Ciao a tutti! Lo so, lo so, sono in mostruoso ritardo... ma credetemi, fra lavoro e cose familiari, ne ho avuto veramente poco di tempo e di voglia di scrivere... fortunatamente il periodo è finito! quindi cercherò di tornare a pieno regime! Non vi ringrazierò mai abbastanza per tutte le vostre mail che mi sono arrivate in questi giorni! Sono state tantissime! E soprattutto disperate perché avevate tutte paura che non tornasi più ^^ scusatemi ancora tanto! Mi saprò far perdonare ^__^
Per le notizie invece sul bell'inglesino che vive in Italia, bé, si chiama Christopher, in arte Chris, è fidanzato con _Albachiara_ in arte Dodò! Esatto, per chi avesse capito, i pinguini nella ficci erano loro due! ^__^ e penso proprio che se lo terrà ben stretto! Il ragazzo in questione, è dolce, suona il piano come Edward, è inglese ( il che non guasta! ) è mortalmente pallido, e veramente galante! Dona, tienitelo stretto!!!
Bene, adesso che ho fatto tutta la mia prefazione, vi lascio con il capitolo che in molte mi avete chiesto; Toccami raccontata da Bella. Un bacione! Ci vediamo alla prossima ficci! ^_^
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Quando mio padre mi disse che avrei passato del tempo a casa Cullen,
per tenere compagnia alla moglie del noto medico di Forks, quasi
stentavo a crederci. Chi era così folle da voler passare del tempo
con me? Sapevo di essere purtroppo un peso, anche se mi sforzavo in
tutti i modi di rendermi autonoma, ma ero consapevole di non esserlo
mai al cento per cento e questo mi feriva. Ma il pensiero più
doloroso, era quello di legare le persone a me. Non era giusto che
sacrificassero i loro interessi ed il loro tempo per badare ad una
ragazza cieca.
Quella mattina, era già la terza volta che mi recavo a casa del
dottor Carlisle Cullen, sua moglie Esme era una donna dolcissima e
molto bella. Mi aveva permesso di conoscere i suoi lineamenti tramite
il tocco delle mie mani sul suo viso. Era fredda, ma non ci diedi
importanza più del dovuto. Quello che mi aveva colpito era stato il
sentire la sua pelle liscia, sembrava non avesse imperfezioni. Doveva
essere veramente bella.
Ogni volta che entravo in quella casa, avvertivo dei profumi
veramente singolari, ma c'è ne era uno speciale. Era un miscuglio di
più profumi, non avrei saputo dire quali, so solo, che quando
dimenticai la mia sciarpa in quella casa, il giorno dopo la trovai
impregnata di quel profumo che mi stava facendo perdere letteralmente
la testa. Era di una dolcezza e di una fragranza talmente intensa da
colpirmi direttamente al cuore. Non avevo mai sentito niente di più
buono.
Aspettavo con ansia i momenti da passare in quella casa, Esme mi
aveva raccontato che lei e Carlisle avevano adottato cinque fra
ragazzi e ragazze, a quelle parole, mi si scaldò il cuore. I signori
Cullen erano davvero delle persone meravigliose.
Una mattina, sotto consiglio di Esme, provai a suonare al pianoforte
qualche melodia, il suono angelico del piano era paradiso puro per le
mie orecchie. Chiunque lo usasse in quella casa, doveva esserci
particolarmente affezionato.
Fu questione di un momento, sentii la porta spalancarsi
all'improvviso e il rumore che ne seguì potrei paragonarlo ad uno
sparo. Le mie dita che stavano volteggiando su quei tasti in avorio
si fermarono pietrificate.
‹‹ Stupida! ›› Qualcuno mi sibilò contro, avvertii solamente
una presa solida sulle mie spalle, mi strattonò, facendomi cadere
dallo sgabello. ‹‹ Maledetta... ›› Mi ringhiò contro.
Non riuscivo a muovermi, ero paralizzata dalla paura. Che stava
succedendo? Chi era quel pazzo? Dov'era Esme? L'aria intorno a me era
impregnata di quel profumo tanto buono, ma in quel momento non
riuscii a collegare nulla, sentivo solo il mio cuore battere
impazzito.
‹‹ Edward! No! ›› La voce di Esme giunse dal piano di sopra,
veloce, la sentii scendere le scale ‹‹ Edward non toccarla! ››
Era decisa. Quando sentii Esme urlare contro di lui, realizzai di non
essere sola, forse lei conosceva quel folle ragazzo chiamato Edward e
forse avrebbe potuto calmarlo.
Sentii altre persone attorno a noi, tutte preoccupate per me, ma in
quel momento, l'unica cosa che volevo era quella di scappare da li e
di non tornare mai più. I singhiozzi e le lacrime presero ad uscire
da me, senza che potessi fare nulla per impedirlo.
Passarono i giorni, il mio terrore verso quel ragazzo stava scemando
poco a poco, il suo profumo era un ottimo aiuto contro quella paura
che provavo ogni volta in sua presenza, ero riuscita a catalogare il
suo odore, era un insolito misto fra miele, lillà e sole.
Scoprii con piacere che man mano la paura mi abbandonava, un altro
sentimento stava prendendo piede dentro di me. I giorni che cominciai
a trascorrere con Edward, divennero i più felici della mia vita.
‹‹ Edward, posso... guardarti? ›› Domandai in uno di quei
giorni, insicura della sua risposta.
La sua voce era confusa. ‹‹ Cosa intendi... ››
Allungai entrambe le mani e con delicatezza passai le dita sul suo
viso, i miei polpastrelli, stavano scivolando piano sul suo volto,
passarono sulla fronte, sugli occhi, sul naso, sulle guance, sulle
labbra. Li indugiai di più... passai sui lati del viso, intenta a
volergli dare una dimensione, ed infine, arrivai ai suoi capelli.
‹‹ Wow... ›› Sussurrai piano, molto piano. ‹‹ Sei...
bello. ›› Sicuramente ero completamente rossa.
Edward Cullen aveva la pelle fredda, liscia, perfetta. Da quello che
sentii con le mie mani, quel ragazzo era veramente la perfezione in
assoluto. Per un breve attimo maledii la mia sfortuna di non poterlo
vedere.
Il terrore invece che provai al cospetto di quelle due creature che
mi attaccarono nel bosco, fu maggiore della paura che avevo provato
la prima volta con Edward. Il loro odore, sapeva di cattivo. I ringhi
e i ruggiti che emettevano, suonavano come la mia condanna a morte.
In quel momento, capii che anche Edward, come tutta la sua famiglia
era come loro, ma al contempo non lo era.
Ma la sorpresa più grande, fu quando mi raggiunse a Phoenix, non mi
aspettavo che arrivasse a tanto. Non credevo che sarebbe venuto fin
li, pur di starmi vicino.
Le parole che mi disse quella notte, furono le pi belle che avessi
mai udito. Il mio cuore batteva per lui, ormai ne ero più che
consapevole. Sempre in quel momento, sentii le sue labbra sulle mie,
sentivo di essere in paradiso, mille e mille emozioni si stavano
aggrovigliando dentro di me.
Per la prima volta, mi resi conto che il cuore di Edward non batteva,
era fermo, immobile... un leggero strato di brivido si depositò
sulla mia pelle, che cosa era Edward Cullen? Umano non di certo,
anche se il suo animo era il più nobile e dolce che avessi mai
conosciuto. In fondo, scoprii che non mi interessava cosa fosse...
per lui, i miei sentimenti non sarebbero mutati, nemmeno se fosse
stato un alieno.
Quando Tanya arrivò a casa Cullen, avvertii un vago sentore di
gelosia nei miei confronti, che aumentò con il passare del tempo. Ma
il fatto che Edward mi stesse vicino, mi faceva sentire tranquilla,
non riuscivo più a stare senza di lui, poi però successe che la
verità mi venne presentata su un piatto freddo.
Le parole di Tanya mi colpirono profondamente, Edward era un
vampiro?... Era uno scherzo?... Perché sentivo il silenzio assoluto
vicino a me? Rose e Alice, che sapevo essere al mio fianco, perché
non dicevano nulla? Perché? In quel momento, tutto ebbe un senso, la
sua pelle fredda, il suo cuore immobile, i suoi ringhi e ruggiti...
possibile che fosse vero? Possibile che tutti loro fossero veramente
dei... vampiri?
Mi sentii indifesa, presa in giro e timorosa della mia sorte. Mi
avrebbero uccisa? Avrebbero bevuto il mio sangue? L'aria sembrò
mancarmi in quel piccolo lasso i tempo, eppure stavo respirando, i
miei polmoni non avevano smesso di funzionare! Le gambe si fecero
molli e un velo di sudore freddo si propagò per tutto il mio corpo.
Per un attimo, mi scollegai da tutto quello che mi stava accadendo
attorno, il mio adorato Edward era un vampiro... questo era l'unico
pensiero che vagava nella mia mente ora. Eppure, nonostante tutto,
una briciola di razionalità resisteva ancora in me. Quante volte,
Edward, avrebbe potuto farmi del male? Quanto volte avrebbe potuto
uccidermi? Quante volte si era mostrato dolce e premuroso nei miei
confronti? Da quanto tempo il mio cuore aveva preso a battere solo
per lui?
Tutti i miei dubbi e paure, si sciolsero come neve al sole quando
udii la sua voce, lui era tornato, era li, ed io ne ero immensamente
felice.
Se c'era una cosa che amavo di Edward, era soprattutto il suo senso
di possessione nei miei confronti, adoravo quando teneva gli altri
lontani da me con il suo modo possessivo. Mi faceva sentire
desiderata, speciale, protetta. Ma quando Tanya, quel giorno mi parlò
di come Edward stesse rinunciando a tutto per me, mi sentii morire.
Come avevo potuto non accorgermi del mio egoismo verso di lui? Come
avevo potuto lasciare che Edward si allontanasse dagli altri.
Mi sentii veramente una persona orribile. Per colpa mia non aveva più
avuto contatti con altri suoi simili, non aveva più frequentato la
scuola, magari lo stavo anche privando della gioia di trovare una
vampira o umana da amare!... A quel pensiero mi sentii male.
Realizzai che con tutte le mie forze e speranze, desideravo essere io
quella persona. Ma era logico che non avrei mai potuto passare la mia
insignificante vita accanto a lui. No, non avrei potuto...
E il mio sentimento per lui crebbe in maniera vertiginosa, a volta mi
sentivo completamente sopraffatta da quello che la mia anima provava
per lui. Eppure, era logico che anche questo mio sentimento fosse
sbagliato nei suoi confronti.
Tanya mi aprì gli occhi.
Venne a casa mia e di mio padre, per tutta la notte rimase con me ad
esternarmi i suoi dubbi, incoraggiando i miei. ‹‹ Non puoi
credere davvero che la tua vita possa bastare per Edward. Isabella,
non ti rendi conto di essere molto egoista nei suoi confronti? Lo
stai privando della sua libertà. Lui sente di doverti proteggere
perché ti vede debole e indifesa, ma così facendo, lo stai
allontanando da tutti noi. ›› Facevano maledettamente male quelle
parole, perché sapevo essere vere. ‹‹ E quando tu non ci sarai
più, come credi che si sentirà lui? Sarà solo! ›› Sentenziò
la vampira, lasciandomi con un dolore mostruoso dentro al cuore.
No, io non volevo questo per il mio dolce Edward...
Per tutta la notte rimasi sveglia, la mia decisione mi stava
distruggendo, ma sapevo che era giusto così. Quando mio padre si
alzò, lo raggiunsi e lo pregai di chiamare i Cullen, avvertendoli
che non sarei andata da loro quel giorno.
Ero accanto a lui quando compose il numero, potevo sentire
chiaramente il suono che emetteva la cornetta, e poi...
‹‹ Casa Cullen? ››
‹‹ Si, sono Edward. ›› La voce del mio unico amore.
‹‹ Edward, sono l'ispettore Swan. Volevo avvisarvi che Bella non
viene questa mattina. ››
Non sarei mai stata in grado di dire io quelle parole, ma non sapevo
che il peggio doveva ancora arrivare...
‹‹ Come scusi, può ripetere? ››
Sentivo ansia e paura nella sua voce. Mi stavo odiando per questo, ma
le parole di Tanya tornarono prepotenti dentro di me.
Charlie si schiarì la voce. ‹‹ Edward, Bella... ›› Era
impacciato, lo sentivo benissimo.
‹‹ Edward? ›› Presi la cornetta dalle mani di mio padre.
‹‹ Bella, tutto bene? Perché non vuoi venire? ›› Ansia,
angoscia... paura.
Sospirai nella cornetta. ‹‹ Edward, è meglio se per un po io e
te non ci vediamo. Non è giusto che per me, tu abbia rinunciato a
stare con gli altri... ››
‹‹ Che cosa... Bella, ma che stai dicendo?! ›› Esclamò duro.
‹‹ Per stare con me, non sei più andato a scuola, hai passato
poco tempo con gli altri... io... ›› Sospirai di nuovo, Dio mio,
mi faceva così male quello che stavo per dirgli. ‹‹ Edward,
forse è meglio se non ci vediamo più... ›› Cosa è quel vuoto
che sento dentro di me?! Il mio cuore è sparito. Non c'è più...
‹‹ NO! Tu non puoi lasciarmi... io non voglio... non te lo
permetto, Bella. ›› Sibilò al telefono, facendomi sussultare per
la paura.
‹‹ Mi... mi dispiace, Edward... ma tu non sei... la persona
adatta per me. ›› Sussurrai fra i singhiozzi, attaccando il
telefono, senza lasciargli la possibilità di ribattere.
Le braccia di mio padre mi strinsero forte, cercando di consolarmi,
ma dentro di me, sentivo che ormai il nulla albergava in tutto il mio
essere.
Quello che accadde dopo fu tutto confuso, ricordo Jacob e il suo
continuo domandarmi perché non fossi con Edward. Ricordo le sue
braccia afferrarmi, prima che il dolore mi facesse sprofondare
nell'oblio e poi, più nulla.
Ci fu un momento, in cui respirai a pieni polmoni e una fragranza a
me familiare mi inondò l'animo; miele, lillà e sole... ‹‹
Edward... ? ››
‹‹ Sono qui. ›› Mi sussurrò piano.
Mi accorsi di essere in un letto morbido, e che lui era accanto a
me... stavo sognando? Era reale? Le mie dita avanzarono insicure, lui
prese la mia mano e se la posò sul volto. Avevo paura, percepivo
sotto le mie dita una smorfia di dolore sul suo viso.
‹‹ Ti prego, Bella. Non lasciarmi più. ›› Mormorò quando le
mie dita passarono sulle labbra. ‹‹ Non potrei sopportare più
quel dolore. Ne morirei. ››
‹‹ E.. Edward io... noi, non è giusto. Io sono un peso... io non
è giusto che tu... ››
Come potevo dirgli che lui per me era tutto, era la mia vita! Ma non
era giusto... lui non poteva essere legato a me.
‹‹ Sono tutte bugie. ›› Sibilò, cercando di trattenere la
rabbia. ‹‹ Tu lo sai che sono tutte bugie quello che stai
dicendo. ››
‹‹ N..no.. ›› Provai a controbattere, ma venni prontamente
zittita dalle sue labbra.
Mi stava baciando, non con passione o gentilezza, ma un ansia di
possessione, era come se stesse cercando di farmi capire che io ero
sua, solo ed esclusivamente sua.
‹‹ L'unica verità è che io ti amo, e tu non puoi farci niente.
›› Parlò direttamente sulle mie labbra, facendomi fremere per
avere di più.
Depositò un altro bacio sul mio collo. ‹‹ Ti prego, dimmi cosa
provi per me... io devo sapere. ››
Non sapevo cosa rispondergli, il mio cuore urlava di appartenergli,
mi implorava di dirgli la verità, che io ero sua e che lui per me
era tutto... eppure, feci la scelta orribile di non dire nulla.
Dentro di me, ringraziai Esme e il suo tempismo, mi aveva concesso
del tempo per riflettere, era inutile negarlo, stare lontana da
Edward mi avrebbe fatto morire...
Edward mi lasciò sola nella stanza, in compagnia solo dei miei
pensieri, ma la mia solitudine non durò molto, Rosalie si sedette
accanto a me cercando in ogni modo di farmi ragionare sul mio assurdo
comportamento.
Quello che non mi aspettavo di certo, era che ad ogni risposta che
Rosalie mi propinava, sentivo dentro di me la speranza rinascere.
E quando Edward ritornò in camera, sapevo che da quel momento le
cose sarebbero cambiate per sempre. ‹‹ Ti amo Isabella Swan,
voglio con tutto me stesso che tu stia per sempre al mio fianco. Sono
pronto a trasformarti anche adesso, pur di non perderti. Io ti voglio
con me, sempre. Per sempre. ››
Avevo il respiro rotto dall'ansia, lui mi amava! ‹‹ Io... mi sono
sentita spezzare in due il cuore, prima. E'.. è stato un dolore
talmente forte che non ci sono parole... ›› Respirai piano,
allungando piano le braccia e arrivando con le mani a sfiorare il suo
viso. ‹‹ Il solo pensiero di perderti, mi fa rivivere quel
dolore, Edward. Dal primo momento in cui ho sentito il tuo profumo,
ho capito che il mio cuore non sarebbe stato più mio. Ti amo, Edward
Cullen.››
Le parole che mi disse dopo, furono le più dolci in assoluto. ‹‹
Sposami Isabella. ›› Mi baciò il solco fra i seni. ‹‹
Sposami e sii mia. ›› Mi baciò famelico e io lo ricambiai con
passione.
‹‹ Si. ›› Mormorai contro le sue labbra. ‹‹ Si. ››
Le urla di gioia di Alice mi giunsero dal piano inferiore, ero
maledettamente felice e anche loro erano felici per noi.
I giorni successivi furono un continuo avvicendarsi di cose; la cena
con Charlie, il fidanzamento ufficiale, la preparazione per la
trasformazione, l'organizzazione delle nozze. Ammetto che se non
fosse stata Alice ad organizzare tutto, non so davvero come avrei
fatto...
E quando finalmente arrivò quel giorno, la mia ansia era alle
stelle. La cerimonia, così come il pranzo e il resto si svolse senza
alcun intoppo. I licantropi festeggiavano assieme ai vampiri, una
cosa che sarebbe rimasta nelle leggende, sicuramente!
Venni presentata a tutti come la nuova signora Cullen, stavo ballando
con mio padre, quando Edward ci raggiunse. ‹‹ Scusami, Charlie.
E' tempo per noi di andare. ››
Mio padre rise. ‹‹ Giusto! La luna di miele! Non mi avete detto
ancora dove andrete! ››
‹‹ Oh, è una sorpresa, ha organizzato tutto Alice. ››
‹‹ Capisco, bé ragazzi, che dire... buon viaggio... ›› La
sua voce si stava spezzando. ‹‹ La mia bambina... ››
‹‹ Ti voglio bene papà. ››
Sapevo benissimo che non ci sarebbe stato alcun viaggio di nozze.
Esme aveva sistemato per noi una casetta nascosta nel bosco, l'ideale
per la mia trasformazione, quando giungemmo nel nostro piccolo nido
d'amore sentivo il cuore scoppiarmi.
‹‹ Ti aiuto, aspetta... ›› Mi sussurrò, sciogliendomi i
lacci dell'abito. ‹‹ Sei bellissima. ›› Mormorò mentre la
stoffa cadeva giù e il mio corpo si rivelava a mio marito.
Quella notte ci unimmo per la prima volta e quando arrivammo
all'apice del piacere, fu questione di un secondo, i suoi canini
trovarono il loro posto sul mio collo, affondando nella carne. ‹‹
Ti amo, Bella. ›› Mi sussurrò con voce rotta, mentre un fuoco
incredibile cominciava a incendiarmi dall'interno. ‹‹ Starò con
te, fino alla fine. ››
Non so per quanto tempo rimasi in quello stato, so solo che agognavo
la morte. Il dolore e la sofferenza che stavo provando erano
indescrivibili.
Il mio cuore sembrava impazzito, finché ad un punto cessò
completamente di battere.
‹‹ Bella?... Bella, amore... sono Edward... ›› La sua voce
era come un coro di angeli. ‹‹ Bella... apri gli occhi. ››
Appena finì di pronunciare quelle parole obbedii e aprii gli occhi.
‹‹ Bella, mi vedi? ›› Voltai il viso verso di lui e rimasi
abbagliata.
Chi era questo ragazzo dai capelli così lucenti? I suoi occhi mi
incantavano, che colore erano? La sua pelle sembrava così liscia e
levigata... le mie mani ci misero meno di mezzo secondo per
depositarsi sul suo volto. ‹‹ Edward...? ›› Domandai
insicura.
Sorrise. Il sorriso più celestiale del mondo. ‹‹ Ciao amore mio.
››
Rimasi a guardarlo ignorando la sete che la mia gola reclamava, lui
era in assoluto la bellezza fatta persona. Non avrei mai immaginato
che Edward fosse così... perfetto!
Le mie mani non volevano staccarsi dal suo viso, e lui pareva
sinceramente compiaciuto di questo. Il suo sorriso era veramente da
mozzare il fiato. Splendido. Capivo perché Tanya avesse cercato di
allontanarmi da Edward.
Avvicinò piano il suo volto al mio e quando le sue labbra si
posarono sulle mie, una scarica elettrica mi trapassò da parte a
parte, un vago formicolio si propagò per tutto il mio corpo. Era un
sogno? Forse... ma era il sogno più bello di tutta la mia vita.
FINE
nota persanle: Giosy ricordaaaaaaaaaaaa