Antichrist Superstar

di Shetani Bonaparte
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There's no time to discriminate,
Hate every mother fucker in your way!

Non credevi di aver bisogno di lui. Lo SAPEVI di aver bisogno di lui.
Lo sapevi, e lo detestavi.
Ma dopotutto è così che doveva andare, dopotutto a lui non importava abbastanza di te.
E a chi sarebbe dovuto importare?
Tu eri tu, e tu eri la puttana di Manson. Che poi non t'aveva manco pagato, il bastardello.
Tre giorni.
Tre giorni che te ne restavi a casa, la musica a palla, Star Wars a ripetizione sulla televisione, sul divano.
Forse farsi una doccia non era una cosa da scartare, ma ehi, facevi schifo anche da pulito, quindi tanto valeva.
E poi eccolo lì, quel figlio di puttana, eccolo che si apriva la porta di casa tua, e ti chiedeva di andare al cinema.
Come se niente fosse.
Come se tu non avessi lasciato la band. Come se tu non avessi lasciato lui.
Che poi tu ci avevi solo provato, a lasciarlo, ma Brian è un gatto, e tu eri solo un topo, un ratto. Si divertiva a lasciarti una vaga sensazione di libertà per poi riafferrarti.
"Niente cinema" dicesti.
Lui annuì e invece che levarsi di torno si avventò sulle tue labbra.
Fu feroce. Famelico. Ti strappò l'Anima - quel poco che ancora ti era rimasto - con un bacio, le vesti con le dita affusolate.
Stessa scena, stessa arrendevolezza, eri la sua bambola, la sua puttana, lo saresti stato sempre.
Non una parola dolce, non una carezza. Entrò in te tenendoti fermo per terra, sollevando il tuo vestito leopardato - lo stesso col quale vi eravate conosciuti, e forse lui se lo era già scordato... dopotutto eri solo una delle sue puttane - e fece male.
Un male cane.
Anche perché non è che fosse tanto gentile, specialmente quando era ubriaco - vodka alla fragola, sì.
Poi, una scarica di piacere lungo la colonna vertebrale. Reprimesti il primo gemito, ma non il secondo, e nemmeno il terzo, il quarto... il decimo, il ventesimo...
Sapeva come farti godere, questo sì. Era in grado di colpire la tua dannata prostata al primo tentativo, ti violentava - fisicamente, mentalmente, emotivamente - e te lo faceva piacere.
Te lo faceva volere.
E tu glielo permettevi.
Perché l'Antichrist si prende sempre ciò che vuole, e tu eri il suo giocattolo preferito, o forse gli facevi pena e basta.
Si liberò in te, lasciandoti insoddisfatto, ma non importava.
Ti alzasti, poi, sistemando il vestito. Una doccia adesso sembrava essenziale: ti sentivi uno sporco, stracciato, orrido giocattolo - con quei capelli improponibili, il naso storto e quel vestito leopardato che ti rendeva ancora più strano del normale.
"Tu non puoi... lasciarmi, Twiggy."
"Tu verresti sempre a prendermi contro la mia volontà, lo so. Ma forse riuscirò ad impedirlo."
"Ti amo."
"Bugiardo."
E se fosse stato sincero? No, Brian mentiva e basta. Mentiva troppo.
"Ti amo, Brian. E mi stai uccidendo."
Tu mentivi troppo poco, e questo segnò la vostra fine.
Stavolta fu lui ad andarsene sbattendo la porta, fosti tu a tacere.
Senza Anima, usato, abbandonato, non vedesti altra soluzione.
Perché dopotutto eri Jeordie White, il debole e banale giocattolo dell'Antichrist Superstar.
E di giocattoli lui ne avrebbe trovati di migliori, no?
Eri sostituibile, comune, anonimo. Lui poteva avere Johnny Depp, dopotutto, sarebbe stato bene.
Eppure quella notte fosti troppo codardo... o forse troppo speranzoso, o entrambi. O forse solo troppo stupido.
Odiavi ogni figlio di puttana sulla tua strada... e l'unico figlio di puttana sulla tua strada eri tu. Forse era il caso di premere l'acceleratore e prenderti sotto, no?





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