Never again

di Kate_88
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Buon lunedì a tutti! Oggi torno con un piccolo esperimento. È la prima volta che provo a scrivere una storia originale, quindi non so bene come si svilupperà in seguito, ma ecco. Voglio provarci. Ho messo come genere anche Introspettivo, perché sarà narrato in prima persona dall protagonista, ma scoprirete che non sarà l'unica voce narrante di questa storia. Insomma, io ci provo!
Buona lettura,
Kiss, Kate_88.

 

Scegli me. Scegli me. Scegli me.

Ripetersi mille volte nella testa di essere scelti, non funzionava. Non funzionava per una semplice partita di pallavolo, nell'ora di ginnastica, non funzionava nelle squadre scolastiche, non funzionava mai. Non era così per tutti, era così solo per quelle persone che appartenevano alla categoria dei nerd, secchioni, grassi - ciccioni per i compagni di scuola - emarginati. Insomma, una percentuale alta di studenti, se prendiamo in considerazione la popolazione di un liceo, ma insufficiente a ribellarsi a quel mucchio di persone che invece comandavano. Quelle che nessuno rimproverava se ti dicevano Cicciona! davanti a tutti, quelle che nessuno ammoniva se ti tiravano i capelli nel corridoio per farti inciampare o se ti nascondevano il pranzo come monito per dimagrire. C'erano quelle persone e poi c'ero io, che ho sofferto per anni al liceo, anni che nessuno mi avrebbe ridato e che nel tempo hanno contribuito a formare una corazza così dura che raramente qualcuno avrebbe penetrato.

Sono Hannah Morgan e nella vita ho fatto quelle cose che fanno normalmente tutte le persone della mia età: ho studiato, concluso il liceo, ho frequentato il college e adesso mi appresto ad entrare nel mondo del lavoro. Direi che è una vita comoda la mia, da ogni punto di vista. Non ho mai avuto problemi a studiare, questo perché avevo così pochi amici che i pomeriggi li potevo passare a casa a leggere e studiare. Al college ho scoperto che partecipare a qualche festa non era poi disastroso come pensavo, così ho iniziato a relazionarmi con le persone. Il college è diverso dal liceo. Al college ci sono gli idioti, ma ci sono anche le persone più grandi, adulte. Ho sfruttato quegli anni per riscattarmi dall'adolescenza, così ho scoperto cosa significa incontrare persone, conoscerne alcune in maniera più approfondita, stabilire amicizie e contatti. Ho incontrato un ragazzi, anzi più di uno, ho amato, ho perso la verginità e tutto in modo decisamente comodo.

Perché? 

Perché ho scoperto, al college, che il mio culo e i miei fianchi da 102 centimetri non erano un problema così grande. Che va bene se allo specchio assomiglio più ad una pera e va bene anche se nell'immaginario mondiale rientro nella sezione curvy, ma che posso farci? Ho preso in mano la mia vita, sono dimagrita, ma non posso chiedere al mio corpo più del dovuto, non posso lottare contro la genetica, non troppo almeno. Ho scoperto che non è un dramma prendere una taglia 44 se la 42 non entra, e non importa se non sfilerò alla prossima settimana della moda. 

Sono felice. Lo sono davvero, ma ci sono cicatrici che ancora fanno male e il destino ha deciso di stuzzicarne proprio una in particolare. 

Ho sempre desiderato essere un aiuto, un monito per gli altri ma tra le mani ho il mio contratto di lavoro e devo decidere se firmare, se tornare alle origini. Se accettare di diventare Consulente Scolastico al mio vecchio liceo, in quel posto infernale dove il corridoio è peggio del Far West e le aule sono ring senza esclusione di colpi.

Pensa, Hannah. Pensa. Non sarà poi un dramma, no?





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