La festa
della mamma per Lena Luthor è sempre stata una giornata
particolare.
Ricorda
piccoli sprazzi con la sua mamma. Un bacio, un abbraccio, le risate.
Ricorda
quei momenti come se fossero dei sogni ahimè troppo brevi e
sfocati da rammentare.
Quando fu
adottata dai Luthor ricorda di essersi opposta a questa giornata.
Lilian non era la sua mamma. La sua mamma era un angelo ormai.
Crescendo,
a circa sei anni, preparò una poesia con l'aiuto delle sue
maestre.
Ricorda di
essersi alzata sulla sedia durante il pranzo e di aver recitato la
poesia alla sua mamma.
Ricorda lo
sguardo freddo di Lilian e il suo grazie sbrigativo.
Ricorda
Lex, quel pomeriggio, che si avvicina a lei dicendole che Lilian
aveva apprezzato ma che la loro mamma era 'troppo imbarazzata per
farlo capire'. Ricorda di aver creduto alle parole di Lex.
Anni dopo
Lena decise di regalare alla mamma una bambola per la sua giornata.
Ricorda
Lilian che l'accettò senza un sorriso o un accenno di
gratitudine.
Ricorda di
aver visto quella bambola, giorni dopo in salotto, abbandonata come
tutte le altre.
Ricorda la
delusione, i pianti.
'Perché
mamma non mi vuole bene?' Domandò a Lex triste.
'La mamma
ti ama. È solo che non sa dimostrarlo' Fu la risposta di lui.
Smise di
provarci da allora.
Era stufa
di rimanerci male.
Quando Lex
cambiò e venne arrestato Lena decise di dare un'ultima
possibilità a Lilian.
Ricorda,
intorno a 22 anni, di averla invitata alla Luthor-Corp.
Ricorda di
averle chiesto di lavorare insieme.
Ricorda di
aver pensato che forse così avrebbe potuto avere un rapporto
con la propria madre.
Ricorda la
delusione quando Lilian le fece capire di odiare gli alieni e attentò
alla loro vita.
Fu quel
giorno che Lena smise di festeggiare la festa della mamma. Quella
festa era senza senso per lei.
Quella
mattina Lena si svegliò riposata. Si accigliò nel
vedere il suo letto vuoto.
Si diresse
in cucina e trovò un piccolo foglio. Lo lesse e sorrise.
Ovviamente era stata chiamata per un problema.
Si fece un
caffè e, nel frattempo, iniziò a preparare il latte per
la sua piccola creatura.
Quando fu
tutto pronto si diresse nella stanzetta e andò verso il
bambino che dormiva nel letto sommerso da tanti piccoli pupazzetti.
“Lucas,
è ora di alzarsi.” Sussurrò svegliando il
piccolo.
Lucas aprì
gli occhietti azzurri e si allungò per avere il suo abbraccio.
Lena
sorrise e lo prese a sé, trasportandolo verso la cucina.
“La
mamma ti ha fatto il latte con i pancakes con le faccine.”
Disse.
Vide gli
occhietti di Lucas aprirsi pieni di gioia.
“I
pancakes!” Urlò il bambino scalciando per scendere.
Lo vide
sedersi ed addentare i dolci. Non poté che sorridere alla
gioia di suo figlio verso il cibo.
Si sedette
davanti a lui e iniziò a sorseggiare il caffé.
Sussultò
sorpresa quando lo vide aprire gli occhi e correre nella sua
stanzetta.
“Lucas?”
Domandò preoccupata.
Quando lo
vide tornare si rilassò ma la sua vena di preoccupazione
rimase nel vedere il bambino che si dondolava nervoso.
“Che
succede piccolo?” Chiese al suo ometto di sei anni.
Lucas si
guardò i piedi nervosamente.
“La
maestra mi ha detto di darti questo.” Disse mentre le dava un
foglietto.
C'era un
cuore disegnato su di esso. Sorrise e lo aprì.
Al suo
interno c'era una poesia scritta a penna.
Guardò
Lucas con il cuore che le batteva all'impazzata.
“La
maestra ha detto che devo anche recitartela oggi.” Disse il
bambino saltellando di gioia. “Posso?” Chiese.
Lena
annuì, non fidandosi delle sue parole.
Lucas
allora si torse le mani imbarazzato. Alzò il volto tutto serio
ed iniziò a parlare.
'Quando mi
stringi al cuore
e mi tieni
vicino,
mi vedo
nei tuoi occhi
piccolino,
piccolino.
Sono uno
specchio bello
i tuoi
occhi per me;
il più
bello e il più prezioso
non l'ha
nemmeno un re.
Mi vedo
nei tuoi occhi
e so chi
hai nel cuore.
Del tuo
amore grande
ringrazio
il Signore.'
Disse lui
tutto d'un fiato.
Lena
ingoiò il groppo che aveva in gola sussultando.
Non riuscì
a bloccare il pianto che si impossessò di lei.
“Ho
sbagliato?” Chiese allora Lucas preoccupato. Non era così
che doveva andare, gliel'aveva detto la maestra. La sua mamma sarebbe
dovuta essere tanto contenta.
“No
tesoro mio.” Parlò allora Lena con le lacrime agli
occhi. “Hai fatto tutto benissimo. Queste sono lacrime di
gioia. La mamma è tanto felice.”
Così
dicendo Lena si alzò dirigendosi verso il suo ometto. Si
abbassò con un po' di difficoltà verso la sua gioia di
vivere e lo abbracciò ancora piangendo.
Rimasero
così per un tempo indefinito finché non sentì il
consueto rumore degli stivali sul balcone.
“Ehy,
ben svegliata” Si sentì dire. Si voltò verso Kara
ancora con le lacrime agli occhi e rispose al piccolo bacio che sua
moglie le posò sulle labbra.
“Aw
Lucas, hai già detto la poesia?” Domandò la
supereroina al bambino.
Lena fece
scendere il bambino a terra e lui si diresse verso la sua mamma.
“Mama!” Urlò lui abbracciandola.
Kara gli
diede un bacio sul capo prima di sollevarsi e guardare Lena che aveva
ancora lo sguardo sorpreso.
“Lo
sapevi?” Le chiese infatti.
“L'ho
aiutato ad impararla.” Le disse allora la ragazza. “Però
doveva aspettarmi.” Sorrise allora guardando la loro creatura
che era andata a giocare con le macchinine dimenticando della sua
colazione. “Ha preso da me, non ha un briciolo di pazienza.”
Lena si trovò ad aver a che fare con il sorriso più
radioso della sua vita. Si ritrovò a piangere una seconda
volta mentre si avvicinava a sua moglie abbracciandola come se ne
andasse della sua stessa vita.
“Grazie.”
Disse stringendosi a lei.
Kara la
strinse a sé e le baciò il capo. “No Lena. Grazie
a te per avermi dato una famiglia, amore e due piccole pesti.”
Disse mettendo una mano sul ventre leggermente pronunciato dove
dormiva la piccola Lucy Quinn.
Lena annuì
contenta sulle spalle di Kara.
Qualche
istante dopo lo stomaco di Kara iniziò a borbottare e Lena
sorrise.
“Forza,
diamo da mangiare a questa bestia” Rise mentre si allontanava
da Kara e iniziava a preparare per lei. “Va' a cambiarti, qui
finisco io” Le disse affaccendandosi con le padelle pronta a
cucinare almeno otto pancakes per sua moglie e il suo appetito
infinito.
Aveva
appena finito quando sentì la risata di Lucas.
“Forza
mostriciattolo! Andiamo a finire di fare colazione.” Urlò
Kara.
Lena si
voltò per vedere Kara che teneva il suo Lucas e lo faceva
volteggiare per la cucina.
Sorrise
nel sentire la risata contenta di suo figlio.
Forse per
lei la festa della mamma non era stata felice in passato ma, Lena ne
era convinta, le cose sarebbero state diverse in futuro.
Buon
pomeriggio e buona festa della mamma a tutti.
Considerando
proprio la data ho voluto scrivere questa cosetta per ringraziare la
mia mamma che amo.
Spulciando
tra le cose vecchie ho beccato un foglietto che scrissi alla mia
mamma quando avevo 6 anni e da lì l'idea.
Spero vi
sia piaciuta.
Al
solito grazie Cwtch
per avermi betato la storia. Sei
gentilissima <3
Come
comunicazione di servizio, non ho dimenticato la supercorp rossa,
semplicemente ho un esame a breve e non ci sto con la testa. Se
magari ho qualche idea giuro che la continuo. Scusate il ritardo.
Ciao.
Hinata93.
Ah
la foto del fogliettino di Lucas. <3 ciaone
Ps.
Lucy Quinn... aw
Avrei tanto voluto
mettervi le foto dei fogliettini di Lucas, ci ho provato, ma sono
incapace quindi nope. Va beh. Immaginate :)
(Sappiate solo che
cuore l'ho scritto con la Q)
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