Ametista

di gigliofucsia
(/viewuser.php?uid=564269)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Capitolo 14

25 Novembre 1869


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Con una certa amarezza rimisi le mie cose nella valigia. Quando la chiusi la porta si aprì. Mi voltai. Si stavano avvicinando a me Pirito, Perla e Eliodoro. Sorrisi. Afferrai la valigia e mi diressi verso di loro. Pirito mi allargo le braccia. Io posai la valigia e lo abbracciai. Ben presto si unirono anche Perla ed Eliodoro.

Pirito si staccò da me, «Tutti ti vogliono salutare, sono fuori che ti aspettano...».Mi alzai «D'accordo... mi accompagnate vero?». Perla rispose «ovvio».

Uscimmo dalla stanza. «Ci mancherai tantissimo» mormorò Eliodoro, questa volta senza balbettare.

«Anche a me» risposi con il cuore pesante «non ho mai avuto un vero amico in vita mia ed ora ne ho ben tre! Mi addolora dovervi lasciare... spero che ci rivedremo un giorno».Uscimmo all'aperto. Davanti a me la folla di orfani, monaci e monache, formava una fila che portava a mio padre.

Tutti dissero in coro «Addio Ametista, speriamo che tu troverai la felicità ovunque tu vada». Non potevo essere più felice. Sentendo gli occhi inumidirsi scesi gli scalini «Anche a voi». Mi sfregai le mani e buttai in aria una polverina azzurra. Questa cadde su tutta la folla. Tutti esultarono. Arrivai al cancello. Mio padre mi cinse con il braccio. Prima di salire sulla carrozza mi voltai versoi miei amici e dissi « mi mancherete». Loro mi salutarono. Poi chiusi la portiera. Il cocchiere fece partire i cavalli ma io non smisi di guardare quel cancello finché non fu scomparso dalla mia vista.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3662422