QUANDO SI AGGIUNGE UN ULTERIORE PESO

di Arthur Velacci
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Quando si aggiunge un’ulteriore peso al proprio petto, diventa quasi impossibile respirare. Il cuore di certo fa la sua parte, rendendo ogni battito una martellata violenta. E quando ti accorgi che manca poco per essere depresso fino all’estremo, e sei talmente giù di morale da cadere a terra, vorresti immaginare una possibile salvezza.
Un modo per essere felice lo trovi spesso di questi tempi, ma mai pensi a quanto possa essere difficile ottenerlo ad un certo punto. La vita scorre imperterrita come un fiume, e per quanto tu possa correre, l’acqua viaggia più veloce te. E sei perennemente stanco di tutto, e voglioso di provare nuove esperienze.
Ebbene quelle le trovi, anche piuttosto in fretta; a volte la fortuna gira.
Le sperimenti con una voga che credevi di non possedere, ti lasci coinvolgere al tal punto da dire: “Sono in pace con me stesso.” Le assapori, le indossi, te ne rivesti come un abito e le desideri ogni giorno, sempre di nuove.
Poi però capita quello che non ti aspetti e finalmente… ti accorgi che qualcosa non va. Le esperienze che hai provato, non hanno bisogno di te, ma tu di loro. Ne sei dipendente come un drogato dopo una settimana di astinenza. E ritorna il peso nel petto che, guarda un po’, non se n’è mai andato. Non ci stavi pensando e non ti faceva male.
 
Ora giunge la parte peggiore, il triste epilogo al quale sei giunto: il dubbio. Vuoi davvero continuare a sperimentare altre cose? Così da essere uguale a tanti altri dipendenti cronici? O vuoi smettere di essere così polivalente? Reprimendo ogni forma di piacere della scoperta, e così negandoti la possibilità di uscire ed evadere dalla gabbia in cui passi ore e ore senza ma sforzarti di cambiare le cose? Eh!?
 
Ecco… mi risponderai con una quiete devastante sia per te che per me. Vedi di smettere di creare ostacoli. Se proprio esistono e non sai come rimuoverli, combatti e sii l’eroe di te stesso. Hai… capito… Riccardo?




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