario, e quando le veniva commissionato qualcosa lo portava a
termine.
«
Su questo
concordo, ragazzo.» disse l'uomo, poi scioccò le
dita e un ruggito
selvaggio rimbombò dall'interno dell'ex carcere
più inespugnabile
del mondo« Bene a lui ci penserà la cara micetta,
ora torniamo a
noi, mia allieva prediletta.» fissò Jeanne con un
sorriso truce e
maligno.
*******
« Ma che
diavolo!?»
troppo tardi ormai, la sfinge era a una decina di passi da lui,
saggiando l'aria con fare rabbioso, gli occhi puntati sul giovane
mago e i muscoli tesi.
Era
pronta
all'attacco.
«
E che diamine Dee
non hai mai limiti tu! Bene fatti sotto micione!» Jack si
mise in
posizione di battaglia, consapevole comunque di aver poche speranze
contro quell'avversario formidabile il cui arcano potere riusciva a
indebolire maghi, alchimisti ed altri soggetti affini alla magia.
Il
corpo era quello
di un enorme leone muscoloso, con la pelliccia sfregiata dalle
cicatrici di vecchie ferite. Un paio di ali d'aquila erano
raggomitolate e appiattite sulla groppa. La testa piccola, quasi
delicata, era di una donna giovane e bella.
La
sfinge lo guardò
con gli occhi gialli, poi sorrise enigmatica e iniziò a
girargli
attorno con passo felpato e disse:« Bene bene, un topolino
del
fuoco... non sei un po' troppo giovane per avermi come
avversaria?».
«
Devo darti
ragione su questo, ma chi ci costringe a essere avversari? Io stavo
solo cercando di riprendermi il Codice... ma per avere salva la pelle
ve lo cedo volentieri.» mise a terra il libro ponendolo tra
se e la
sfinge, mentre teneva le mani lungo i fianchi, pronto in
realtà a
farle scattare per usare la magia del fuoco e un altro suo
trucchetto.
«
Dipende da cosa
vuoi farci con il Libro, ti pare?» rispose facendo fremere
leggermente le ali senza smettere di girare attorno al
ragazzo«
Inoltre nulla ti dice che lo voglia io, ho ragione?».
“Se lo sapesse
anche Flamel mi fermerebbe...” pensò il ragazzo
dicendo:« Beh
voglio l'immortalità, come tutti no? E comunque è
palese che lo
vuoi, se no perché saresti qui agli ordini di
Dee?» guardò la
sfinge con una faccia un po' confusa.
«
Corretto, ma
dubito altamente sul tuo desiderio d'immortalità.»
gli si fermò
davanti, si stiracchiò innocentemente con un
“mew” e si sdraiò
incrociando le zampe anteriori con fare tranquillo« gli umani
tendono a scordare l'imparzialità degli occhi. Un amore,
forse?».
Lo
guardò
indagatrice, aspettando una reazione traditrice del ragazzo.
«
Amore? No, non ho
nessuno che mi ami come credo tu intenda e io nemmeno provo un
sentimento simile verso qualcuno ora... ma sei un mostro o una
manager di agenzie per cuori solitari?» commentò
tradendo le false
speranze della sfinge« Dai prenditi il libro e salutiamoci da
buoni
amici, ti va?».
Sembrava
assurdo
parlare a quel modo a una creatura mostruosa e leggendaria come
quella che aveva di fronte, ma il ragazzo sembrava serio, tanto che
sorrise innocentemente.
«
Allora non mi
conosci affatto! Ho una società chiamata Sfinxheart, ma
organizza
matrimoni per lo più.» alzò le spalle,
poi abbassò la testa,
appoggiandola sulle zampe« Andiamo, non ti va di
chiacchierare? Non
mi dirai che sei di fretta... hai detto che non hai nessuno, quindi
nemmeno nessuno da salvare.» l'ultima frase
risuonò come una
minaccia.
«
Non si direbbe,
ma sono un chiacchierone.» si sedette a gambe conserte
avvicinandosi
pericolosamente a lei« Dunque...cosa mangiano le sfingi oltre
all'energia magica?» sorrise tranquillo, come se lui non
risentisse
della cosa.
«
Di tutto, ma
indubbiamente prediligiamo la carne viva.» le salì
una risata lungo
la gola« E no, quella umana non la mangio da secoli se te lo
chiedi.
Mi creava acidità di stomaco.».
Alzò
la mano
colpendo un gabbiano con una palla di fuoco:« Wuela! Cotto a
puntino.» gli porse il volatile arrostito« Non ti
facevo così
cordiale... me ne compiaccio.».
Guardò
il gabbiano
annusandolo dubbiosa, poi gli dette un leggero morso.
«
Sei il primo
umano che si azzarda a passarmi del cibo dalle sue mani.»
disse
mangiandone un altro po'« Anche Dee mi lancia le bistecche
crude, è
bello trovare qualcuno che ha veramente fiducia in me.»
sorrise
facendosi scappare una leggera fusa« Fa piacere.».
Jack
si incupì:«
Io ho perso tutto... cerco di sopravvivere sperando di poter usare
quello stramaledetto Libro di Abramo il Saggio... ma in fondo la
morte sul campo di battaglia non sarebbe un male per me.».
«
Ne sei davvero
convinto?» lo guardò dritto negli occhi,
aspettando una risposta.
Il
ragazzo rise
appena, quasi cupamente:« Sei davvero straordinaria, sul
serio...in
effetti una persona ci sarebbe ma...» si interruppe appena
sentì
un rumore di motoscafo provenire dal molo.
*******
Anni di allenamento,
se non di vita, con quell'uomo avevano insegnato a Jeanne che un
attacco diretto magico non avrebbe funzionato, senza contare che lui
aveva dalla sua parte l'esperienza.
Scagliò
un fulmine
verso Dee, poi si lanciò in avanti scivolandogli dietro e
mettendogli il braccio attorno al collo.
«
Ma che!?»
commentò Dee schivando facilmente il fulmine ma non la presa
della
giovane donna« Ti ho addestrata davvero bene,
ma...» senza
scomporsi troppo toccò l'addome di Jeanne con la mano
sinistra
liquefacendole la maglietta« E ora lasciami! O non mi
limiterò ai
vestiti!».
Nonostante
la
bravura nelle magie il nanerottolo non aveva la forza fisica per
liberarsi di Jeanne, che se anche donna lo sovrastava di un bel po'
di centimetri.
«
Subito.» molò
la presa e si abbassò fulminea falciandogli le gambe con un
calcio
rotante. Lo bloccò a terra, piantandogli l'anfibio sullo
sterno e
caricando i pugni al massimo.
«
Farò quello che
avrei dovuto fare molto tempo fa.» disse pronta a
colpire« Morirai,
proprio come è morto lui...».
Ma
fu a quel punto,
pronta a fare l'impossibile che si bloccò, incapace di
trovare la
forza d'animo per dare il colpo di grazia all'uomo che, in fondo,
l'aveva cresciuta.
Dee
scoppiò in una
risata malvagia:« Lo sapevo! Tante belle parole e poi non hai
fegato
per arrivare fino in fondo!» usando la magia della terra fece
roteare i sassi vicino a loro che presero a colpire incessantemente
Jeanne costringendola ad allontanarsi dall'uomo.
Lei
non oppose
resistenza. Rimase quasi impassibile, a prendere colpi da ogni parte,
ancora sconvolta per la sua impossibilità, la sua codardia.
Quello
era John Dee,
colui che le aveva salvato la vita, che le aveva insegnato la scienza
di cui usufruiva, che...
Scosse
la testa
riprendendo il controllo, gli occhi più determinati che mai.
Concentrò gas ed elettricità nel pugno facendolo
diventare una
palla incandescente di fiamme blu, poi si lanciò verso
l'uomo con il
braccio piegato indietro caricando il colpo.
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