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Milano - Torino.
Devo ammettere, mio malgrado, che le cose
non vanno sempre come dovrebbero.
Ho sempre creduto al destino,
Tu, per prima, ne sei al corrente.
Ciò che pensavo di me e te era chiaro ed
evidente come le lenzuola lavate con il Dash.
Ho sempre creduto, e fermamente, che io e
te fossimo legati da quella specie di rapporto ultraterreno che non può essere
contenuto in semplici parole.. quel DESTINO inequivocabile.
Perchè ogni volta che ti guardavo mi
accorgevo sempre di più di quanto mi stessi entrando dentro.
Dentro la pelle, sotto la pelle, nelle
mani, nelle braccia, nei capelli, negl'occhi, nel cuore...
Non volevo diventare un disertore
d'amore, un subbuglio dell'anima che scalpitando cerca di allontanarsi da ciò
che veramente la vita riseva per lui.
Ma ora mi pare chiaro che il destino è
solo per chi ci crede.
E bisogna crederci in due.
Nonostante tutto,
tutto quanto mi riporti a te,
ho osservato che non basta a colmare la
distanza.
Lo so; da quando Marco è qui. Marco, o
Matteo, o Yoyo, o chiunque altro...
Mi pare chiaro quanto io sia sprofondato
nell'illusione delle coincidenze.
Milano-Torino è la distanza e non è
scelta a caso.
E' quella che c'è, che ci sarà tra di
Noi.
D'altonde non posso spiegarti quanto sia
difficile per me sentire un legame, un intesa, che esiste solo nella mia testa.
Te l'ho sempre detto, e ripetuto.
Non esiste l'impossibile, solo
l'irraggiungibile; o così tu mi insegni.
Nessuna frase è mai stata più azzeccata
di questa e nessun aggettivo, come irraggiungibile, ti è mai calzato così
giustamente agl'occhi di nessuno.
Ai miei occhi,
occhi a cui tu pari, al di fuori di ogni
aspettativa, più gelida del ghiacchio in una notte d'inverno.
Ma anche più calda di un B-52 dritto in
gola. Più calda dell'inferno stesso.
Occhi a cui tu pari il significato di
tutto il mondo intero.
Occhi a cui tu pari tu.
Occhi a cui non serve nient'altro.
Occhi che ti cercano in ogni istante, in
ogni ricordo,
In fondo a me, vedo te.
Milano- Torino è ciò che ci separa,
quel passo che tu (o io, non mi sento di
escluderlo a priori ) non hai voglia di compiere.
Torino è quella porta che non riesco a
varcare,
che non trovo il coraggio di cercare,
che tu nascondi abilmente.
Quella porta che credo non aprirò mai.
Ci sto provando,
forse non abbastanza.
E mi ritrovo sempre più a pensare alle
coincidenze che mi hanno condotto da te, a tutti i piccoli segnali che non sono
riuscito a lasciar scorrere via.
E mi ritrovo a ricordare che non credo
nelle coincidenze.
E mi ritrovo a dire a mezze labbra "Try
a little Tenderness".
E Mi ritrovo con te, in ogni istante.
Ed impietosamente lontano da te.
E mi sento un esplosivo disattivato,
mi sento senza senso.
E mi sento... come un petalo in balia del
vento,
un petalo che è oramai convinto della
strada che sta percorrendo, ma che si ritrova a virare improvvisamente per poi
essere riportato di nuovo su quella strada.
Un petalo che si chiede se le distrazioni
saranno o meno più forti del vento.
E mi sento un idiota intelligente,
un gentile assassino,
una superfice d'acqua infuocata,
un guerriero errante che non ha più una
guerra da combattete ma che cerca qualcuno da uccidere vagando senza senso.
Ed è per Te che così mi sento.
Per Te che ogni cosa è con, o senza
senso.
Tutto ciò solo e soltanto per TE.
E questo devi saperlo.
Una lettera da Milano a Torino.
Una lettera solo per Te.
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