Righe
Rigoglii ridotti a
rachitiche radure senz'anima.
"Compostamente
siedi nei banchi"
dici,
perché sei mia madre,
e vuoi il meglio
per me.
Tirannie violente in
parole occulte.
"Compiutamente
stai nelle righe"
dici,
perché sei mia madre,
e le mie righe non
sono le tue.
Fanciullezze ficcate in
sordide stoltezze.
"Educatamente
indossa quegli abiti"
dici,
perché sei mia madre,
e mi vuoi come loro.
Sospirando acuti
singhiozzi,
salto rigide righe,
rigo dagli occhi,
guardo gente malata,
mi ammalo guardando
gente.
Ti pare poco?
Ti pare niente?
Prospetto futuri
artistici,
avvenire da poeta.
Mi perdonerai mai?
Conoscerai la meta?
Ammiro fatali acidi
da fantasie insonni:
l'Ottocento francese,
gli agognati ricordi.
Riuscirò
nella vita, mamma?
Non lo sai?
Riuscirò
a stare ai margini?
Ti perdonerò mai?
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