-Non
scorderò mai il suo viso. Così
bello, così unico...e ora rischio di perderlo. Non ho
nemmeno fatto
in tempo a dirle che la amo. Già, la amo, e la cosa
più strana e
che fino a poco fa non l'avevo capito...e appena la incontrai ho
anche rischiato di ucciderla...il primo incontro con lei, con il
gruppo...saranno secoli che non ci penso più...-
»Tre
anni prima«
Era una serata
perfetta.
La luna,
quella luna così rossa da sembrare impregnata di sangue,
faceva ben
da sfondo all'ultimo colpo di Guillame.
A dispetto del suo
altolocato
nome, e della sua reale discendenza, il ragazzo viveva di espedienti,
di furtarelli, di omicidi anche, pur di sfuggire alla dorata gabbia
che la sua vita precedente era.Il suo aspetto lo aiutava: il viso
spigoloso e lungo e il suo appuntito naso lo facevano un po'
assomigliare ad uno squalo, e i suoi capelli costantemente in
disordine facevano intuire che non era il tipo da rimanere fermo per
troppo tempo.
Al momento era in fuga da
una paio di criminali
appartenenti ad una gang a cui aveva sottratto un po' di bigliettoni
– nulla di personale contro di loro, ma bisogna pur campare,
n.d.Guillame -; ed era pure riuscito ad uccidere un paio di membri;
forse era per questo che gli altri lo avevano inseguito. La sua cosra
sfrenata lo aveva condotto attraverso vie secondarie del quartiere,
perfette per nascondersi, ma ottime anche per morire. Le sue gambe
cercavano di dare il 120 % di quel che potevano, lui era
perfettamente a conoscenza del fatto che un passo falso lo avrebbe
condotto alla morte, quindi sfrecciava come meglio poteva fra la
gente che si parava davanti.
Ma la sua fortuna non
durò a lungo.
Svoltando in un angolo
andò a sbattere contro uno strano figuro,
vestito troppo pesantemente per essere l'inizio della lunga ed afosa
estate, un individuo davvero strano.
-Uh?- fu il solo suono
emesso
dall'individuo
-ehm, ti toglieresti per
favore? Me ne
devo andare...- disse Guillame -e di corsa anche!- aggiunse sentendo
gli strepiti dei suoi inseguitori-
-...- l'altro non emise un
suono, ma
portò la sua mano destra sull'impugnatura della sua spada,
che
pendeva insieme al fodero dalla sua cintura.
Fu solo un istante.
Guillame vide i due
malviventi sbucare dal vicolo adiacente, e la lucente lama del tizio
misterioso schiantarsi prima contro il collo di uno dei due e poi
sull'altro. E il panico prese il sopravvento su di lui, non per la
velocità dell'esecuzione, ma per il fatto che il suo
presunto
salvatore non avesse mostrato emozioni, sembrava più avesse
compiuto
un freddo gesto meccanico. Sapeva che quella era gente pericolosa,
gente che non ha problemi ad ucciderti come se nulla fosse.
"Un esper. Deve per forza
esserlo,
solo loro sono così spietati" pensò Guillame, ma
osò parlare
comunque con l'esper
-Yo, yojimbo, grazie per
l'aiuto! Ora
però io me ne andrei...-disse.
-Stai fermo qui, per
favore- gli
rispose l'altro
-Sai pure parlare?-
fù il commento
sarcastico del ragazzo
-Guillame Von Brauken,
pretendente al
trono di Altestazia, ho bisogno della tua persona...-esordì
l'esper,
ma fù bruscamente interrotto dalla risposta seccata di
Guillame
-oh dio mio, la casa reale
non si è
stufata di darmi la caccia? Comunque non ho intenzione di tornare
laggiù, vai a dirlo al cancelliere...-
-gradirei non essere
interrotto.-
replicò stizzito l'altro -abbiamo bisogno delle tue
capacità, non
dei tuoi titoli-
"noi chi?" pensò
fra se e se
il ragazzo
e l'esper, come se potesse
leggere la
mente gli rispose
-scoprirai fra poco di chi,
di cosa stò
parlando, e perchè proprio tu- e tirò fuori dallo
spolverino una
pistola.
-ora però dormi.-
BANG!
Fu un
colpo solo,
secco, preciso, dritto in mezzo alla nuca.
Il
corpo di Guillame trovò ben presto la resistenza del duro
suolo. Il
ragazzo iniziò a perdere i sensi. L'unica cosa che
riuscì a
ricordare fu la voce dell'esper che gli sussurrava: <<
Benvenuto
fra noi, Shark. >> |