Intravederti

di Julian Bruranus
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Ti guardo correre veloce al di là della rete.
Più che guardarti ti intravedo.
Credevo di aver scelto l'angolazione migliore appartandomi vicina alla curva più stretta della pista, invece mi hai smentita praticamente subito, non rallentando neanche lì, non lasciandoti guardare neanche da qui...
Sospiro.
Sfioro con le dita i freddi quadrati in ferro della recinzione.
Chi avrebbe mai detto che mi sarebbero diventati tanto familiari gli odori di gomma bruciata e di benzina?
Mi scappa un sorriso mentre ti immagino in un ipotetico garage a montare e smontare pezzi di motore.
Potrei disegnare ogni tua singola smorfia.
Non so cosa trovi in quello strano mondo fatto di mani nere d'olio e bandiere a scacchi, ma credo tu ci veda qualcosa di veramente bellissimo...
Sta iniziando a piovere, forse farei meglio a tornare a casa.
Ma "meglio" non mi basta, la cosa "migliore" non sempre corrisponde a quello che vogliamo.
Così rimango imbambolata a guardarti correre raccontandomi che mi fermerò solo un altro po' ma sapendo invece che, come sempre, resterò fino alla fine delle tue prove...
Sono gelosa delle ragazzine che urlano il tuo nome dalle gradinate.
Sarò gelosa quando, togliendoti il casco, mostrerai a loro quel tuo sorrisetto furbo, malizioso e beffardo.
Ma anche se mi limito sempre ad osservarti da lontano, so di guardare meglio di chiunque altro. O altra.
E sorrido di nuovo pensando che, a differenza loro, IO SO.




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