★ Iniziativa: Questa storia
partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura
di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1337
★ Prompt/Traccia: #9. Nella notte di Tanabata A dà
lezioni di astronomia a B
★ Bonus: #28. Notte stellata; #39. Vega e Altair.
The
stars are aligned
A
Midoriya erano sempre piaciute le feste. Trovava che fossero un
ottimo stratagemma per far riunire quelle persone che, per un motivo o
per un altro, erano sempre costrette a trascorrere le loro vite lontano
dai propri cari.
Per quel che ne sapeva, invece, il suo mentore
aveva sempre cercato di
rifuggire simili occasioni.
Proprio lui, l’eroe numero uno, il
simbolo della pace, All
Might, non sopportava certe ricorrenze.
«Ho ben poco da festeggiare»
gli aveva confessato
un giorno, mentre controllava distrattamente alcuni documenti
– ultimamente stava prendendo sempre più sul serio
il suo lavoro.
Ecco perché si era così
sorpreso, quando era
stato proprio lui a proporgli di passare insieme la notte di Tanabata.
Izuku mosse un altro passo incerto davanti a
sé, sperando di
non inciampare in una radice gigante di qualche albero.
Si trovavano in un bosco piuttosto esteso, poco
fuori città.
Toshinori lo precedeva di qualche passo, tenendo tra le braccia una
coperta decisamente più leggera delle buste con la cena che
Midoriya si stava trascinando dietro.
«Dovremmo esserci quasi»
l’aveva
rassicurato Toshinori, sentendolo incespicare. Il vento
soffiò con leggerezza tra i suoi capelli, facendoli
ondeggiare appena sulle spalle.
«Ancora non mi hai detto quali sono i
tuoi piani per questa
serata» aveva commentato il ragazzo, raggiungendo il suo
mentore con un paio di passi saltellanti.
Izuku si era lasciato andare ad un lungo
sospiro, il che aveva fatto
spuntare un sorriso sul volto del suo mentore.
«Ma come, sei già stanco? E
dire che abbiamo
percorso solo qualche chilometro…» aveva replicato
infatti, con aria beffarda. «Comunque no, non ho intenzione
di dirti dove stiamo andando, deve essere una sorpresa.»
Izuku aveva aperto la bocca, facendo per
protestare, tuttavia si era
dovuto subito fermare, notando che l’uomo al suo fianco si
era fermato sul posto.
Per un lungo, terribile momento, Midoriya aveva
temuto che fossero
caduti vittima di un’imboscata che qualche nemico aveva
ordito per loro; fortunatamente, però, le parole di
Toshinori lo avevano rincuorato.
«Siamo arrivati» gli aveva
comunicato infatti,
sorridendogli pieno di soddisfazione.
Si erano ritrovati al centro di
un’ampia radura;
lì gli alberi diradavano, lasciando posto al morbido manto
erboso.
Sopra le loro teste, la volta celeste
scintillava affascinante,
regalando a chi la osservava il proprio meglio: un velo nero dalle
sfumature bluastre, trapunto di stelle dal colore latteo, simili a
diamanti nelle fattezze.
“È l’abito da
sera della
notte” commentò Midoriya tra sé,
ammirato.
Toshinori osservò di sottecchi il
volto ammirato del
ragazzo, sorridendo senza farsi notare: tra tutti gli spettacoli che si
auspicava di vedere durante la notte, quello era senza dubbio il
migliore.
A quel punto, aveva srotolato davanti a
sé la coperta,
lasciandola adagiarsi sull’erba morbida e fresca davanti a
sé.
«Quando avevo la tua età,
ero un appassionato di
astronomia» gli confidò, sedendosi. «Mi
sarebbe piaciuto insegnarti alcune delle cose che so, anche se solo
dopo averti rivolto l’invito ho pensato che avresti potuto
avere dei progetti diversi, per stasera…»
Midoriya sobbalzò sul posto,
affrettandosi ad accomodarsi
accanto a lui, sulla coperta a terra.
«Oh, no, in realtà non ne
avevo» si
ritrovò ad ammettere, agitando freneticamente le mani.
I suoi compagni di corso avevano organizzato
progetti su progetti per
quella serata: il gruppo delle ragazze – Uraraka, Tsuyu, Mina
e Hagakure – avrebbero fatto un giro nelle bancarelle in
centro, per poi concludere la serata in spiaggia, dove alcuni loro
amici avevano organizzato un falò. Kirishima aveva tentato
per giorni di convincere Bakugou a passare la serata assieme, tuttavia
gli esiti dei suoi sforzi erano ignoti ai più; stessa sorte
era toccata a Kaminari, poiché nessuno aveva idea se alla
fine fosse riuscito a fare breccia nel cuore di Jirou, convincendola a
lasciarsi portare a sua volta alla festa in spiaggia. Quanto a
Todoroki, infine, nessuno ne sapeva alcunché:
c’erano malelingue – nella fattispecie Mineta
– che affermavano che avesse chiesto a Momo di stare con lui,
tuttavia in pochi ci avevano creduto. Midoriya avrebbe voluto
chiamarlo: riteneva che fosse ben più plausibile che sarebbe
stato da solo, tuttavia temeva che suo padre non gli avrebbe permesso
di uscire nemmeno per il Tanabata, così alla fine aveva
preferito lasciar perdere, pur di non mettere l’amico in
ulteriori guai.
Izuku aveva estratto dalle buste alcune
confezioni di cartone,
allungandone una a Toshinori: in fondo era felice di poter passare del
tempo insieme al suo insegnante, lontano dagli allenamenti, dalla
scuola e dalle insidie dei nemici.
L’odore di ramen invase
l’aria, mentre Izuku
arricciava le labbra, deliziato.
«Allora» esordì
Toshinori, agitando
appena le bacchette a mezz’aria. «Cosa sai di
questa notte?»
«Mh, dunque…»
Midoriya si fece serio,
cominciando a raccontare. «La leggenda narra la storia di
Orihime, figlia dell’Imperatore del Cielo e abile tessitrice,
e di Hikoboshi, un giovane mandriano. L’imperatore promise la
principessa in sposa all’umile pastore e i due giovani si
innamorarono a prima vista. Si amavano così tanto che
finirono per dimenticarsi dei propri doveri: l’Imperatore del
Cielo decise allora di punirli, relegandoli ai due lati opposti del
Fiume Celeste, ovverosia la Via Lattea. Orihime ne fu distrutta,
così il padre, commosso dalle sue lacrime,
acconsentì che i due giovani potessero incontrarsi una sola
volta all’anno, nel settimo giorno del settimo
mese…»
«… ossia
stanotte» concluse Toshinori,
indicando il cielo con un dito.
Midoriya sollevò subito lo sguardo,
rapito.
«Vedi quella stella lì,
più in alto a
sinistra?» gli domandò il suo mentore, distendendo
un braccio come a voler circondare le spalle di Izuku, ma senza
cingerle fisicamente. «Quella è Vega, o la
principessa Orihime, se preferisci. È una delle stelle
più brillanti della Via Lattea, la quinta, se non erro. Poco
più sotto e sulla destra, invece, trovi il suo amato,
Hikoboshi, che nel sistema astronomico internazionale viene
identificato come Altair. In questa notte, secondo uno speciale
allineamento delle stelle, Altair e Vega sembrano più
vicine… è la notte del Tanabata, il settimo
giorno del settimo mese dell’anno, quello in cui Hikoboshi e
la principessa Orihime possono finalmente ricongiungersi.»
Toshinori si voltò ad osservare il
volto del ragazzo:
Midoriya sorrideva estasiato, miriadi di stelle che si riflettevano nei
suoi occhi.
«E non è tutto»
riprese di lì
a poco, grato del fatto che lo sguardo di Izuku si fosse puntato ora
sul suo volto. «Vedi quelle due piccole stelle vicino ad
Altair? Ad occhio nudo non è facile, ma prova a farci
caso… secondo la leggenda, si tratterebbe dei figli di
Hikoboshi e Orihime.»
Izuku si era voltato nuovamente in direzione di
ciò che
Toshinori gli stava indicando: se assottigliava per bene lo sguardo,
riusciva quasi a vedere due puntini, più piccoli degli altri
ma incredibilmente luminosi.
A quel punto, Midoriya non riuscì
più a
trattenere l’emozione.
«Ma… wow! All Might,
è uno spettacolo
magnifico, senza dubbio il più bello che abbia mai visto in
vita mia!» esclamò infatti, pieno di gioia.
Toshinori sorrise dolcemente, colpito da tanta
euforia;
sentì quasi le proprie gote arrossarsi, mentre con una mano
correva a scompigliare i capelli di Izuku.
«Sono felice che ti piaccia»
aveva ammesso allora,
la voce colma di sincerità. «Sai, sei la prima
persona con cui mi sento di poter condividere questo posto…
l’ho scoperto tanti anni fa, quando ancora avevo la tua
età. L’ho sempre trovato un posto magico, lontano
dalle luci della città le stelle sono libere di poter
brillare al meglio. Vengo sempre qui, durante questa notte…
e sono felice che questa sera ci sia anche tu.»
«Oh, beh» aveva commentato
allora Midoriya, le
guance purpuree – si sentiva così onorato, al
pensiero che All Might avesse voluto condividere quel posto proprio con
lui. «Allora potremmo tornarci insieme anche l’anno
prossimo, volendo…»
«Certo! Sarebbe fantastico»
aveva convenuto
Toshinori, mentre con una mano si portava le bacchette e una porzione
di noodles alle labbra. «Ora però mangia, giovane
Midoriya, altrimenti il ramen finirà per
raffreddarsi.»
Izuku sobbalzò sul posto,
ricordandosi solo in quel momento
delle porzioni di cibo che avevano portato con sé.
«Oh, s-sì,
subito!» era stata la
risposta di Midoriya, mentre le sue mani erano già corse
alla ricerca di un altro paio di bacchette.
Toshinori
lo osservò ancora per un po’, per poi
tornare a volgere lo sguardo in direzione del cielo. Quella era in
assoluto la serata migliore che avrebbe potuto immaginare, e non
avrebbe voluto condividerla con nessun altro se non con Midoriya.
Angolo
autrice
Seconda
storia su questo fandom, perché ormai mi sono
ufficialmente fissata >.<
Lo
ammetto, non è tutta farina del mio sacco: Fanwriter.it
ha organizzato l’ennesima splendida iniziativa e potevo io
non prendervi parte? Non appena ho visto i prompt me ne sono subito
innamorata, tant’è che se dovessi riuscire a fare
in tempo vorrei provare a pubblicare anche un’altra shot o
forse addirittura due (mi sa che questa volta mi avete ispirata anche
troppo, ahah), però temo che le altre saranno sul fandom di
Haikyuu!!.
Per
quanto riguarda questa storia non ho molto da dire, se non forse
che questi due mi ispirano tanto fluff, ecco perché
ultimamente non riesco a scrivere altro ^^ Midoriya racconta quella che
in effetti è la vera leggenda di Tanabata, mentre attraverso
la spiegazione di Toshinori ho cercato di mostrarvi
all’incirca ciò che si vede nel cielo notturno il
7 luglio. Spero di esserci riuscita—
Io
e Gaia (aka Shizua aka Gagiord)
ci siamo scervellate fino a poco fa
perché abbiamo più di qualche dubbio sulla
coniugazione di alcuni verbi, però boh, speriamo che vada
tutto bene. Come al solito ne approfitto per ringraziarla, se non ci
fosse lei probabilmente pubblicherei degli strafalcioni ancor peggiori
di quelli già normalmente presenti all’interno
delle mie fict, ahahah.
E
niente, spero che la storia vi sia piaciuta, se vi va lasciate un
commento ~ io cercherò di rispondere al più
presto possibile, anche se non vi assicuro niente,
quest’ultimo periodo è piuttosto incasinato.
A
presto
Aria
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