Pensiero
stupendo
Oggi,
voglio sentirmi avvilita,
il
disagio che mi sommerge fino a soffocare
ogni
mia resistenza.
Non
provare a salvarmi,
ti
umilierei! Tu e le tue buone intenzioni.
Non
sei la mia coscienza: lei rispetta me!
Poco
importa se l’eco delle parole si disperde tra i monili
antichi,
dietro
le mille sfaccettature di un diamante puro. Puro
come
la mia anima non sarà mai.
A
riva, laggiù dove ogni cosa prende forma,
la
rena densa e scura dei nostri ricordi, si sgretola
all’assalto
insistente del mare.
Pensando
a ritroso
affogo
nella nebbia di luglio:
un
sudario avvolgente e palpitante, come la goffa carezza
di
un amante inesperto.
È
uno specchio di lattea verginità
contro
cui si infrangono i rumori della notte.
Non
importa quanto può essere macchiato di rosso un sorriso, il
mio
di
certo non è amore.
Come
nuvole alla deriva in un cielo di stagno, io seguo la corrente.
E
agli albori del nuovo giorno,
un
sonno agitato coglie impreparato l’orizzonte.
Il
faro, degno di nota per il suo presagio,
dispensa
luce obliqua,
pungente
come le stelle profumate di neve;
incastonate
a testa in giù nell’empireo defunto.
Oppressa
dall’ingombrante presenza degli alti steli del grano,
rifuggo
la via che, con insistenza, porta a te.