tutto prende vita

di 00Bei
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Il Napapijri nero, il diamante all’orecchio, la moto da cross, il pitbull. Mi ricordo di te, come non potrei. Vederti, di nuovo, all’esame per diventare volontari della croce rossa è strano, ma, allo stesso tempo, favoloso. Tu sei seduto al tavolo in saletta, io sul divano, proprio vicino a te, posso guardati. Sei il mio manichino vivente, devo metterti nella giusta posizione di primo soccorso, un piccolo errore, ma per Remo e la sua giovane collega, i due esaminatori, è tutto perfetto. Mia mamma e mia nonna mi stanno aspettando, ma voglio stare sola con te, ti abbraccio di continuo, stranamente sono tenera. Sono dietro l’angolo, ti vedo, sei con Remo e sento che ti dice di farti avanti, venire da me e darmi un bacio. L’unica cosa che vogliamo fare è scappare da tutti, rimanere soli e ci stiamo riuscendo. La sede è immensa, l’ascensore ci porta dappertutto, tra cui all’ultimo piano dove incontriamo mia mamma, ma per fuggire di nuovo l’unica cosa da fare è quella di dire lei che andiamo a prendere i nostri giubbotti. L’ascensore ci porta al piano del supermercato: -Vieni, prendiamo un panino. – mi dici. Io prendo un panino con pomodoro e mozzarella, tu un tramezzino al prosciutto.                  
–Bei? Bei? – la ragazza alla mia destra mi sta chiamando, mi sta scuotendo il braccio. – Smettila di fissarlo. Ti stanno chiamando. È il tuo turno.           Tocca a me, è il mio turno. Mi alzo, passo dietro di te, sento il tuo profumo, “one million”, e penso a noi che usciamo insieme dalla piccola sede. Sono promossa, ma sfortunatamente non ci sei tu ad aspettarmi, ma mia mamma. Ti vedo per l'ultima volta, dalla finestra, sorridente.  




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