Le Avventure Di Fenitt'ero, Cora E Law

di Mephi
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Baby Sitter




  «Hai intenzione di berlo quel caffè, o...?» chiese, vago, Doflamingo al suo socio-in-affari-poco-leciti: Vergo.
L'uomo vestito di bianco si riscosse dai suoi pensieri e annuì, serio, mentre Doflamingo lo guardava con quel ghigno che quasi mai abbandonava il suo volto.
«Scusa, Doffy, ma ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa.» disse Vergo prendendo delicatamente la tazzina - ormai fredda. Oh, doveva aver pensato davvero a lungo - e portandosela alla bocca, bevendo, tranquillamente. Allontanò appena la tazzina, ingerendo quel normalissimo caffè comprato in un anonimo supermercato come se fosse il più pregiato dei vini; degustandolo, assaporando ogni sfumatura del suo sapore, provando a riconoscere ogni elemento mescolato in esso, come fosse un somelier.
«Fufufufu. Come al solito sarà solo una tua impressione.»
L'uomo allora poggiò la tazzina sul tavolo, senza perdere l'espressione concentrata. Poi, lampo di genio. Schiuse la bocca, sorpreso, come se avesse compreso ogni segreto e ogni dubbio che attanagliava l'umanità.
«Ora ricordo! - e si alzò di scatto, come un supereroe che ha percepito il pericolo, e deve giungere a fermarlo. Anche se Vergo, di eroico, aveva ben poco - ho parcheggiato la macchina in doppia fila!» e subito le sue mani presero a frugare nelle sue tasche, ovunque, in cerca della chiave, doveva andarla a spostare immediatamente, o avrebbe ricevuto una multa da capogiro!
«Fufufufufufu. Vergo?»
«Si?»
«Tu non hai una macchina.»
«Oh. - e il suo tono sembrava quasi deluso. Smise di cercare e si sedette, piano, ancora pensieroso - hai proprio ragione.» e fu così che, pur sentendo di aver dimenticato qualcosa di importante, Vergo decise di godersi il pomeriggio in compagnia del suo fidato collega, chiaccherando del più e del meno, rilassandosi.
«Però ho intenzione di comprarla, sai? Una macchina sarebbe utile, si.»
Era solo una sensazione, ne era certo.

Intanto un Law aspettava spazientito, da almeno due ore, fuori dalla scuola, un certo Baby Sitter incompetente che Rocinante aveva insistito ad affibbiargli. E mentre tornava a casa,maledicendo ogni antenato della famiglia Donquijote, non si trattenne dal sussurrare, al vento:
«Per fortuna sono adottato.»




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