Rooms

di Blablia87
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La bottiglia - contenente i ricordi di un assolato pomeriggio d’estate - cade a terra, andando in frantumi. Le risate di scherno dei compagni scompaiono tra le assi del pavimento, assieme a scintille di vetro.
Cade poi una foto, strappata con forza dal muro grigio: la delusione di un amore adolescenziale, tradito.
Le pareti lentamente si schiariscono, piegate alla sua volontà. Divengono bianche, come la voce che dovranno custodire.

La stanza dei dolori è, ora, per lei.


Per quella bambina che – le mani e le guance sporche di torta - solo un attimo prima, sdraiata sul suo petto, lo ha chiamato papà.


 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
Ecco qui un’altra breve incursione, un’altra drabble sulla quarta stagione che serve (principalmente! XD) per permettermi di far pace – poco alla volta – con quanto visto sullo schermo. ^_^’
 
Ho immaginato che Sherlock avesse, nel suo Mind Palace, una stanza dedicata alla conservazione dei “brutti ricordi”, in modo da poterli tenere “sotto controllo”. E che decida, dopo aver sentito Rosie chiamarlo papà per la prima volta, di non averne più bisogno, scegliendo di liberarsene per poter ricavare una stanza tutta per lei.
 
Non ho mai amato la scelta di far avere a John e Mary un figlio, e fatico molto a immaginare le dinamiche Sherlock/Rosie.
Ma… avevo bisogno di un po’ di tenerezza, questo pomeriggio.
E, perché no, di una spinta al rinnovamento e un incoraggiamento alla positività.
 
Grazie, come sempre, a chiunque abbia letto fin qui. ^_^
 
A presto,
B.


 
 
 

 
 
 
 Non è la carne e il sangue, ma il cuore che ci rende padri e figli.
(Friedrich Schiller)




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