Malinconica one-shot nata in una
malinconica serata, mi farebbe piacere che commentaste.
QUELL’IDIOTA
-Chi osa far soffrire la mia piccola Liz?-
Buffo che dal mio nome, un banalissimo
Laura, sia scaturito questo strano diminutivo.
Per chiunque sono Laur, Lory o il più formale Laura.
E' solamente Marco a chiamarmi Liz,
dando a queste tre lettere un'inflessione affettuosa e protettiva di cui lui
solo è capace.
Guardo un attimo il mio migliore amico, il punto fermo della
mia esistenza, la persona che mi conosce di più in assoluto - e, per certi
versi, non mi conosce affatto.
I suoi occhi castani quasi dorati hanno già assunto quell'aria dolce e protettiva, tipica degli infiniti minuti
passati a consolarmi.
Già, perchè lui c'è sempre, se ho
bisogno di qualcuno.
E quando soffro, lui non si limita
ad essere presente. Lui soffre con me.
Dovevo aspettarmelo che vedendomi appena più silenziosa del
solito, mi avrebbe fatto il terzo grado per sapere cosa mi tormentava.
-Allora?-
-Un ragazzo della mia scuola- rispondo,
capitolando dopo quasi venti minuti di interrogatorio.
Lui scuote la testa, facendo appena oscillare i capelli
scuri riccissimi.
-Ti sei innamorata.- lo dice come
un'affermazione, non ha bisogno di conferme.
Annuisco per riflesso, stupendomi inconsciamente di quanto a
volte riesca a capirmi: non un semplice "ti
piace", ha realizzato subito che per me è una cosa seria.
-Raccontami tutto- sussurra mentre mi abbraccia dolcemente
attirandomi verso il divano dov'è seduto.
Mi appoggio a lui chiudendo gli occhi, la mia testa sulla
sua spalla, il mio corpo chiuso in questo abbraccio
così caldo.
Quante volte mi hai consolato così, Marco?
Ad ogni ostacolo, ogni sofferenza che incontravo nel mio
cammino, tu eri pronto a sostenermi.
Io cadevo, e mi rialzavo tra le tue braccia.
Ma questa volta non voglio
rialzarmi, voglio rimanere a terra ad aspettare il tuo arrivo.
Perchè quando mi tenderai la mano
per aiutarmi, non ti permetterò di andartene una volta che mi sarò rialzata in
piedi.
Dovrai continuare a sostenermi.
-Mi chiedo come faccia quell'idiota
a non accorgersi di te- dice, appena finisco di raccontargli tutto.
Le parole mi scivolano fuori senza che me ne
accorga
-Dovresti saperlo-
L'ho detto.
Lui mi guarda, e proprio quando ho più bisogno che capisca,
assume un'espressione interrogativa.
All'improvviso succede:qualcosa dentro
di me si ribella al silenzio, l'amarezza nascosta per tanto tempo si sta
solidificando in una sorda rabbia che non riesco, e forse neanche voglio
trattenere.
-Non l'hai ancora capito?Quell'idiota
di cui parli sei tu!- la mia voce si fa gelida per nasconderne la debolezza ed
il tremolio.
Lui sorride incerto, nel suo intimo dev'essere
convinto che sia tutto uno scherzo, non si è accorto che il mio cuore sta
piangendo.
Le parole mi escono di bocca con una rabbia che sa d'accusa.
-Mi sono innamorata di te, e tu non te ne sei neanche
accorto!Ogni tua parola andava ad aggiungere una nuova ferita nel mio cuore,
ogni volta che mi consolavi senza mostrare la minima gelosia, ogni volta che mi
dicevi che noi siamo dei veri amici proprio perchè
non ci innamoriamo l'uno dell'altra...- mi sento
soffocare.
Queste parole bruciano nella mia gola, ma non riesco a
fermarle, non ora che finalmente riesco davvero a mostrargli il mio cuore.
-Ogni volta che mi chiami la tua
piccola Liz io mi sento morire, perchè
per quanto tu lo dica affettuosamente, serve solo a ricordarmi che qualunque
tuo sentimento per me è limitato all'amicizia ed io...io non sarò mai TUA.-
Sto tremando.
Non pensavo di poter soffrire tanto eppure mantenermi così
lucida.
Anche in questa situazione percepisco
ogni suo minimo movimento e tra le lacrime intravedo la sua espressione.
I suoi occhi mi rivelano quello che io già sapevo da tempo.
Per lui sono solo un'amica.
E mi fa male, nonostante lo sapessi, in un angolino del mio cuore speravo assurdamente di sbagliarmi.
Mi fa tanto male che quasi non riesco a respirare.
-Liz...- sussurra lui, con sguardo
disperato.
Non capisco se soffre di più a vedermi in questo stato o a
sentire la nostra amicizia sgretolarsi così.
-Lasciami parlare, ti prego.Tu mi hai sempre detto che la nostra amicizia è più
importante di qualsiasi cosa, ma per me non è lo
stesso, capisci?Non ce la faccio più a starti vicino sapendo che tra noi non
potrà mai esserci niente...non ce la faccio più a soffrire.-
Inizio a singhiozzare, eppure nella mia lucidità mi sento
terribilmente egoista a rovinare quell'amicizia a cui
teneva tanto.
Lui tace.
E come potrebbe consolarmi questa
volta?
Mi allontano dal divano col cuore a pezzi, ma in fondo, sapevo da prima che era già scheggiato.
I passi per raggiungere la porta e andarmene sono
incredibilmente lunghi e difficili.
So che questa volta non ci sarà nessuno a rialzarmi
-Allora, mi dici chi è quell'idiota?-
Apro gli occhi e sorrido, mentre con una mano asciugo le due
lacrime - perchè non è mai una sola, le lacrime
scendono sempre in coppia - che mi rigano le guance.
Forse un giorno te lo dirò davvero.
Non nei dialoghi vissuti e rivissuti mille
volte nella mia mente, non in queste false illusioni così ipocritamente
consolatorie.
Senza guardarti in faccia ti trafiggerò con la verità che sono stata così brava a nasconderti per tutto questo tempo.
Quando non sarò più così ipocrita
da fingere che la tua amicizia mi basti.
E non avrò più la falsa paura di
perderla, perchè, in fondo, la cosa che più mi
spaventa è un'altra.
Ho paura di perdere i tuoi abbracci.
Ho paura di perdere i tuoi occhi, così dolorosi da fissare
quando rispecchiano quell'affetto "da
amico"- ma in fondo anche di fronte all'evidenza, c'è sempre una
masochistica speranza, no?
Il tuo profumo che mi avvolge, ben più delle parole che
pronunci ignaro di quanto per me siano inutili.
Il tuo calore.
I tuoi capelli tanto scuri da
sembrare neri, e lunghi abbastanza per solleticarmi le labbra.
Un giorno te lo dirò, che quell'idiota sei proprio tu.
Ma non oggi.
Oggi voglio rimanere abbracciata a te, a respirare il tuo
respiro, lasciando che le tue parole scivolino via senza infrangere la mia
illusione.
E a fingere che il tuo cuore, ora
così vicino al mio, batta solo per me.