Night of memories

di Sarasvati
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Questa Flash Fic partecipa al contest dei Sette Colori, indetto da Erzsi sul Forum di EFP. Il contest conteneva dei pacchetti tra cui scegliere: ho scelto il pacchetto indaco – C.
I personaggi da mettere in gioco erano Severus ed Harry, l’oggetto da inserire era un giocattolo, il tutto in un contesto malinconico.
N.d.a : La storia contiene riferimenti a Lily Evans.
Buona lettura!

 
NIGHT OF MEMORIES
 
Spinner’s End era ormai diventata la sua gabbia, e di tanto in tanto sentiva l’esigenza di immergersi nel passato, fuggendo dalla noia quotidiana.
Spinner’s End era quella prigione che aveva scampato dopo innumerevoli processi al Wizengamot, di fronte alle migliori giurie di tutta la Gran Bretagna.
Innocente.
Quell’unica parola, enunciata a gran voce non solo dal giudice, ma da ogni singola prima pagina, aveva decretato il suo futuro: dopo tutto, Severus Piton, la spia di Silente, era abituato ad attendere in silenzio che altri scegliessero cosa fare della sua vita. Persino la morte che tanto aveva bramato gli era stata negata, nel momento in cui la fenice era volata in suo soccorso.
31 ottobre 2000.
Diciannove anni prima l’Oscuro si era preso l’anima pura della dolce Lily e con essa anche il cuore dell’arcigno mago. Da allora, ogni anno, la notte di Halloween Severus Piton faceva ritorno a Godric’s Hollow, portando con sé i ricordi di un passato ancora troppo vivido per poter zittire il dolore.
Il freddo penetrava le sue ossa, oltre che il suo cuore, sebbene fosse coperto dal capo ai piedi, avvolto in un mantello nero, come un’ombra che si muoveva nel silenzio della notte. Quando si materializzò di fronte al cancello ormai arrugginito della vecchia casa dei Potter, o meglio, di ciò che ne restava, lo sguardo scrutatore e vigile del mago non poté non notare che questo era già stato aperto.
Con la bacchetta stretta tra le dita, si addentrò nell’abitazione, deciso a scovare la persona che aveva osato violare quel luogo tanto maledetto quanto sacro.
Un lamento giunse dal piano superiore.
Non appena superò il lungo corridoio che portava dritto nella camera, le cui mura erano testimoni del violento raggio verde che aveva stroncato la vita dell’amata, Severus si bloccò.
Harry Potter sedeva sul pavimento, con lo sguardo abbassato su un piccolo cavallino di legno, che stringeva delicatamente tra le mani.
“Potter.”
Il ragazzo trasalì, voltandosi rapidamente e incrociando lo sguardo cupo del suo vecchio professore di pozioni.
“Professor Piton…”
Gli occhi smeraldini luccicavano, colmi di lacrime, mentre le mani tremavano, senza però mai lasciare che quel cavallino cadesse. Il silenzio tra i due era riempito dai loro sguardi, colmi di mille parole, sguardi che permettevano all’uno di leggere l’anima dell’altro; non si domandarono il motivo di quella visita, nessuno dei due ne aveva bisogno, sapevano esattamente perché l’altro fosse lì.
Con pochi passi Severus raggiunse Harry, sedendosi inaspettatamente accanto a lui.
“Tua madre adorava i cavalli.”
Gli occhi di Harry si posarono sul professore, sorpresi e supplicanti.
Pervaso da uno strano tepore che scacciò il freddo, Harry chiuse gli occhi e l’immagine di Lily che lo cullava tra le sue braccia, sorridente, facendolo giocare con il cavallino, gli riempì il cuore.
“Professor Piton, le andrebbe di parlarmi di lei?”
Dopo un primo attimo di sconcerto, l’arcigno mago dal cuore spezzato sospirò.
Quella notte, Severus Piton, attraverso i suoi ricordi, avrebbe concesso ad Harry Potter di conoscere pienamente la sua straordinaria mamma.  




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