le stagioni di Pietroburgo

di laschiumadeigiorni
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Cammini sicura tra le strade di quella città fatta di palazzi e canali. La chiamano la Venezia del Nord, ma a Venezia non ha nulla da invidiare. E’ un’altra storia. La Neva silenziosa ti accompagna verso la tua meta. Manca poco alle 20, l’ora del vostro appuntamento, l’ora di un tramonto che sembra non voler arrivare. Il cielo è chiaro come qualche ora fa e lo sarà ancora per molto. La notte sarà ritardataria anche oggi e se poco tempo prima ti sembrava qualcosa di irreale, ora ci hai fatto l’abitudine. L’abitudine alle notti bianche, a San Pietroburgo e a lui. Lui che in questo tempo è stato capace di tutto, che invade ogni tuo spazio, che con il suo atteggiamento non ti dà certezze, ma è l’unica cosa che non ti viene da mettere in discussione, che ti chiama alle cinque del mattino perché ha voglia di parlare con te, ma tu vuoi solo riposare, che si è preso tutto senza chiedere niente. Ed anche ora non sai cosa aspettarti. La città sembra vivere con te questa attesa, fedele e gelosa custode di questa storia di cui conosce ogni dettaglio che cela al mondo intero. E’ come una rappresentazione pensata per un solo teatro e se fosse riprodotta altrove perderebbe la sua essenza. Eccolo lì, fermo nella stessa posa in cui l’hai visto la prima volta. I ricordi lontani tornano alla mente. L’immancabile sigaretta in bocca, i capelli biondi spettinati e quegli occhi blu che quando sono pieni di rabbia sembra scorrerci impetuosa la stessa acqua della Neva. Ti muovi con calma verso quella figura, rubi la sigaretta dalle sue labbra e lasci che il fumo ti entri nei polmoni prima di farti condurre verso l’ignoto ancora una volta.





 

SpazioAutrice 

Sinceramente non ho nulla da dire, solo che quando si provano certe sensazioni non si può non metterle su carta. Spero di essere stata in grado di far arrivare almeno la metà di quello che sento io ogni volta che rileggo queste poche righe. 

Ella





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