Caro estraneo- Cronache di un' amicizia imprevista

di Osage_No_Onna
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Caro Blaine,
ecco finalmente nelle mie mani la tua lettera!
La aspettavo da tempo, sai?
Uh, ed io detesto l’attesa! Non sai quanto!
Mi si accumula tra lo stomaco e la gola, come un groppo troppo grosso e amaro da inghiottire, e mi rende ansioso: la elimino a suon di bocconi di cioccolata.
Amo la cioccolata! Se potessi, vivrei solamente di quella.
Tu no, Blaine? Non ami la cioccolata?
Sono sicuro ti piaccia quella alle nocciole: è croccante, e a te piace il croccante.
O almeno così hai scritto.
Ugh, ripetizioni!
E come sono maleducato!
Già ho riempito molte righe e non mi sono ancora presentato.
Vediamo, emh, allora...
Aspetta eh.
Ricominciamo daccapo.


Caro Blaine,

Mi presento: il mio nome è Ruggiero Lionello.
Piacere!
Ho 16 anni e odio le liste.
Sono così no-io-se!
Non lasciamo un minimo di libertà artistica e letteraria.
In compenso, amo la concisione: troppe parole non servono a niente.
Abito a Reggio Calabria e qui frequento il Liceo Classico.
Al contrario tuo amo la letteratura, soprattutto la latina: in questo periodo sto rileggendo Virgilio e Orazio, ma non disdegno la greca, con Omero e le sue due grandi opere.
Non ripugno la matematica, però meno ci passo il tempo e meglio sto.
I numeri mi fanno salire l’emicrania.
Soprattutto quando sono in composizione con le lettere.
O quando non ci sono proprio, ed è tutto incognito.
Con l’incognito è un Odi et Amo, in tutti i sensi.
Ma forse sto solo perdendo il filo del discorso; scusami.
Che altro raccontarti? Ho una sorella gemella, si chiama Agave: lei non si perde mai; siamo nati il 5 marzo sotto la costellazione dei pesci.
Io un po’, lo ammetto, allo zodiaco ci credo, invece mia sorella dice che sono tutte favole.
In modo brutale e più colloquiale, ma lo dice.
Per essere una pesci, è davvero terra terra.
Fra i due, sono io quello perso e sognatore, lo ammetto: anche Abdallah, nostro tutore, me lo ripete sempre, come un mantra.
Mi sorride, con tutti i denti in bella mostra da un orecchio all’altro, mentre lo fa.
Chissà se è intenerito o divertito: quell’uomo è un mistero, degno di una trama di un giallo.
Bah, sarà.
Ma che altro raccontarti, ti richiedo.
Non dai grande spazio a risposte, non stuzzichi curiosità.
Con tutte quelle tue parole attaccate, messe in lista - che odio! Che noia! -, che, certo, parlando di te, ma non dicono poi niente.
La tua accidia mi contagia.
Perché scrivere?
Io sono qui: perdo tempo.
Potrei gettare questo foglio e infilarmi a letto e, al caldo delle coperte, leggere Satire ed Epistole.
Ma sono qui: a scrivere di me a chi non interesserà leggere.

Dio! Quante ripetizioni.
Mi viene voglia di spararmi, ma tralasciamo.
Cerca di rendere lo strazio più sopportabile: impegnati!
D’altronde, mal comune, mezzo gaudio, no?
 
Ruggiero.
 
P.S: E comunque, sarebbe stato carino che almeno segnassi un fattore di conversione, eh.
Che ne posso sapere io quant’è un piede in metri?
Bah, sarà. Mi aspetto sempre troppo dalle persone.
Dovrei dare più ascolto ad Agave: le persone deludono.
Ma io non imparo mai.




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