Scelte
Erik andò a liberare Raul e gli disse di andare con lui e Christine.
E Raul e Christine si sono abbracciati davanti sotto ai suoi occhi nella camera Luigi Filippo.
Christine portava già al dito il suo anello.
Le aveva fatto giurare che quando sarebbe morto sarebbe andata una
notte, passando il lago su Rue Scribe, per seppellirlo in gran segreto
insieme a quell'anello che fino ad allora avrebbe dovuto sempre portare
al dito.
Le aveva spiegato come avrebbe potuto trovare il suo corpo e che cosa avrebbe dovuto fare.
Christine realizzò solo allora che la stava lasciando andare per
davvero, ma, invece che sentirsi sollevata e felice, sentì una
fitta dolorosa all'altezza del cuore e capì...
Lo aveva sempre amato, ma aveva paure delle tenebre che lo
circondavano, lei, creatura di luce, non sarebbe mai sopravvissuta in
quell'oscurità, non aveva ancora capito che per lui lei
rappresentava la venuta alla luce, era il sole della sua vita e la
salvezza dalla sua dannazione, ma ora lo aveva capito e si sentì
un mostro per avergli negato fino a quel momento quella
possibilità, capì di amarlo più di quanto odiasse
la sua maschera e odiò se stessa per tutto il male di cui era
stata la causa principale.
Così prese con una mano quella del visconte e con l'altra quella gelida e ossuta di Erik e disse:
-Devo chiedere perdono ad entrambi, sono solo io la causa di tutto
questo male, solo adesso però me ne sono resa conto e non
smetterò mai di rimproverarmi per il resto dei miei giorni. La
verità è che solo adesso ho capito che cosa voglio
davvero, e se lo avessi capito prima avremmo potuto evitare tutta
questa situazione....
-Che cosa vuoi dire Christine?
La interruppe Raul, la soprano sospirò, lasciò la mano di Erik e prese entrambe le mani del visconte
-Raul, voglio dire che per me tu sei un carissimo e preziosissimo
amico, credevo davvero che tu fossi l'uomo che volevo sposare, ma ho
capito che non è così... Ti chiedo perdono per tutto il
male che ti ho causato, non era mia intenzione, credimi
Il visconte la guardò per un po' per capire se stesse dicendo
sul serio, non aveva mai visto in quegli occhi chiari tanta sicurezza e
serietà, così guardò Erik, come a chiedergli il
permesso per andarsene, dal canto suo il fantasma fissava Christine con
un'espressione di confusione totale nello sguardo e con le braccia
penzoloni lungo i fianchi, immobile come un morto, ma con una vacua
scintilla di speranza negli occhi di topazio, Raul capì di
essere decisamente di troppo, baciò la mano della cantante in
segno di perdono e se ne andò con dignità, Christine lo
guardò allontanarsi con un po' di malinconia negli occhi, poi si
voltò verso Erik e andò verso di lui prendendogli le mani
e portandosele al petto
-Anche a voi devo chiedere scusa, sono stata cieca e superficiale,
perdonatemi, vi ho causato solo dolore, ma ho capito di amarvi,
c'è un cuore grande ed un'intelligenza sconfinata dietro quella
maschera...
gli disse sfiorandone i bordi
-...ed in voi ci sono ben più cose da amare che da odiare e, se
me lo permetterete ancora, vorrei potervi dimostrare che sono sincera
Lui rimase fermo, immobile come una statua di marmo, credeva di sognare
e temeva di svegliarsi da un momento all'altro, Christine, la sua
Christine, era davvero tale, nonostante il suo aspetto, le sue minacce
e tutto il resto, lei lo amava davvero, per lui aveva lasciato il suo
bel giovanotto, no, non poteva essere vero.
Era bloccato, Christine gli si avvicinò e gli tolse la maschera, gli accarezzò il viso e gli si avvicinò
-Erik, sei tutto ciò che voglio
e lo baciò, gli baciò quelle labbra sottili e gelide, gli
mise le mani nei capelli radi e lo strinse a sé,
accarezzò e baciò quel volto mostruoso senza tremare,
senza più alcuna paura nei suoi confronti e senza alcuna lacrima
da versare.
In un primo momento Erik non realizzò cosa stesse accadendo ma
quando Christine si scostò da lui quel contatto gli mancò
come l'aria nei polmoni; le avvolse le braccia intorno ai fianchi, la
tirò a sé e la baciò come se non avesse avuto
altro motivo di vita, sorrisero l'uno sulle labbra dell'altra
giurandosi amore eterno.
La maschera era caduta a terra e senza accorgersene Christine ed Erik l'avevano calpestata e resa inutilizzabile.
La maschera era caduta per sempre, l'amore vero aveva vinto.