Attraverso gli occhi

di LaSil88
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Titolo storia: Attraverso gli occhi
Autore (su forum e EFP): LaSil88
Prompt: https://www.facebook.com/groups/751269538242732/permalink/1301093566593657/
Fandom: Originale
Coppia: Nessuna
Genere: Generale
Rating: Verde
Introduzione: Una giovane nobildona vista attraverso occhi esterni.
Note: Ho cercato di adattare il prompt al contesto storico il più possibile, ma non sono riuscita ad essere molto accurata per non rischiare il ban.

Attraverso gli occhi

    «Buongiorno, mia Signora. Il sole è sorto da un pezzo.»
Lei è la serva del mattino. Il conte Wagner l’ha incaricata di seguire la sua sposa durante la sua routine mattutina. Apre le pesanti tende e lascia che il sole pallido dell’inverno penetri nella grande stanza riccamente decorata. Per essere una semplice villa di campagna, il loro signore ha predisposto che, almeno la stanza della contessa, fosse arredata con lo stesso stile della dimora principale. Lunghi drappeggi coprono le ampie finestre; il letto a baldacchino è circondato da un tessuto leggero per permettere alla giovane donna di mantenere la sua riservatezza, prima di farsi vedere dai servi.
    «È tanto tardi?» domanda la contessa con voce assonnata. Si muove fra le lenzuola pesanti, forse cerca di stringerle intorno al suo corpo per rimanere ancora a lungo nel terpore che crea il sonno.  L’aria è fredda e la sua signora sembra rabbrividire. Si trattiene, dunque, dallo spalancare subito le finestre, dando il tempo alla giovane sposa di abituarsi e ad uscire dal suo giaciglio.
    «Non più tardi delle dieci, Contessa. Vostro marito ci ha espressamente chiesto di lasciarvi dormire, dopo il lungo viaggio che avete fatto.» spiega subito, abbozzando ad un sorriso. Si muove veloce nella stanza, tirando fuori un vestito da giorno adatto alla stagione invernale e che enfatizzasse l’eleganza di quella giovane donna. Gli occhi di tutti sono sempre puntati su di lei, anche quando cerca di non essere notata. Il fisico longilineo, ma dai fianchi larghi, è sempre stato motivo di chiacchiere fra la nobiltà tedesca. Alcuni l’hanno considerata perfetta per portare in grembo i loro figli; il problema è stato trovato nel titolo nobiliare di suo padre, troppo basso per attirare molti pretendenti. È questo uno dei motivi che l’hanno vista sposa solo a diciotto anni.
    La Contessa, però, non è bella; il viso, dalla mascella squadrata e dal naso adunco, è contornato da cespugliosi capelli biondi, difficili da domare anche dai più abili parrucchieri della Germania. Seguono, poi, un collo troppo lungo che viene sempre coperto dai colli alti degli abiti e gambe dalle ginocchia nodose che, fortunatamente, rimangono sempre nascoste sotto i lunghi vestiti. Però, ha portamento, la sua Signora: cammina con eleganza e a testa alta; ha sempre un sorriso gentile e mai una volta i suoi occhi hanno ceduto di fronte a coloro che hanno solo malizia nelle parole. È sempre gentile, ma impacciata e poco capace con la gestione della casa. Nei due mesi di matrimonio è sempre stata con la governante della dimora principale per imparare qualcosa in più, scatenando l’ilarità del Conte.
    «C’è qualcosa in programma?» domanda mentre sposta i veli del baldacchino, cercando con lo sguardo proprio lei. Le dona un sorriso, tenendo lo sguardo basso ed inchinandosi leggermente, mentre torna a preparare gli utensili per la toletta.
    «La governante vuole parlare con voi, mia Signora. Poi semplicemente assoluto riposo.» risponde con rispetto, prima di farsi da parte. La giovane nobile si avvicina con grazia, facendo frusciare dietro di sé la lunga camicia da notte. «Il Conte manderà presto delle guardie e voi potrete girare per la campagna. »Le offre una vestaglia, prima di lasciarla alle abluzioni mattutine fino alla sua richiesta. La lascia sola, dietro il separé, mentre sistema il vestito tirato fuori e posizionato sulla stampella; vi toglie polvere e fili che sono sfuggiti alla trama intricata degli orli.
    «Grazie.» risponde semplicemente la nobile, prima di dare la possibilità alla serva di aiutarla con l’abito di quella giornata. All’esterno della stanza trova un altro inserviente, un giovane ragazzo questa volta, pronto a salutarla con un inchino e a guidarla verso la sala dove avrebbero servito la colazione.

Nota dell’autrice:
Se siete arrivati fino a qui, grazie mille per aver letto questa storia. Non sono abituata gestire personaggi affidati tramite  prompt, ma ho cercato di fare il possibile. Spero che questo esperimento possa esservi piaciuto!
Alla prossima,
Sil~




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