Salve a tutti; rileggendo mi sono accorta che, senza la dovuta
precisazione, il tutto diventava un bel casino che filava poco. Dunque rimedio
dicendo che ad ogni greca il punto di vista cambia.
Auguri agli Dei Gemelli ♥
A Little
Kitten
Eccolo lì finalmente! Era tutta la mattina che lo cercava –
cosa alquanto strana, solitamente si consideravano a malapena. Tuttavia non
poté fare a meno di inarcare un sopracciglio, nel vedere cosa il suo gemello stesse facendo. Ritto, circospetto, appostato
dietro ad una colonna di marmo del Tempio dedicato al loro Signore… e con
un’enorme aura di depressione ad aleggiare attorno alla sua figura. Cosa
decisamente insolita per un tipo imperturbabile come suo fratello Hypnos.
Ma che diavolo
succede??? Mica ero io quello considerato stolto ed infantile?
Beh, non che la cosa gli importasse molto, ma un ghigno
malefico gli illuminò il volto chiaro: vuoi mettere la soddisfazione di poter rimproverare il suo ligio fratellino,
per una volta?
Sfregandosi le mani, pregustando la faccia sbigottita del
gemello, si avvicinò di soppiatto al Sonno, a piccoli passi silenti,
arrivandogli alle spalle. La sua ombra si posizionò sul corpo del fratello,
mentre un sussurro venefico fece accapponare la pelle del biondo:
«Mio stolto fratello, non ti ha mai detto nessuno che è
maleducazione spiare la gente?»
Di tutto si sarebbe aspettato la Morte, tranne quel sibilo
velenoso quasi quanto una serpe che gli rivolse il gemello. E lui odiava le
serpi! Però… non aveva mai visto suo fratello con la faccia talmente deformata
dalla frustrazione.
Ripeto: che diavolo
sta succedendo???
La mascella gli cadde penzoloni quando si rese con che, come
se nulla fosse, Hypnos aveva ripreso la sua opera di osservazione nascosta,
ignorandolo bellamente e, tuttavia, assumendo un’aura ancora più disgustata e
sofferente.
Ora la curiosità lo stava rodendo, ed anche il desiderio di
ripicca nei confronti del fratello, per questo si schiacciò contro la schiena
del biondo, spingendosi – di proposito – con troppa forza contro la stoffa
della tunica bianca, facendo in modo di bloccare il Sonno tra il marmo ed il
suo corpo. Un ringhio infastidito gli giunse alle orecchie: musica per lui.
Soddisfatto per aver ottenuto la sua piccola vendetta, ora voleva capire cosa
stava disintegrando a quel modo l’autocontrollo di Hypnos, così si spinse sulle
punte e si sporse dalla colonna – schiacciando ulteriormente il povero gemello.
Quello che vide gli fece spalancare gli occhi argentei,
mentre la mascella rischiava di staccarsi tanto era aperta.
No…non è vero…
Il sangue gli ribollì nelle vene, mentre i denti stridevano
tra loro. Tutto il suo essere fremeva di rabbia.
Seduto sulle scalinate monumentali che conducevano al Tempio,
vi era il loro Signora Hades, con le guance più rosate del solito, gli occhi
luccicanti, un sorriso intenerito sulle labbra… ed una palla di pelo nera tra le mani!!!
Un gatto?!?
E loro erano costretti a passare in secondo piano – e a
spiare il loro padrone – per un gatto!!!
Ah!!! La palla di pelo nera ora stava leccando le dita del
Sommo Hades!
Eh! Oh no!!! Ora gli si stava strusciando contro la guancia!
«È troppo!»
~~ * ~~ ⭐ ~~ * ~~
Un rumore insolito gli fece distogliere l’attenzione dal
piccolo micio che teneva tra le mani, per sollevare gli occhi e guardarsi
attorno con fare sorpreso.
Nulla. Non c’era niente di insolito in quella parte degli
Elisi, e quella mattina non aveva nemmeno visto i due gemelli…
Che strano, mi era
parso di sentire qualcosa…?
Oh beh, pazienza. Non gli era indispensabile sapere… un
miagolio sottile gli fece riportare l’attenzione al micio che aveva tra le mani
che, come accortosi di aver perso l’interesse del Dio, si era messo a
mordicchiargli l’indice destro.
Intenerito, Hades se lo portò vicino al viso, lasciandosi
leccare la punta del naso, per poi sdraiarsi supino sui gradini ed adagiare il
felino sul suo addome, accarezzandolo e giochicchiandoci con la mancina.
Gli erano sempre piaciuti i gatti: eleganti, indipendenti, e
poi avevano degli occhi che parlavano per loro. Li trovava adorabili e quel
micio in particolare, oltre ad aver un pelo nero corto – cosa apprezzatissima –
aveva le iridi di un bel color ambra.
Per una volta ogni tanto, si sarebbe preso una lunga pausa
dal suo lavoro.
~~ * ~~ ⭐ ~~ * ~~
Hypnos stava ancora tenendo la bocca tappata al fratello, il
cuore che batteva a mille per il terrore di esser stati scoperti a spiare. A
volte non capiva se suo fratello fosse stupido o masochista!
Mettersi ad urlare! Ma che gli era saltato in mente?!?
Con l’ansia che gli pungeva la bocca dello stomaco, il Sonno
si arrischiò a sporgersi dal loro nascondiglio, per poi tirare un sospiro di
sollievo quando vide che il Sommo Hades era talmente preso dalla pantera in
miniatura, che non aveva badato poi molto all’ambiente circostante… però ora
era sdraiato e teneva il felino sull’addome!
Che rabbia!!!
Si riposizionò con il petto rasente la colonna, ignorando il
fratello imbranato, che con sua somma sorpresa – e gratitudine – non gli si era
accollato nuovamente alla schiena. Riprese ad osservare il loro Signore che
stuzzicava il piccolo micio, per poi notare – con grande orrore – che un’altra
piccola creaturina a quattro zampe, poco più grande di un suo pugno, si stava
avvicinando zampettando alla scena.
Da dove arrivano tutti
questi gatti?
Poi si paralizzò, osservando che il pelo del gattino appena arrivato – e che ora stava sfregando la
testolina sulla guancia di Hades – aveva una strana quanto famigliare sfumatura argentea.
Si voltò rabbioso.
Nessuno.
Il sangue gli andò alla testa. Allora quando voleva anche il
suo stolto fratello aveva delle buone
idee!!! Non lo poteva tollerare!!!
…e poi arrivò il colpo di grazia: un bacio del Sommo Hades sulla
testa di suo fratello. Era troppo!!!
~~ * ~~ ⭐ ~~ * ~~
Poco dopo l’arrivo del micetto dal pelo argenteo, il Dio
dell’Oltretomba sentì un picchiettare sulla guancia sinistra; quando si voltò,
vide un felino grande quanto un suo pugno, dal pelo dorato che lo guardava come
se si fosse sentito abbandonato dall’Universo intero.
Hades sorrise per poi caricarselo sul petto assieme agli
altri due, iniziando ad accarezzargli la gola morbida, ricevendo delle fusa di
apprezzamento.
Il Sole riscaldava la scalinata di marmo; il panorama era
tranquillo e sereno, la pace regnava incontrastata nei Campi Elisi. Era tutto come un tempo.
«Hypnos, Thanatos, la prossima volta che vorrete un po’ di
coccole, basta chiedere.»
Angolo dell’Autrice:
Era da un po’ che mi ronzava in testa questa cosa, e quale giorno
migliore per un po’ di coccole se non il compleanno degli Dei Gemelli?
Beh, spero che dovunque voi siate, passiate un buon S. Antonio.
Auguri a tutti gli Antonio/a.
Alla prossima.
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