Domani ore nove approssimativamente avrò finito l’esame
orale di maturità e sarò libera.
Gli ultimi due giorni li ho passati a scrivere la tesina che
non avevo nemmeno iniziato.
Ok premettiamo che non vado troppo bene a scuola.
Principalmente perché la scuola di per se non mi interessa, la trovo un metodo
di insegnamento grezzo e superficiale. Ed è il suo metodo di giudizio che ancor
più mi rende insoddisfatta. So di avere buone capacità logiche e manuali, e non
studiando per nulla probabilmente è soltanto questo il motivo per cui sto per
affrontare la maturità dopo non esser mai stata bocciata e non aver mai avuto
un debito. Bizzarro che però proprio ora nel momento in cui sarebbe più
importante ripassare non riesco, sono andata in panico, e, la cosa davvero
divertente è che sono andata in panico proprio perché mi sentivo troppo
tranquilla.
Il panico. Fino a 8 mesi fa non avrei mai detto che questo
poteva essere l’elemento che più mi stava accompagnando nella mia vita, pensavo
tutti i miei problemi fisici (svenimenti sui mezzi pubblici e depressione)
fossero legati alla mia costante pressione bassa, e quelli psicologici (crisi
di rabbia, violenza e pianti) fossero legati agli ormoni ed al mio ex idiota
che si sfogava su di me per qualsiasi cazzata accadesse. Purtroppo quando stai
letteralmente impazzendo l’unico modo in cui non vorresti essere considerato
dagli altri è proprio “pazzo”, perché il pazzo perde di credibilità, ma non
solo nei confronti degli altri, pure nei confronti di se stesso, non pensate
che alla fine di una delle mie crisi psicotiche non mi sia mai chiesta ‘Perché
faccio così? Che senso ha? Cosa mi manca per stare bene? ’.
Poi l’illuminazione, ecco che i miei genitori si rendono
conto di ciò che sta accadendo, una volta provata la pressione durante uno dei
miei “malesseri” essa si rivela al posto che bassa estremamente alta, paura
generale e sensi di colpa da parte dei miei, subito dal medico, gli parlo dei
miei problemi, ecco perlomeno mi ha
aiutato a definirli in qualche
modo, ovvero attacchi di panico, causa della mia eccessiva emotività e
probabilmente della mia tendenza a tenere tutto dentro, mi prescrisse lo xanax
e tanti saluti.
Ovviamente non ho mai toccato quella merda. Di merda ne ho
presa altra, meno merda dello xanax ma sempre merda. Ora ho smesso, anche se i
problemi non sono svaniti, mi sono appena fatta due tagli abbastanza profondi
uno per dito nel tentativo ansioso di aprire una boccetta di litio
(oligoelemento) la seconda in dieci minuti. Poi… poi mi son detta ‘cazzo ora
scrivo così domani mattina dopo l’orale rileggo ciò che ho scritto e rido ’.
Spero di ridere domani, dopo l’orale.
L’importante e stare calmi, mi dicono, la cosa forse non mi
rassicura affatto semplicemente perché è la stessa cosa che ho sempre detto io
agli altri, magari è solo un caso.
Non devo farmi prendere dal panico, si ma se non ripasso,
panico o non panico andrà male lo stesso, di certo bene non può andare, non ho
ancora ripassato nulla, e, in realtà, non ho preparato nemmeno la presentazione
per la tesina. Stanotte non dormo.
Non per il panico ovviamente, la passerò a studiare, come al
solito d’altronde, sono proprio un idiota, a questo punto potevo dormire
stamattina al posto che alzarmi alle sette, che poi tutto ciò che concretamente
ho fatto oggi è stato rilegare la tesina, come ha fatto a passare un intera
giornata senza che io facessi altro? Ho tentato di studiare sì, ma senza nessun
risultato concreto, cosa cavolo ho combinato tutto il giorno? Possibile non mi
ricordi? Possibile che stessi semplicemente reprimendo il panico che pensavo di
non avere? Beh notizia fantastica, devo ammettere.
Che poi è solo uno stupidissimo colloquio orale, dai, come
se fosse il primo, come se non riuscissi a parlare davanti ai prof, nah io ho
sempre avuto la parlantina, soprattutto sotto pressione ho sempre dato il
meglio di me, ma questa volta è come se dovessi andare al patibolo, domani mi
chiederò seriamente perché io abbia fatto tutte ste storie, in fondo è una
semplice nottatina in bianco a preparare il mio esame, poi alle otto il
colloquio e appena finito saluto tutto e tutti e dritta a casa sotto le coperte
e sei libera. Non è impossibile insomma, l’hanno fatto tutti prima di te,
perché proprio tu non dovresti riuscire?
Ora, non voglio essere quell’eccezione che conferma la
regola quindi comincia la mia notte in bianco di studio, buona notte.