" They are driven by a strange desire,
unseen by the human eye"
-Dead Can Dance, The
Carnival Is Over-
Nella
fanghiglia del suo pensiero rimestava con uno stecco marcio. Pescava
pezzi di tutti, ed erano simili ad alghe che rimanevano incastrate nel
legno. Con le dita li toglieva disgustata.
Di
fronte a lei, camminava nel mare una persona che aveva visto solo una
volta.
I
lunghi capelli corvini e il cappotto nero che svolazzavano nella brezza
lo facevano somigliare ad una disgrazia imminente, e gli occhi erano
così terribilmente allungati e oscuri che era come buttare
il cuore su degli scalini e vederlo scendere da sè.
"Sembri
una Mary Sue" rise Persefone, abbandonando il legno nella pozzanghera.
Ade
sorrise così bene che se non l'avesse mai visto avrebbe
pensato che fosse solo un parto della sua mente
"Sto
ricreando le condizioni" borbottò, riprendendo a mescolare
la pozzanghera, provocando piccoli vortici di schiuma sporca. Lui non
rispose. Non l'aveva mai sentito parlare, in effetti.
"Alcuni
ingredienti sono sottoposti a variabili. La giornata di sole, per
esempio. Il giornale e la panchina. Ma soprattutto" e lì
fermò il suo convulso movimento rotatorio. Le doleva il
braccio.
"Quello
che succede prima"
Ade
annuì comprensivo, nascondendo il viso nell'ampia sciarpa
viola che indossava. Mise le mani in tasca ed uscì
dall'acqua con un movimento fluido, ritrovandosi a pochi metri da lei.
Curiosamente, i suoi vestiti gocciolavano. Lei non l'avrebbe creduto.
"Non
hai caldo?"
Non
rispose, si limitò a calciare un sassolino con la punta
dell'anfibio. Era così perfetto. Come faceva, ad esistere?
Non in quel momento, naturalmente.
"Potremmo
darci appuntamento"
Si
mosse verso Persefone, un fruscio oscuro, e si sedette al suo fianco.
"Non
ricorderei" sussurrò lui guardando il mare "Sono qui per
aiutarti"
Pareva
cantasse. Sapeva di crepuscolo.
La
ragazza sospirò, osservando lo stecco abbandonato e la
pozzanghera che pareva gorgogliare. In un'altra occasione l' avrebbe
spaventata.
"Istruiscimi"
Lui fece
un lungo respiro e socchiuse gli occhi, come se si sforzasse di
ricordare qualcosa.
"Parla
di quello che succede prima."
Ade
estrasse un mazzo di carte dalla tasca del cappotto. Le
mescolò con cura, le lunghe dita affusolate ne sfioravano i
bordi con leggerezza. Ne scelse alcune e cominciò a disporle
nell'aria di fronte a sè. Figure impossibili galleggiavano
incerte a qualche metro dal suo viso, e lui cominciò a
cantare il futuro
"Troverai
il nodo la sera prima." cominciò con un sospiro.
"Il
nodo è una sigaretta. Te la offrirà qualcuno"
disse sfiorando con l'unghia il bordo della seconda carta, che
rappresentava una specie di arpa.
"Se
accetterai" indicò la terza carta, un pozzo " la
concatenazione degli eventi ti porterà a non svegliarti la
mattina dopo" il dito si mosse in direzione di un'altra
carta, completamente nera.
"E
non mi incontrerai mai"
Persefone
lo fissò, in attesa. Ade fece scomparire le carte con un
gesto della mano, e ne posò altre al loro posto
"Se
invece rifiuterai" disse, scrutando le figure "Il mattino dopo
incontrerai qualcuno che ti inviterà ad una festa" sorrise
appena "Se accettarai" continuò, indicando l'immagine di un
corvo e una farfalla "Mi vedrai appoggiato ad un muro nell'ora in cui
tutto è possibile. Da lì potrai scegliere il
nostro Destino"
Persefone
sorrise. "E' così semplice?" domandò, incredula.
Ade
piegò appena le labbra "E' tutto" confermò,
alzandosi in piedi.
Persefone
cominciò a ridere scioccamente, guardando Ade con aria
sarcastica.
"L'ho
già fatta, la mia scelta. Per una sigaretta, figurarsi"
Ade
si spolverò il cappotto, l'espressione mutata in una
maschera di tristezza. Si voltò, e cominciò a
camminare lungo la spiaggia.
L'aria
intorno a Lui vibrava. Persefone rise per qualche secondo, osservandolo
andare via, finchè un pensierò orribile non la
colpì.
"Me
lo ricorderò, vero?" domandò con terrore. Ade non
si voltò. "Vero?" ripetè, urlando con tutta la
forza possibile, in un grido di dolore che risuonò anche al
di là del muro del sogno.
Persefone
cominciò a piangere e a ficcarsi in bocca manciate di
sabbia, cercando di soffocarsi nel sonno.
In
tutta la sua vita, lei non aveva mai rifiutato una sigaretta.
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