Il Cappello

di BrizMariluna
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Ci tengo molto a ribadire che questa breve storia non è opera mia. L'ha scritta una signora, alla quale io devo molto, di nome Anna Gioia, che mi ha chiesto gentilmente di pubblicarla con il mio account, poichè lei non è pratica di queste cose. E io l'ho accontentata molto volentieri, come ho detto, le devo molto. Lei sa perchè.

 
 
  IL CAPPELLO
  Amin era molto orgoglioso del suo cappello.
  Gli era capitato fra le mani tanto tempo prima, quando era ancora al suo paese, e andò ad una partita, quella volta che facevano entrare senza pagare… Quelli della squadra avversaria davano via i cappelli con i loro colori, e lui se ne era fatto dare uno anche se lui non stava dalla loro parte…
 Dopo, lui se l'era tenuto: non erano mica in tanti a potersi mostrare in giro con un cappello!
 Amin aveva conservato quel trofeo con cura, sempre: specialmente durante il lungo viaggio che aveva portato lui e suo fratello fin sulla costa libica. Chissà quanti chilometri avevano percorso in tutti quei mesi?
 Amin non lo sapeva: lui sapeva che erano stati tanti, e lunghi, e faticosi. E anche durante i lunghi giorni di attesa che qualcuno li facesse salire su una barca, che avrebbe portato lui e suo fratello in un mondo molto più bello di quello che si lasciavano alle spalle, Amin si era tenuto in testa il suo cappello, sempre: era il suo portafortuna…
 Beh, non ci sarebbe stata la mamma, e nessun altro, se non Amed, e non si sapeva nulla del dopo…
 Quando li fecero salire sulla barca, lui si mise vicino all’acqua. Non sapeva nuotare, ma gli piaceva guardare il mare: era un amico, un amico che li avrebbe condotti alla salvezza…
 Amin chiuse gli occhi, ma non dormiva.
 - Dammi il cappello! -
 Chi aveva urlato sgarbatamente quell’ordine? Amin vide che uno degli scafisti, il più giovane, quello sempre arrabbiato e violento, lo guardava torvo. Ma lui non gli avrebbe dato il suo cappello proprio per niente!
 Quello insisteva, e Amin teneva duro.
 All’improvviso, un terribile bruciore al ventre… e un altro al torace…
 Amin si perse d’animo: ora quello gli avrebbe preso il cappello!
 Involontariamente, mentre perdeva i sensi e la vita, Amin gettò la testa all’indietro.
 E il suo cappello cadde fra le onde, e prese dolcemente a navigare sulle acque del Mediterraneo.
 
                                                                                               Anna Gioia, maggio 2017




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