I fiori di giugno

di laschiumadeigiorni
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101 erano stati i colpi di cannone di quel 10 giugno 1897. Non 300, come tutti si aspettavano. Un’altra femmina. Ti hanno chiamata Tatiana,come la sorella del poema Onegin. La più bella tra le figlie dello zar, la più devota alla madre che quel giorno in cui sei nata pianse lacrime amare perché non eri un maschio, il tanto atteso erede. La “governante” delle tue sorelle e del tuo fratellino. La donna che la Rivoluzione ha spezzato così giovane.

Maria come il nome della nonna, la stessa forza di nonno Alessandro. Alessio si buttava tra le tue braccia quando stava male. Mashka prendimi e tu lo facevi. L’angelo della famiglia, così buona da subire in silenzio le angherie delle sorelle maggiori. Così buona da farti trascinare da Anastasia in ogni sua marachella.

Eri un diavoletto, una monella. L’unica che è riuscita a prendersi uno schiaffo da Nicola. Eri ancora una bambina quando ti hanno uccisa con una cattiveria di cui solo gli uomini sono capaci, ma attorno al tuo nome è nata una vera e propria leggenda. Anastasia, l’ultima figlia dello zar, la granduchessa sfuggita alla Rivoluzione. Ma tu la tua famiglia non l’hai mai abbandonata. 



AngoloAutrice 
Il mio omaggio a tre dei miei personaggi storici in assoluto, con Anastasia e la sua leggenda che hanno segnato la mia infanzia.

Ella




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