Vicky ci mise qualche secondo ad
emergere dalla girandola di volti sfuocati e suoni ovattati che
fluttuavano intorno
a lei
-Tesoro come ti senti? –
Sarah espressione
contrita in modo teatrale era l’immagine della preoccupazione
- Credo sarebbe meglio chiamare un
medico…- Il biondo dei Muse non sembrava meno preoccupato
-Non è necessario, sto
bene…- lei aveva
scosso il capo caparbiamente aveva già creato abbastanza
trambusto, non voleva
disturbare nessuno. Cercò prudentemente di mettersi seduta
sul divano della
saletta appartata dove l’avevano adagiata pochi attimi prima,
mentre il colore
le tornava timidamente sulle guance insieme alla coscienza di quanto
era appena
accaduto.
L’ennesima sconfitta
della battaglia
contro sé stessa le pesava sulle spalle. Rivedere Robert era
stato uno schock ,
nel giro di un attimo il suo cervello le aveva riproposto una serie
vivida e terrificante
di immagini e
sensazioni agghiaccianti.
Mani che la frugavano, volti
sfocati
dalla paura, il rumore dei vestiti strappati a nulla era valso cercare
di
aggrapparsi alla realtà, sbattere gli occhi, ripetersi che
non c’era nulla di
reale cercando la mano di Matthew col cuore che stava per esplodere per
i
battiti impazziti, aveva quasi sentito fisicamente il dolore provato
allora un
attimo prima di cadere nel buio di ricordi insostenibili.
Lo cercò con lo sguardo,
Matt non c’era!
Il mondo aveva fatto in tempo a crollarle addosso nella manciata di
attimi che
era passata prima di ritrovarselo letteralmente davanti
in ginocchio, visto che alla sua destra stava
seduta Sarah e alla sinistra Jack, le mani gelide scosse da un tremito
leggero tra
le sue, l’espressione preoccupata, occhi negli occhi
-Sto bene…- aveva
sussurrato a
rassicurarlo ancora prima che lui
facesse la domanda a dispetto del viso pallido
dall’espressione sconvolta.
Nemmeno se n’era accorta e la giacca di Bellamy era sulle
spalle, al posto di
Jack c’era Dom con un bicchiere d’acqua in mano
- Bevine un sorso …- la
incoraggiò con
un sorriso il batterista nella speranza di tranquillizzarla, ma non era
destino…
-Fammi passare voglio solo vedere
come
sta Victoria !!! – sulla porta del salottino c’era
Robert a cui uno degli
uomini della sicurezza del locale aveva bloccato l’accesso
con un po’ di
trambusto
-Mi spiace ma Mr Bellamy ha detto
che
nessuno è autorizzato ad entrare –
l’uomo dal completo scuro occupava l’intero
spazio della porta
Robert annuì senza darsi
per vinto
-Vicky come stai? Ti prego voglio
solo
sapere se stai bene! – urlò cercando di fare
breccia nella stanza almeno con la
testa. Lei non rispose l’umiliazione di quanto era appena
successo si mischiava
con il ricordo di quella causata dal “tradimento “
del suo ex. Cosa gli
importava di lei? Se fosse morta quella sera non sarebbe cambiato nulla.
Un battito di ciglia ed il cantante
dei
Muse era davanti alla porta con l’espressione di chi sta per
scatenare
l’apocalisse
-Stava benissimo fino a prima di
vedere
te! – sibilò bellicoso gli occhi di ghiaccio
ridotti ad una fessura.
-Mi dispiace credi, io non volevo,
non
pensavo… - era come soffiare sul fuoco.
- Non ti è bastato
quello che è successo???
NON PROVARE MAI PIU’ AD AVVICINARTI A LEI…-
gli ribolliva il sangue, l’atteggiamento di
Ronson lo stava mandando in
bestia, di cosa diavolo stava chiedendo scusa? E con che coraggio??? Non era riuscito a
trattenersi la figura
minuta quasi inesistente in confronto a quella massiccia del buttafuori
o all’
atletico calciatore, ma Dom era già in piedi di fianco a lui
per cercare di
calmarlo. Bellamy era sempre stato consapevole della sua
inferiorità fisica e
non era mai stato uno che cerca la rissa, aveva sempre usato armi
più affilate
di quelle materiali, ma
c’erano situazioni
e momenti in cui poteva diventare irrefrenabile…
-Matt ti prego, non ne vale la
pena…-
brontolò il batterista appoggiandogli una mano sulla spalla
Se Victoria fosse stata in
sé
sicuramente si sarebbe domandata il perché
dell’animosità eccessiva del
cantante, Robert intanto aveva cercato di bypassare lo sbarramento
sulla porta
ormai attorniato da un codazzo di curiosi, rivolgendosi solo a lei
-Vicky mi spiace per tutto quello
che è
successo ti giuro! Non avrei mai voluto farti del male, non avevo
scelta…se
solo potessimo parlarne…- Lei strinse il bicchiere tra le
mani così forte da
rischiare di romperlo, mentre Sarah le stringeva le spalle in un
abbraccio
sussurrandole
-Tesoro ignoralo! – come
poteva parlare
di scelte quando era mosso solo dall’egoismo?
-Scelta??? Fottuto bastardo, non
provare
nemmeno a giustificarti!!! Sei solo un codardo
schifoso…– Matt urlava e questa
volta tra lui e Robert fortunatamente c’era il buttafuori,
nonostante il
batterista fosse pronto a bloccarlo
L’altro
grazie al cielo non aveva raccolto minimamente, una scenata in un
locale di
Nizza non avrebbe giovato all’immagine di nessuno dei due,
anzi aveva cercato
lo scontro diretto con gli occhi del cantante
-Sei un uomo fortunato Bellamy,
spero
che tu te ne renda conto! – aveva sentenziato serio prima di
andarsene
lasciando la stanza nel gelo totale nonostante la calura di agosto.
Sarah stringeva sua cugina in un
abbraccio protettivo, Matt si era passato più volte le mani
tra i capelli
sconvolti e Vic aveva la stessa reattività di una bambola di
pezza, come se il
suo cervello si fosse momentaneamente impallato
-Credo che sarebbe meglio andarcene
da
qui! – La biondissima modella era stata la prima a cercare di
sbloccare la
situazione, il codazzo di curiosi che cercavano di sbirciare oltre la
porta cosa
stesse accadendo non faceva che aggiungere tensione e nervosismo, prima portava via sua cugina
di lì e meglio
era. Avevano annuito tutti ancora un po’ scossi, sembrava
sottinteso
dall’atteggiamento protettivo che aveva assunto Sarah che
toccasse a lei fare
da angelo custode a Victoria, non si doveva nemmeno giustificare con il
suo
batterista, invece la musicista ancora una volta aveva lasciato tutti a
bocca
aperta.
Semplicemente si era alzata ed
aveva
cercato l’abbraccio del leader dei Muse appoggiandogli la
fronte sulla spalla.
Era il gesto più irrazionale che avesse mai fatto in vita
sua perché Matt dopo
quello che era successo aveva avuto la conferma che lei fosse una
pazza, ma
anche se sembrava assurdo in quel momento, in quella stanza era
l’unico in
grado di farla sentire al sicuro e lei ne aveva un bisogno disperato!
Il moro non aveva fatto altro che
chiudere le braccia intorno a lei, con il cuore che stava per esplodere
per la
rabbia perché era l’unico sentimento a cui
riusciva a dare un nome, il resto
era caos…
-Vicky viene con me…- Il
suo sguardo
aveva incontrato rassicurante quello di Sarah e Dom, era tutto sotto
controllo
almeno apparentemente.
Ancora
una volta si era sentito importante mentre le lasciava una serie di
baci
dolcissimi tra i capelli. Vichy aveva scelto lui in quel momento, senza
alcun tipo
di pressione, si fidava di lui, era virtualmente già sua e
lui era cresciuto di
dieci centimetri solo a pensarci!
In auto non era cambiato nulla,
Victoria
stava ancora tra le braccia del cantante la testa sulla sua spalla una
mano tra
le sue persa nei suoi pensieri, abbastanza vicina da sentire il calore
del suo
corpo, il suo profumo, il battito cardiaco accelerato, non aveva detto
una sola
parola tranne qualche monosillabo di rassicurazione in risposta alle
domande di
Matt. Avrebbe voluto rimanere così per sempre, sentirsi al
sicuro senza dover
affrontare la
realtà. Lo avrebbe perso
era chiaro, nessuno starebbe con una pazza che soccombe alle proprie
emozioni e
non era sicura di poterlo sopportare. Come aveva fatto
quell’uomo a diventare
così importante in una settimana? Sospirò
involontariamente stringendo più
forte la sua mano. Doveva trovare il coraggio di affrontarlo e dirgli
la verità
era la sola piccolissima possibilità che aveva per evitare
l’irreparabile
Lui non stava certo meglio,
defluita la
rabbia era rimasto un senso di impotenza mai provato.
Quella situazione era totalmente
fuori
dal suo controllo, non aveva idea di come comportarsi, non trovava una
sola parola
di senso compiuto che avrebbe potuto dire per tranquillizzarla,
semplicemente aveva
continuato a tenersela addosso, accarezzarla, lasciarle baci sulla
fronte tra i
capelli, con gesti che calmavano entrambi, gli salì un
sorriso sulle labbra al
pensiero che Gaia sarebbe stata d’aiuto.
Era letteralmente sconvolto per
quello
di cui era appena stato testimone, non
riusciva neppure ad immaginare cos’aveva provato Vichy, che
tipo di trauma
doveva aver vissuto se
a distanza di
mesi l’effetto era ancora così devastante
Soprattutto perché
diavolo dopo sei mesi
di buoni propositi e serate passate
a
stilare col suo batterista il decalogo degli errori da non fare davanti
a una
birra, ok magari più di una, si trovava tra le braccia una
ragazza più fragile
di un vaso di cristallo? Un figlio piccolo una ex famosa che lo
dividevano tra
Londra e Los Angeles, la band, il tour, la sua vita non era
già abbastanza
complicata? Il cuore gli batteva troppo forte, probabilmente non
avrebbe mai
imparato a governare del tutto l’emozione con la ragione,
perso nei suoi
pensieri fece scivolare il lembo della giacca che stava ancora sulle
spalle
della biondina, accarezzò delicatamente la cicatrice
sbiadita prima di
sfiorarla con le labbra
-E’ stato lui a farti
questo? – le
sussurrò sulla pelle a bassa voce
Un brivido incontrollabile aveva attraversato il corpo
di Vichy , come se
qualcuno le avesse toccato un nervo scoperto, davanti allo specchio
evitava di
guardare i segni che le erano rimasti addosso, faceva finta che non ci
fossero,
neppure lei avrebbe osato passarci un dito sopra e Matt invece aveva
appena
trasformato quel gesto in qualcosa di terribilmente intimo.
Non si era fermato, le aveva
scostato i
capelli e aveva ripetuto lo stesso gesto sul segno che aveva dietro
l’orecchio
destro, come avesse fatto a notarlo era un mistero, ma a
quell’uomo non
sfuggiva nulla era chiaro, l’aveva baciata lì
dietro ancora e ancora con una
dolcezza snervante
Vic si era sentita morire, non era
in
grado di ricambiare nemmeno un grammo di ciò che lui le
stava dando, non in
quel momento, probabilmente non lo sarebbe stata mai…
-No…non
direttamente… - si era sentita
rispondere con una voce che non sembrava neppure la sua prima di
nascondere il
viso tra le pieghe della sua camicia, un nodo enorme premeva la gola
Ma lui non le aveva dato tregua,
forzandola delicatamente ad uscire dal suo rifugio cercando i suoi occhi
-Vic, ti prego, come faccio ad
aiutarti
se…-
-Non ci puoi fare nulla e nemmeno
io
purtroppo come vedi!! – lo interruppe di botto disperata
– Te l’ho detto subito
la prima volta che mi sei corso dietro –
-Che sono perfetto?! –
tentò di fare
dell’ironia con un sorrisino tirato, ma lei non rise
sospirò scrollando il capo
esasperata
-Vuoi sapere il perché,
che cosa mi è
successo lo so, cos’è successo tra me e Robert, il
perché di questa sera… forse
sono un po’ instabile in certe situazioni, ma non sono
scema!!!- Era esplosa
con tutta la rabbia repressa che provava dentro -Credimi Matthew non
è una
questione di fiducia nei tuoi confronti, se non mi fidassi di te non
sarei qui
adesso, non ci riesco, ci sono situazioni in cui non riesco a
controllarmi lo
hai visto anche tu, non ci posso fare nulla, vorrei potertelo spiegare,
perdonami non ci
riesco, non voglio
ricordare non lo sopporto!!! Hai visto cos’è
successo questa sera… – sentiva il
cuore che premeva nel petto, le
lacrime
avevano cominciato a scenderle incontrollate gli occhi enormi come due
pozze
nere.
Anche il ritmo del cuore di Matt
era
totalmente fuori controllo. Quella situazione stava mettendo a dura
prova la
sua sensibilità nessuno meritava di sentirsi
così, Victoria aveva diritto ad
essere serena, non solo perché era così bella e
talentuosa da attirare
l’attenzione di uno come lui. Che poi cosa diavolo voleva
dire “uno come lui”?
Più volte nella sua vita aveva avuto la prova che fama e
fortuna nulla hanno a
che vedere con i sentimenti, addirittura a volte rendono tutto
più complicato,
la strinse contro di sé con una morsa allo stomaco
-Allora vorrei farti dimenticare
qualsiasi cosa ti sia successa Vichy, dimmi cosa devo fare per
riuscirci –
c’era così tanta passione in quella frase
sussurrata vicino all’orecchio, tra
baci e carezze e lei si sentiva morire. Perché Matthew
Fucking Bellamy non
aveva davvero i superpoteri così avrebbe potuto chiedergli
di ipnotizzarla e
cancellarle la memoria con uno dei suoi maledetti baci intossicanti? Non voleva mai
più uscire dalle sue braccia,
affrontare sé stessa e la realtà, non gliene
fregava nulla se gli aveva
inzuppato la camicia di lacrime e di mascara, se gli stava aggrappata
peggio di
un cucciolo di Koala, se era ridicola. Matt Bellamy, la rockstar che
non deve
chiedere mai di sicuro non frequentava abitualmente ragazzine piene di
problemi
, impossibilitate a fare sesso con lui!!! Doveva sembrare oltre che
pazza
ridicola, lui invece era fottutamente speciale e basta!
Il maledetto le alzò
ancora il viso
verso il suo, gli occhi erano di una tonalità più
scura del solito, ma
brillavano col riflesso delle luci della notte
-Vicky rimani con me stanotte ti
prego!
– Quello ridicolo era lui, non aveva mai e poi mai nella sua
vita implorato una
donna di dividere il letto con lui figuriamoci se la
possibilità di fare del
sesso era a dir poco remota, eppure la razionalità in quel
momento era morta e
sepolta voleva solo tenerla tra le braccia, farla sentire al sicuro,
cancellare
seriamente tutto il dolore e la paura che aveva appena visto, il resto
veniva
dopo…
Il
cuore della giovane musicista si era appena fermato, sgranò
gli occhi, forse
Matt non aveva capito bene, o era lei a non aver capito bene
-Io…Io non
posso…Matt non posso! Non
posso…lo sai…io..te l’avevo
detto…- si era trovata a farfugliare convulsamente,
era più di quello che poteva affrontare. Era vero ci aveva
pensato e ripensato,
ci aveva fantasticato sopra e ora che lo conosceva un po’
meglio voleva la
favola, quella in cui lui era principe di Cydonia
che le fa dimenticare tutto, voleva baciarlo
all’infinito fare l’amore con lui e anche la
scritta fowevah in fondo al capitolo!!
Ma quello era
chiaramente il mondo della
fantasia!
-Non so neppure che cosa ci fai
ancora
qui… a pedere il tuo tempo con una che…che..- era
agitata, confusa
Peccato che quando Matt avrebbe
scoperto
qual’era il suo “problema” lei sarebbe
stata solo una “povera ragazza” da
compatire. Non rimaneva che nascondere ancora il viso sulla sua
camicia,
chiedendogli scusa mentalmente all’infinito, respirare il suo profumo,
prima o poi tutta
quella storia sarebbe stata solo il ricordo dell’attimo in
cui Victoria Keller
aveva finto di essere una persona “normale”
Il moro però era deciso a non mollare e
lei si era trovata
ancora una volta a fronteggiare quello sbarluccichio indegno
a cui non si sarebbe mai abituata
-Vic guardami…guardami
bene bambina e
dimmi che potrei anche solo pensare di farti del male! – La
faceva semplice
lui, ma Vicky era disperata!!! Farle del male??? Dei
potenti!!! Era la tortura psicologica
peggiore che si potesse escogitare avere tra le braccia tutto quello
che hai
sempre sognato e non poterlo avere!”Scusami Matt
scusami!” non faceva che
ripetere la sua mente già a messa a dura prova da tutta la
serata
Quello che c’era negli
occhi di Matthew
era davvero troppo da sostenere, Rob non l’aveva mai guardata
così, accarezzata
così, nemmeno la prima volta che le aveva detto
“Ti amo” e loro si conoscevano
da poco più di una settimana, c’era qualcosa di
irrealmente assurdo, di
sbagliato!!!
-Come faccio a lasciarti sola in
queste
condizioni, andare a casa a dormire e fare finta di nulla? –
doveva sembrargli
davvero una pazza instabile
-Scusami,
scusami…io…
Matt…vorrei
tanto…credimi…ma come faccio… non
so nemmeno da che parte cominciare a spiegartelo…- aveva
ammesso sentendosi
veramente stupida, lui ancora una volta non le aveva dato il tempo di
pensare, sorprendendola
di nuovo con le labbra sulle sue in un miscuglio salato di lacrime
-Vicky ascoltami
bene, non ti sto chiedendo nulla di
quello che non sei in grado di affrontare...nemmeno io sono
così scemo da non
capirlo, voglio solo che sia tu a darti una possibilità, che
provi a fidarti
non solo di me, ma prima di tutto di te stessa, sono sicuro che puoi
andare
oltre...- Matt stava cercando di spronarla con dolcezza, ma lei era
troppo
agitata. In quel momento il cantante si sentiva forte almeno quanto lei
si
sentiva una nullità, o magari il suo sentirsi forte era
direttamente
proporzionale alle debolezze di lei. “Fallo per me”
Avrebbe voluto dirglielo, fornirle
un l’incentivo, essere lui
stesso il motivo per andare oltre, ma lo
sguardo perso della biondina lo aveva ammonito sul fatto che quella
sera aveva
già un carico emotivo sufficiente senza calcare la mano
-Ho paura di perderti…-
gli aveva sussurrato lei in modo
irrazionale, facendosi piccola fra le sue braccia e al cantante si era
spaccato
il cuore mentre aggrottava la fronte come se non capisse
-Nonsense…sono qui
bambina… rimani con
me ti prego ...non devi preoccuparti di nulla…-ora
più che mai lo pensava
seriamente. Ancora baci, ancora carezze,sperava di riuscire a farle
capire cosa
provava lui in quel momento. Capiva perfettamente la reticenza della
ragazza ad
affrontare l’argomento, quello che non capiva era
perché era convinta che lui
sarebbe scappato se era arrivato fino a lì, la
baciò ancora, con dolcezza con
passione la sensazione che provava nel saperla in un certo qual modo
“dipendente” da lui lo compensava momentaneamente
di tutti gli sforzi che stava
facendo
Quella sera era stato davvero
penoso per
entrambi staccarsi l’uno dall’altra, ma le paure e
i problemi di Vicky al
momento erano decisamente più grandi della
disponibilità e dell’insistenza di
Matthew
-Devi aiutarmi a convincerla a
parlarne
con lui! – seduti al tavolo della cucina della nonna delle
ragazze , Sarah,
Jack e Dominic oltre
che colazione
sembrava stessero facendo i piani per la terza guerra mondiale
La bionda aveva lanciato
un’occhiata
torva a Jacques quello
era l’argomento
tabù non pensava mica di poterlo affrontare in presenza del
nemico nella
fattispecie dell’adorabile batterista dei Muse
nonché suo “fidanzato”
part-time, nonché un pezzo di costola del famigerato Matt
Bellamy
-A parlare di cosa? –
provò a
dissimulare tenendo nervosamente la tazza di caffè fumante
tra le mani
-Baaah ti prego Sarah, basta con
questi
segreti di Pulcinella non è così che la puoi
aiutare! – il giovane medico più
che altro era seccato da tutta l’omertà che
circondava Victoria, l’unica che
era sempre stata schietta ed onesta in quella situazione era la nonna
-Tesoro Matt sa tutto e come vedi
non ha
cambiato idea su tua cugina! – Un Dom calmissimo aveva
spalleggiato Jack al
cento per cento accollandosi la responsabilità della
“ rivelazione”
-STAI SCHERZANDO SPERO!!!
– il tono
rasentava l’isterico e stavolta la bionda si era alzata in
piedi di colpo
- Come diavolo fa a saperlo???
Cioè
voglio dire…sa cosa??? Chi gliel’ ha detto???-
-Gliel’ho detto io!
– i due ragazzi
avevano cercato uno sguardo di intesa
-TU DEVI ESSERE IMPAZZITO !!! Se
Vicky
viene a sapere una cosa del genere ti uccide con le sue mani!!!-
-E’ scorretto toccava a
lei decidere!!!
– aveva sentenziato dopo una pausa melodrammatica. Era
seriamente in disaccordo
con i suoi amici, stavano parlando di una cosa troppo intima e
personale per
poter prendere autonomamente una decisione del genere
- Tua cugina ha bisogno di aiuto
perché
è chiaro che da sola non ce la può fare e se
ancora non te ne sei accorta Matt
potrebbe essere il motivo per farla uscire da buco! –
- Voi siete completamente Pazzi!!
– la
bionda era totalmente incredula, sembrava un tradimento loro erano
sempre stati
dalla parte di Vicky l’avevano sempre protetta ed un conto
era pensare che il
chitarrista la stava spronando a vincere le sue paure, un conto era
dargliela
in pasto. Bellamy con
tutte le sue
stranezze e la sua disponibilità era pur sempre una rockstar
di fama mondiale
con un vissuto alle spalle non indifferente!
-Sarah onestamente conosco Matt
meglio
di come conosco me stesso e ti posso assicurare che si sta prendendo
una
sbandata epocale per tua cugina! Vuoi la verità? Io non la
vedo affatto bene
questa cosa e gliel’ho anche detto!
Come
tu non vuoi che lei si faccia male, nemmeno io
vorrei che lui facesse l’ennesima stronzata!!!
– Non aveva nulla a che
fare con Vicky, per quel poco che la conosceva la trovava deliziosa,
piuttosto
ne andava della stabilità emotiva del suo migliore amico e
dell’intera band
tutto sommato…
-E quindi cosa proponi? –
mani sui
fianchi aria di sfida la modella stava affrontando il suo batterista in
modo
non proprio pacifico
-Buongiorno! – Vicky,
bionda minuta e
scalza si stagliò a sorpresa nel vano della porta
interrompendo la discussione
-Buongiorno tesoro! Sei riuscita a
riposare? – Sarah smorfiette degne della Hudson aveva
già recuperato tutto il
suo sangue freddo correndo ad abbracciare la cugina, forse era nata per
fare
l’attrice
Dei Potenti cosa ci faceva tutto il
consiglio di guerra radunato nella sua cucina di primo mattino???
E’ chiaro che
stavano parlando di lei glielo leggeva sulle espressioni colpevoli che
stavano cercando
di dissimulare in sorrisini un po’ falsi, in
un certo qual modo era umiliante!
-E’ successo qualcosa?-
aveva chiesto
con uno sguardo circolare
E Dom c’era Dom, e se
c’era Dom poteva
esserci anche il suo cantante e… dopo la perdita di
dignità della sera prima
lei al momento aveva un aspetto peggiore di Samara in The Ring
Era
rimasta immobile qualche istante fotografando la situazione
-Un po’ di
caffè? – le aveva offerto
amichevolmente il biondo dei Muse strappandole un sorriso e qualche
passo verso
il tavolo
-Io sto bene! – aveva
sentenziato giusto
perché fosse chiaro a tutti- Voi cosa fate tutti qui?-
-Colazione? – Jacques si
stiracchiò
pigramente scoprendo l’ombelico piatto particolare
che francamente aveva attirato
l’occhio di Dom più della scollatura della sua
modella statuaria. Chiamatela
assuefazione da sovra esposizione….
-Ho riaccompagnato
Sarah…- aveva buttato
lì come pseudo giustificazione quasi ce ne fosse il bisogno
-Matt? – la domanda le
era scappata
dalla bocca oltre la sua volontà, mentre un senso di
delusione subdolo faceva
capolino
-Oh credo di averlo lasciato a
lanciare
briciole di baguette ai pesci seduto su uno scoglio! – aveva
detto Dominic semi
serio
La biondina aveva annuito
leggermente davanti
a quell’affermazione che la metteva a disagio, non voleva
rovinare le vacanze
di Bellamy, era solo colpa sua …
-Ragazzi grazie della colazione ma
io
devo andare, i miei ospiti mi aspettano e ho promesso a Chloe di farle
fare un
giro sulle moto d’acqua! Ci vediamo più tardi!
– Dominic si era alzato
defilandosi elegantemente, sapeva di essere di troppo per
l’argomento che
stavano per affrontare con Victoria. Ma prima di uscire aveva
abbracciato affettuosamente
Vicky regalandole un bacio sulla guancia mentre le sussurrava
-Sono sicuro che puoi migliorare di
molto la sua giornata se lo chiami e magari gli chiedi di pranzare con
te! –
l’occhiolino e un sorriso che avrebbe messo a suo agio
chiunque, Matt era
davvero fortunato ad avere un amico del genere.
Non si poteva certo dire che era
stato
un buon inizio di giornata, Sarah e Jack l’avevano messa alle
strette e lei
sapeva benissimo che avevano ragione
Si era difesa con ragioni assurde
del
tipo – Tutti hanno il diritto ad avere dei segreti!
–
Ma Jacques l’aveva
demolita in un
secondo
-Non se rischi di fare del male
agli
altri! Vicky, Matt non se lo merita, ha fatto di tutto per te questa
settimana
il minimo che gli devi è un pochino di onestà!
– lei si era sentita malissimo
non voleva perderlo e non sapeva più cos’era la
cosa giusta da fare soprattutto
non trovava il coraggio di affrontare un argomento che non aveva mai
affrontato
con nessuno che non fosse chi già sapeva
Figuriamoci con un uomo da cui si
sentiva attratta!!!
Si stava rigirando il telefono tra
le
mani chiamare Matthew non era un opzione, solo cos’avrebbe
dovuto dirgli? Scusami
per ieri sera? Le affondava il cuore solo a ripensare
all’ultimo bacio che si
erano scambiati, alle decine di volte che le aveva sussurrato
buonanotte senza
mai lasciarla andare veramente, sembrava tutto così
irreale…
Cercò un pochino di
tranquillità in
giardino, sua nonna seduta sul dondolo aveva alzato gli occhi e gli
occhiali
dal giornale che aveva tra le mani
-Di solito quella che si fa
sorprendere
su questi giornaletti è tua cugina…- il tono era
serio e di rimprovero a
Victoria era venuto letteralmente un colpo, quasi aveva strappato dalle
mani
della nonna il giornale su cui facevano bella mostra le foto della
serata con
Kate, mentre l’agitazione sfuocava le parole, in fondo era
quello che più
temeva!
L’anziana signora la
guardava
interrogativa e lei non aveva scuse
-Matthew Bellamy
leader dei Muse la rock band di fama
mondiale, 37 anni ex fidanzato di Kate Hudson con cui ha un figlio di 4
anni …-
aveva recitato la donna
Era appena caduta dalla padella
nella
brace, prima i suoi amici e ora la nonna, avere dei segreti alla lunga
non
paga!
-Devo dedurre che il tuo amico sia
l’autore
di quel pezzo che hai fatto suonare all’infinito ai tuoi
ragazzi per il saggio
di Natale-
-Nonna io….- smascherata
in pieno non si
era mai sentita così in imbarazzo
-E l’autore di tutti quei
vinili che ti
porti su e giù da Londra ogni volta…-
-Si nonna, ma non solo
lui…-
-E magari è anche
l’autore di quella
cosa che suoni in continuazione da giorni…Non
sarà un po’ troppo per te questo
Matthew? - la donna aveva battuto la mano accanto a sé
addolcendosi di colpo
-Vieni qui e raccontami tutto
bambina! –
Insieme a Jack era
l’unica persona di
cui si fidava ciecamente l’unica persona che non
l’aveva mai abbandonata e
anche se le parole avevano cominciato a scorrere come un fiume in piena
si era
sentita una specie di traditrice disonesta, per non averle racconto
nulla, per
non averle chiesto consiglio prima, dopo tutto la nonna non
l’aveva mai delusa
La donna aveva meditato un pochino
sull’accorato racconto della ragazza, si era accorta che
qualcosa bolliva in
pentola da un po’ dagli atteggiamenti enigmatici di Victoria.
Non sarebbe stata
lei a tagliarle le ali, contrariamente a Robert, quel Matthew le era
piaciuto
subito, oltre che gentile educato e con dei begli occhi, aveva dei modi
di fare
così semplici che poco si addicevano ad una pedina dello
star system e onestamente
lo aveva visto seriamente interessato a Vicky
-Ti piace sul serio questo Mattieu?
– le
aveva chiesto specchiandosi in degli occhi identici ai suoi
L’onestà aveva
imposto alla biondina di
annuire, come faceva a spiegarle quanto il cantante fosse speciale
sotto tutti
i punti di vista, si forse un po’ stronzetto a
volte…
-Nonna non ha importanza, questa
cosa
non potrà mai durare o funzionare, Matt riparte tra una
settimana e sicuramente
si stuferà ancora prima delle mie paure, e se mai venisse a saperne il motivo cosa credi
penserebbe? - Vicky
era disperata
-Francamente l’ho visto
molto più
determinato di te! – le aveva confessato la nonna
inaspettatamente
sorprendendola un pochino
-Non può essere Nonna,
hai idea di
quante ragazze gli corrono dietro, perché io? Per non
parlare di Kate che è
assolutamente fantastica,così bella e piena di senso
dell’umorismo, dovresti
conoscerla!!!-
-Vicky non è che stai
cercando
l’ennesima scusa per scappare? Quell’uomo tre
giorni fa è venuto a bussarmi
alla porta con un’umiltà che nemmeno ti immagini,
dicendomi onestamente che non
era sicuro che tu non lo sbattessi fuori a calci ma ti voleva
assolutamente rivedere…alla
luce di quello che mi dici merita ancora di più una
possibilità!- sembrava così
facile …
-Nonna dovrei raccontargli tutto e
non
so se posso farlo? – Vic sospirò per
l’ennesima volta
- Io non mi preoccuperei, quando
sarà il
momento giusto sarà più semplice di quello che
credi! Perché non provi a
lasciare andare le cose come vanno per una volta?-
Lei era convinta che non sarebbe
mai
arrivato il momento giusto, ma si era trovata di nuovo con il telefono
in mano
e il cuore che batteva a mille a cercare il numero di Bellamy
Si era buttato sul letto supino
sapendo
che il sonno quella notte sarebbe stato un regalo che non era sicuro
Morfeo
fosse disposto a concedergli.
Pensare ad altro era impossibile e
sembrava addirittura scorretto non solo verso Vicky ,ma anche verso
sé stesso.
Matt fissava il soffitto buio con le mani dietro la testa. Certo che si
poteva
ancora tirare indietro, poteva coccolarsela per quella manciata di
giorni che
mancavano alla fine della vacanza e poi sparire, era sicuro che dopo
tutto lei
non si aspettasse nulla di diverso. Il mondo era pieno di ragazze con
un corpo
stupendo e gli occhi blu, trovarne un’altra sicuramente meno
incasinata e più
disponibile era l’ultimo dei problemi. Cercò di
scacciare il ricordo della
sensazione anche troppo inebriante del corpo della biondina contro il
suo
mentre ballavano solo qualche ora prima, del modo in cui gli sorrideva,
di come
gli allacciava le mandi dietro il collo e gli accarezzava i capelli, quella parvenza
di accento francese
quando lo chiamava “Mr Bellamy”, perché
diavolo era un pensiero così difficile
da ignorare? Persino Il suo corpo gli mandava chiari segnali di
entusiasmo segnalandogli
che il pensiero di Victoria non lo lasciava per nulla indifferente.
Voleva davvero tornare alla sua
vita
dimenticarsela e basta? Aveva ancora addosso il suo profumo!
Sospirò profondamente,
nel silenzio
della notte, dalle finestre spalancate oltre che una leggera brezza di
mare gli
arrivava sommessamente il mormorio del suo batterista e Sarah che
sicuramente
stavano discutendo dello stesso argomento seduti in terrazza…
La verità era che per
via di Vicky
nell’ultima settimana aveva guardato il mondo con un
entusiasmo e un’ingenuità
che probabilmente lui non aveva nemmeno dieci anni e svariati milioni
di
dollari prima, e gli era
piaciuto
tantissimo! Era come prendere una boccata d’aria fresca, come
essere
ringiovaniti dentro di colpo, poteva solo fargli bene! La componente più
pura ed infantile del suo
animo non riusciva a rimanere indifferente! Non
si era più levato dalla testa la
sensazione che aveva provato suonando con lei qualche sera prima e non
era
dovuto solo alle fantasia che potevano scaturire dal guardare quelle
mani
muoversi sul pianoforte o lo sguardo di lei rapito dalla musica, quella
ragazza era stata
in grado di intuire
solo con l’istinto , che tipo di emozione voleva far provare
al suo pubblico.
Non vedeva l’ora di ripetere quell’esperienza e di
sentirla suonare il
violino. Solo
quello per lui era un
motivo più che valido per perdere la testa!
La verità era che voleva
dimostrarle che
non aveva nulla da temere, voleva stupirla, voleva essere speciale
almeno per
un decimo di quello che lei pensava che fosse, a dispetto di come lo
vedevano
tutte le sue ex. Voleva fare l’amore con lei, farle
dimenticare quell’idiota di
calciatore, le atrocità che aveva vissuto e farla sentire
speciale, era un
obiettivo troppo alto?
Quando il giorno dopo il telefono
che
aveva tra le mani si era illuminato con il nome di Vic il cuore aveva
fatto un involontario
salto
-Ciao..- era emozionata ormai la
conosceva abbastanza per intuire dalle sfumature dalla voce il suo
stato
d’animo
-Ciao..- un attimo di interminabile
silenzio in cui Victoria era riuscita a vedere il sorriso di Matt
mentre si
attorcigliava una ciocca di capelli intorno al dito
-Mi sei mancata stanotte!
– questa volta
era il cuore della biondina ad aver fatto un salto al contrario o
quell’uomo
era un bugiardo da manuale o lei era irrimediabilmente perduta.
Cos’avrebbe
dovuto rispondere?
-Lo dici per farmi sentire in
colpa? –
si difese
-Forse…-
-Come ti senti? – aveva
chiesto lui dopo
un altro momento di silenzio, percepiva l’imbarazzo e non
poterla guardare
negli occhi gli pesava in quel momento
Victoria aveva raccolto il fiato e
tutto
il suo coraggio
-Sono viva! …e
se…se…se ti andasse di
pranzare con me la mia giornata potrebbe migliorare di
molto…- tanto per dirla
come l’aveva detta Dominic e nel breve attimo di sorpresa del
cantante aveva
fatto in tempo a sentirsi prevedibile e banale. Chissà
quante donne avrebbero
potuto fare di meglio! Aveva letto da qualche parte che a Matt
piacevano le
ragazze aggressive e lei si sentiva aggressiva come il gatto della
nonna.
- Sempre se non hai
impegni…- si era
affrettata ad aggiungere
L’aveva sentito
ridacchiare –L’unico
impegno per cui potrei rinunciare a pranzare con te in questo momento
è mio
figlio! – aveva risposto deciso –mi devi solo
concedere il tempo materiale per
arrivare lì da te! –
-Ok Mr Bellamy ti aspetto-
Quando una ventina di minuti dopo
era
suonato il campanello di casa Vicky si sentiva peggio della prima volta
che era
uscita con lui. L’impazienza alle stelle!!! Uno sguardo allo
specchio i sandali
infilati al volo col cuore che galoppava con i cavalli di Cydonia, il
tempo di
raccogliere la borsa dalla poltrona vicino all’ingresso.
Aveva preso un grosso
respiro ripetendosi “Vicky ce la puoi fare”, il
sorriso che non era riuscita a
frenare e….si, stavolta non si sarebbe trattenuta dal
lanciarsi letteralmente
tra le sue braccia…
Ma il sorriso si era gelato sulle
labbra
-Robert??? Cosa diavolo ci fai tu qui??? -
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