Treat you better.

di lasognatricenerd
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Treat you better
 
“Storia partecipante al Flash contest – Il tempo di un tramonto indetto da Ayumu Okazaki sul forum di EFP”.
La canzone sulla quale ho basato la flashfic è ‘treat you better’ di Shawn Mendes. ( https://www.youtube.com/watch?v=lY2yjAdbvdQ )


 
Continuavo a guardarli da lontano e sapevo, sapevo benissimo che Victor non faceva per lui. Lo trattava male e riuscivo a percepirlo dal viso di Yuri: sembrava essere felice, ma un attimo dopo si rabbuiava e ciò succedeva quando il più grande osservava Yuuri. Nella mia vita non avevo mai odiato nessuno come mi ero reso conto di odiare Victor Nikiforov; non solo continuava a tenersi stretta la persona che ero certo di amare, ma lo trattava malissimo, quasi fosse una ruota di scorta. E Yuri, così preso dalla situazione, non riusciva neanche ad accorgersene. Io avevo cercato di spiegarglielo qualche sera prima…

«So di poterti trattare meglio di lui. Smettiamola di perdere tempo per questo tuo errore. Lo vedo. Lui non è quello giusto per te…» Le parole mi erano uscite dalla bocca senza controllo, mentre l’afferravo per i polsi e lo attaccavo al muro, arrabbiato. Non volevo che Yuri, così giovane, si facesse trattare male da una persona che avrebbe dovuto essere adulto, e che invece aveva ancora il cervello di un bambino. Solitamente non parlavo molto, ma quella sera ero stato più che chiaro: «Voglio solo darti l’amore che ti manca.» Però tutto ciò che avevo detto, non era andato a segno neanche per un istante. Lui, quasi in lacrime, mi aveva allontanato da sé ed era scappato, probabilmente da Victor.

«Otabek?» La sua voce così vicina mi riscosse dai miei pensieri, tanto che non mi ero accorto di aver fissato un punto vuoto e che ormai il russo era scomparso da sotto il mio sguardo. Lo fissai e deglutii: perché era lì? E Victor dov’era finito? «Ho pensato a quello che mi hai detto» continuò lui, gli occhi verdi coperti un po’ dal cappuccio e dal ciuffo biondo che ricadeva sulla sua fronte. «Fallo» concluse. Alzai un sopracciglio leggermente confuso dalle sue parole, ma non parlai. «Hai detto che puoi trattarmi meglio di lui. Fallo. Trattami meglio di lui…» Il mio cuore perse un battito, poi due, poi tre e, senza rendermene conto, sul mio viso si dipinse un sorriso. Leggero, ma pur sempre un sorriso. Allungai una mano verso di lui, ma all’inizio fu difficile: le nostre dita si incrociarono, si sfiorarono e solo dopo qualche attimo, si strinsero le une alle altre. «Non ti deluderò» sussurrai senza sapere dove trovai il coraggio di dirle, ma con la testa alza, mi alzai e trascinai Yuri con me.




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