Ave atque vale

di Beeanca
(/viewuser.php?uid=935263)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Ave atque vale

Cara Clove,
a cosa serve la stesura di questa lettera, nel momento in cui il cannone sta per sparare per te?
A nulla forse, come potresti leggerla?
Ma la scriverò comunque, per dirti addio davvero, per salutarti definitivamente, senza poi più voltarmi indietro.
Ave atque vale, ti saluto e stammi bene.
Ore e ore di latino in accademia, lezioni sempre monotone e ripetitive, ma quelle tre semplici parole sono le uniche che non ho mai dimenticato.
Le ho sentite pronunciare tante, troppe volte.
Una semplice frase, capace di lasciare un vuoto incolmabile nella gente, costretta a dire addio improvvisamente, troppo presto.
Ma non avrei mai immaginato che sarei stato io a dire queste tre fatidiche parole, cercando di trattenere le lacrime, sperando di aprire gli occhi per scoprire di essermi immaginato tutto.
Vorrei che tu aprissi gli occhi, vorrei che ti sollevassi dal prato verdeggiante su cui sei stesa e mi abbracciassi nel tuo modo speciale, intriso di una dolcezza tutta tua, vorrei che fosse tutto in incubo, e che qualcuno mi svegliasse riportandomi alla realtà.
Vorrei, vorrei, vorrei...quante volte ho usato questo verbo? Non lo so, ho esagerato forse, ma ora mi rendo conto che non mi rimane nemmeno la speranza. È troppo tardi, e l'abisso che ti separa dalla morte diventa sempre più piccolo, e a cosa servono le suppliche e tutto?
Ora mi rimane solo la vittoria, unica alternativa a un destino di morte, che sicuramente il Fato ha programmato per me. Ma la mia unica certezza eri tu, e ora cosa mi resta davvero?
Ave atque vale, mia alleata.
Ave atque vale, mia piccola grande guerriera dai capelli corvini.
Ave atque vale, mia Clove.
Sempre tuo,
Cato.


ANGOLO AUTRICE:
Ehii :)
Ho avuto l'ispirazione per questa piccola lettera in piscina, e ho scelto una frase tratta da una saga che adoro, Shadowhunters.
"Ave atque vale" infatti nella meravigliosa saga della Clare viene usato spesso, per dire addio a una persona amata, e ho collegato subito questa frase a Cato e Clove, anche perchè un po' di tempo fa ho letto su Wikipedia che il distretto 2 è molto legato all'Antica Roma, dove appunto si parlava latino :3
A dire il vero questa ff non mi convince molto, però spero comunque in un vostro parere, soprattutto per sapere cosa migliorare, o se ci sono errori e cose così...
Baci, 
Bianca





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3666574