Life is about more than just surviving

di Heda_Lexa
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prologo

Una lama le marchiava la pelle e urla disumane uscivano dalla sua bocca. L’unica cosa a cui riusciva a pensare era il dolore. Dolore. Tanto dolore.
 
Lexa si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore. L’ennesimo incubo aveva disturbato il suo sonno. Si guardò intorno e capì di essere al sicuro nella sua stanza ad Hogwarts. Si alzò dal letto e prese la foto che teneva sul comodino; ritraeva lei e suo padre Gustus. Una lacrima le rigò il volto al ricordo di suo padre. Gustus era un uomo imponente, con la barba lunga e lo sguardo severo, ma quando stava con lei diventava sempre dolce e premuroso.
“Chissà se ora sarebbe fiero di me” penso Lexa appoggiando la foto sul comodino. Si asciugò subito le lacrime e si rimise a letto nella speranza di riprendere sonno. Il giorno seguente avrebbe avuto una giornata molto impegnativa: sarebbero arrivati tutti gli studenti di Hogwarts. Nonostante la sua giovane età era stata assunta come insegnante di difesa contro le arti oscure e non poteva di certo deludere le aspettative del preside Kane.
Lexa però sapeva bene che il suo compito principale era un altro e avrebbe portato a termine la sua missione a qualunque costo.
 
 
Clarke fissava il soffitto da almeno un’ora ascoltando il costante ticchettio dell’orologio di suo padre appoggiato sul comodino. Si voltò a guardare Raven e Octavia che, a differenza sua, dormivano beatamente. Un piccolo sorriso le increspò le labbra a quella vista. Raven e O’ erano come sorelle per lei; si erano incontrate sul treno per Hogwarts il primo anno e da quel momento non si erano più lasciate. Si erano sempre supportate a vicenda e, sebbene Raven fosse stata smistata in Corvonero, Clarke e O’, che erano entrambe Grifondoro, non l’avevano mai esclusa. Dopo il primo anno la madre di Raven venne uccisa da degli spacciatori e Abby e Jake l’accolsero nella loro casa. Successivamente anche O’ e suo fratello Bellamy erano andati a vivere da Clarke, in seguito alla morte prematura della madre.
Il flusso di pensieri di Clarke fu interrotto dall’ingresso teatrale di Jasper e Monty.
“Sveglia bellezze! Non vorrete mica perdere il treno proprio l’ultimo anno.” Urlò Jasper mentre Monty iniziò ad aprire le tende per far entrare luce nella stanza.
“La colazione è pronta” urlò Abby dal piano di sotto.
“Se questo vi pare il modo di svegliare le persone”  brontolò Raven. Con fatica riuscirono a far alzare Raven e in pochi minuti scesero tutti di corsa per fare colazione. In cucina trovarono Wells e Bellamy. Mangiarono tutto il ben di Dio che aveva preparato Abby e poi presero tutti i bagagli per andare. Bellamy salutò tutta la comitiva, in particolar modo O’ e si diresse al ministero dove lavorava come auror.
Arrivati a King’s Cross tutti salutarono Abby e iniziarono a montare sul vagone; Clarke rimase un po’ indietro per poter parlare con sua madre.
“Mamma stai attenta… lo sai che ora non è più sicuro neanche andare in giro..”
“Clarke – la interruppe Abby- so badare a me stessa. Te devi stare attenta. Hogwarts non è più sicura come un tempo e stai lontana dai figli dei mangiamorte. Se hai qualche problema parla con Marcus; è il preside ma sai che per te avrà sempre tempo”  “ va bene mamma, ora devo andare. Ricordati di scrivermi tutte le settimane” le disse Clarke baciandola su una guancia prima di montare sul vagone.
Il treno partì e, nonostante le stupide battute di Jasper e Monty e le risate di Raven e Octavia, Clarke non riusciva ad essere spensierata. Hogwarts non era più un posto sicuro e sua madre era rimasta da sola. Suo padre non era più lì a proteggerle. Era morto. E ora c’era la guerra.



 




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