Capitolo
1
“Dai
Ginny,
non farti pregare!”
“Non
mi
faccio pregare: diciamo che ci devo pensare”
“Tanto
paga
tutto papà, sarà divertente!”
“Me
l’hai già
detto, circa diecimila volte, e vi sono grata dell’offerta,
ma…”
“Vuoi
stare
con Harry quest’estate. Ho indovinato?”
“Sì.
No”.
Ginny emise un gemito di esasperazione. “La verità
è che volevo tenermi libera,
nel caso avesse in mente qualcosa. Ma ho come l’impressione
di essermi creata
troppe aspettative”
“Sediamoci
qui, dai, mi sembra una zona libera dai Gorgosprizzi”.
Luna
e Ginny
si sedettero in un angolo appartato, poco lontano dal lago, proprio in
mezzo ad
una pozza di sole. Era gradevole scaldarsi le ossa in quelle giornate
di
maggio, pensò Ginny: ti ripagano della fatica di restare in
classe per il resto
di quegli ultimi giorni ad Hogwarts.
Gli ultimi giorni ad Hogwarts. Come
suonava strana, definitiva quella
frase. Negli ultimi sette anni la sua vita s’era sviluppata
lì; anche mentre
non frequentava, nello spaventoso anno precedente, Hogwarts era sempre
stata
nei suoi pensieri.
L’ultimo
anno
però era stato diverso. Harry, a differenza di Hermione, non
era tornato ad
Hogwarts per ripetere l’ultimo anno. Continuava a dire di
essere felice:
l’ufficio Auror era un fermento, e non potevano credere di
aver accalappiato
una recluta del calibro del celebre Prescelto, che del resto si sentiva
nel suo
elemento. Non aveva orari, spesso Ginny non riceveva sue notizie per
settimane.
Sperava che con l’arrivo dell’estate si sarebbe
liberato, per passare un po’ di
tempo assieme. Ecco perché, quando Luna le aveva proposto di
accompagnarla in
una spedizione naturalistica in Grecia, non aveva accettato in maniera
particolarmente entusiasta.
Harry,
dopo
averla vista per mezza giornata durante le vacanze di Natale e
un’oretta scarsa
a Pasqua, le aveva promesso che avrebbe fatto qualcosa per rimediare,
si
trattava solo di aspettare “il momento giusto per
organizzare”.
Ma
la verità
è che non sapeva molto dei progetti di Harry. Lei aveva
già in mente di fare un
provino per alcune squadre di Quidditch – anche se sua madre
continuava a
sostenere che non era un vero lavoro – ma non ne avrebbe
avuti fino a
settembre; non sapeva cosa fare, ma di sicuro non gli andava di stare
lì ad
aspettarlo come una brava fidanzatina ubbidiente, che gli corre
incontro
scodinzolando.
“Sai
che ti
dico? Vengo!” sbottò vigorosamente.
“E
la tua
estate con Harry?” domandò Luna sorpresa, alzando
gli occhi dal suo libro di
Aritmanzia.
“Oh,
che vada
al diavolo! Quando mai mi capiterà di nuovo di andare a fare
una spedizione con
un’amica come te?”
Luna
sgranò i
suoi occhi cerulei, e il viso le si illuminò per la
felicità.
“Ottimo,
avverto subito papà! Sono felice che venga anche tu,
sarà un’esperienza
straordinaria, vedrai!”
E
mentre Luna
saltellava in direzione Guferia, abbandonando i suoi libri accanto a
quelli di
Ginny, la giovane Weasley fu illuminata da una sola, lampante certezza:
quell’estate non l’avrebbe mai dimenticata.
|