ultimogiornolmabda
The moment when Reed regained consciousness, after attempting to
Golaski to take her with him to Wau, and takes a decision to Pathos and
everyone.
Fan fiction
Autor: Deia Chades
(for english version use the translator to facebook or google)
Characters: Imogen Reed, Adam Golaski, characters hints
Type: for all
based on: Game, Lambda, others.. Events and scenes are earlier of game
story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Attenzione: la storia originale e i diritti appartengono a Frictional
games. La storia in fan fiction presenta accadimenti dal mio punto di
vista, con qualche piccola aggiunta, ma cercando di essere accurata con
le informazioni date in gioco, immaginando cosa è accaduto
dove non specificato...
Il personaggio di Reed è trattata come io l'ho avvertita dal
gioco (art e informazioni di Catherine) e l'opzione del robot che
modifica il corpo dietro istruzioni di Wau è una delle
ipotesi su come è stato creato.
Tutte le mie fanfiction
sono materiale che serviva per altri progetti per la pagina. le storie
sono intese come possibili accadimenti ove poco o non specificato
nell'opera,
seguendo il gioco e info del sito. Non valuto molto Transmission
perchè sembra sia stato montato per adattarsi meglio al
gioco finale, perchè registrato prima e con fatti diversi,
inoltre è inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto,
in base a file e fatti nel gioco, presento come potevano essere
situazioni e storie per la versione finale che abbiamo tutti giocato.
Lambda - presumibilmente 16 Dicembre 2013
Imogen Reed barcolla dolorante, sporca di gel, con la giacca stazzonata
e in pessime condizioni rispetto ai pantaloni. Si trascina aiutandosi
con le braccia sui muri percorrendo l corridorio dal bagno, dove si era
recata per pulirsi ma era svenuta, alla sua stanza dove
alcuni flash terribili la spingono per accertarsi della
verità.
Si appoggia sulla spalla destra per reggersi meglio, ormai vicina alla
porta e continua per inerzia strisciandosi sull'arto, con la paura in
crescendo.
Dopo che il suo sguardo riesce a vagare in quello che era il suo
rifugio, inizia a tremare, si regge con difficoltà ma si
sforza per entrare. Si regge con le mani sugli stipiti, essendo la
porta già aperta e vede il cadavere riverso a terra, sporco
di gel e sangue da far paura.
Resta a fissare il suo corpo, il corpo di Adam Golaski, sconvolta,
ricordando pian piano l'accaduto prima di svenire mentre tentava di
pulirsi forse un'ora fa o più. Il respiro non si calma, si
sente come in iperventilazione e si accascia, abbandonandosi, sullo
stipite dietro di lei, reggendosi su di esso con la schiena.
Come singhiozzi, rantoli di pianto che cercano di uscire le fanno
sobbalzare il petto finchè non si arrende pochi minuti. Le
immagini di Adam sfocano a causa delle lacrime, stringe le cosce al
petto e abbandona la testa sulle ginocchia, cercando di non piangere.
Dopo un pò, rialza la testa e fissa la mano che le compare
più vicina di Adam, così conosciuta eppure
diversa per il gel.
Si spinge in avanti con il busto e rimette in piedi malamente, non
riuscendo però a drizzare le gambe, restando un
pò sulle ginocchia.
Si avvicina a lui con mille pensieri nella testa e cose che
vorrebbe fare per il lui che resta ma distoglie lo sguardo e cerca
nell'armadietto una nuova giacca. Dopo che l'ha indossata si rende
conto che fose potrebbe non servirle, visto che non ha sentito o visto
nessuno e inizia a temere il peggio.
Poi nota qualcosa. La pozza di gel intorno al corpo di Adam Golaski si
ingrandisce lentamente. Scruta ogni parte della stanza dubbiosa.
Capisce che non cè luogo da cui il gel può
fuoriscire e raggiungere il corpo, perchè è dal
corpo che sgorga pian piano e capisce che Adam ha fatto qualcosa di
davvero stupido o Wau lo ha preso così tanto che restare
è rischioso.
Così come lasciare Wau ancora attivo.
Sospira, fissa ancora il corpo poi, presa una decisione, si avvia verso
il corridoio ma qualcosa attira la sua attenzione. La collana di
Golaski, non ricorda come è accaduto, si trova poco distante
da lui, sporca e con il laccio di cuoio rotta. La prende, la osserva,
la stringe nel pugno, sporcandosi un pò di gel, rivedendo di
colpo varie parti del passato chiudendo gli occhi.
Si perde nei mesi passati dopo la cometa a Pathos, a Golaski e cosa ha
perso e compreso e poi torna alla realtà. Si alza, osserva
il corpo dell'uomo che era il suo compagno, nonostante Wau e i morti
che lo chiamavano e lo saluta.
"Addio, Adam. Non so se era meglio che io... non dovevo forse tornare
qui a confermare quei flash ma... ho dovuto farlo... "stringendo la
collana nella mano "... potevi salvarti ma a quanto pare non era
possibile. Ora sei con lei, anche se avrei preferito evitarlo..."
Guarda intorno a se, reprimendo le lacrime. Scuote la testa.
"Devo fare quella cosa. Devo farlo. Anche se Cronstandt e io non
andavamo d'accordo. Lo faccio per te, così che tu non debba
subire Wau anche dopo... perchè?!... Adam?"
Incerta e desiderosa di fare qualcosa per lui o meno, si volta di
scatto e va via, verso lo shuttle station. Durante il
tragitto, lascia un'ultimo pensiero ad Adam Golaski,
ricordardo il giorno in cui gli comunica che dovranno andare in lambda,
dopo la discussione sulla decisione di lei che lo coinvolgeva. Giorno
in cui tutto ha avuto una svolta per loro. Giorno in cui crede che
nonostante tutto loro possono farcela.
A causa di Wau... e
Ark... Avremmo potuto morire in mille modi prima d'ora ma siamo ancora
qui. E potremmo farlo in
mille altri prima di domani, ma lotterò perchè
non accada... ma proviamo. Ok?
Per ogni secondo, attimo, ora
o giorno che ci resta da passare insieme...
Che sia per cinque
minuti o cinque giorni, anche cinque anni... Non
fermiamoci.
Voglio che siano tanti attimi, voglio vivere e se gli altri vogliono
restare fermi, che sia... ma voglio andare avanti per me, per te e chi
vorrà...
Io non voglio arrivare a quegli ultimi per me brandelli di
attimi, a quelle
particelle di tempo infinitesimali che per noi valgono solo ore,
minuti,
secondi... sapendo di non aver fatto nulla senza poter vedere il sole,
di nuovo, da uno schermo o dentro una tuta, o una
serie di giorni che potrebbero valere di essere vissuti.
Voglio che
ogni attimo sia la consapevolezza che io ci sono e lotto.
Che esisto e posso dare
ancora molto.
Aver aiutato te o fatto
qualcosa per Pathos o per tutti e farcela...
Tutti gli
altri si sono arresi. Tutti hanno preferito una via semplice
e priva di valore. Fermare il proprio tempo reale per inserirlo in uno
artificiale...
Sono un ingegnere meccatronico e dovrei...
dovrei dire che è una stupenda e unica idea e
possibilità... Che Ark ci salverà davvero
lassù, non sapendo se mai torneranno qui, senza fare nulla
in una capsula per sempre?
Ma... non ci riesco... perchè sono umana.
Perchè ho conosciuto te, anche se per via di Wau.
Perchè
io so che possiamo creare il gradino per la strada verso quella porta
chiamata futuro. Con le nostre mani, non importa quanto bisogna lottare
e faticare.
Cosa ne può
sapere una scan, creata mesi prima di tutto questo e dentro una scatola
nello spazio, senza quel pezzo del tempo giunto fin qui e senza quello
che serve per godersi un altro giorno?
Loro non sanno nulla, non possono immaginarlo, hanno tutto a
disposizione e il tempo del mondo... che in realtà non vale
per niente.
Due ore dopo. Tornata dallo shuttle station e
l'impossibilità di prendere una navetta, si appresta a
indossare il casco della Duttile Suit e uscire per lambda.
Non possono capire... loro non sono noi...
Neanche ora, a Dicembre. Non possono capire per la mancanza di questi
mesi e gli ultimi accadimenti...
Avrei
accettato se fosse qualcosa che lottava là fuori,
là sopra, dove non possiamo andare, per i noi esistenti.
I noi digitali,
potevano essere una buona idea. Forse, se Wau riesce a
fare quello che fa, che ho visto, noi potremmo creare nuovi 'noi' che
possano stare
là fuori al posto nostro e sostuirci.
Fare quello che non siamo
riusciti a fare per le paure o non poter fare per cause di forza
maggiore. Potrebbero essere l'aiuto robotico che ci serve, se Wau non
sfrutta i morti o noi...
Se la me digitale poteva
avventurarsi là fuori, verso il tempio
di Wau, oltre la superficie, se è come me, avrebbe fatto di
tutto per andare al suo
cuore e fermarlo. Per me, la vera, per te... Adam, per tutti.
Se potevamo farlo in questi mesi di niente per Ark, Adam non sarebbe
morto come gli altri e avremmo altre mani e menti per costruire quello
che l'uomo sa fare meglio...
Quanto
valgono le loro esistenze digitali tra le stelle, se non hanno bisogno
di nulla e non lottano o creano?
Se volteggiano nello spazio senza più far ritorno a 'casa' e
fare cosa è giusto?
O sto sbagliando...Adam?
Attiva tramite l'omnitool la camera d'quilibrio e si appresta a uscire
nei campi verso Upsilon, attendendole una estenuante marcia a piedi
verso la più grossa decisione della sua vita per Pathos. Che
decide anche per lei.
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