- Musica
Consigliata: Sleeping at Last - Saturn
https://www.youtube.com/watch?v=dzNvk80XY9s
- Una piccolo premessa
è d'obbligo.
^^ Non avevo mai pensato a loro due come coppia finché non
mi sono imbattuta
nel messaggio di una ragazza. Cercava qualcuno che le scrivesse delle
storie sulla
ShikaSaku. Ho pensato che fosse un buon modo per mettermi alla prova.
Ammetto
che non è stato facile e spero le piacerà! Un
grazie sonoro lo devo alla mia
adorata Kiri che pur in partenza ha trovato il tempo di correggerlo e a
chi ha
scritto questo brano, che è stata la spinta finale per
concluderla!
Inside
The Storm
-
- Stava piovendo a dirotto
proprio come quel giorno, pensò Sakura. Una forza della
natura spigolosa e
selvaggia che stava trascinando tutto in una nebbia densa e fitta.
- Erano entrambi bagnati,
l'acqua scorreva sui loro corpi in rivoli irrequieti e fastidiosi
eppure
nessuno dei due riusciva a muoversi.
- Sakura aumentò la
stretta intorno al suo collo, affondando d'istinto le mani sui suoi
lunghi
capelli scuri. Lo sentì fremere piano,
silenziosamente… lo sguardo scuro perso
nel suo che il desiderio aveva reso ancor più simile a pura
ossidiana.
- Shikamaru…
- Sakura si ritrovò a
trattenere il fiato. Percepì le sue mani spingerla verso di
lui, contro quel
corpo così asciutto eppur così forte. Il corpo di
un ninja che aveva conosciuto
battaglie orrende e ne era stato marchiato a vita. Il corpo di un uomo
che un
tempo era stato solo un ragazzo fra tanti, un compagno dall'aria sempre
pigra e
indifferente eppure dotato di una mente brillante come nessun altro al
mondo
poteva vantare.
- Tutto… era accaduto
così in fretta! pensò lei affascinata. In un
giorno che sembrava essere
destinato solo a trascinarsi come tanti, vinta da una monotonia che
aveva reso
la sua vita noiosa e prevedibile. Quanto si era sbagliata.
- Era cominciato in modo
così dannatamente semplice. Una tentazione. Uno scambio di
sguardi che
all'inizio non aveva rilevato nulla.
- Lo aveva trovato sul
ciglio della strada con una ferita malcurata. Febbricitante, l'aria
esausta, una
sigaretta quasi terminata su un angolo della bocca in pericoloso
procinto di
cadere da un momento all'altro.
- Per un attimo aveva
creduto fosse morto.
- «Sakura.»
- Non aveva aggiunto
altro. Un fil di voce che però l'aveva riempita di sollievo.
- Una tempesta era giunta
proprio in quel momento, un segno beffardo del destino che, non
soddisfatto,
sembrava averli voluti punire per chissà quale torto,
mandando una forza della
natura così devastante da dar l'impressione di voler
distruggere ogni cosa.
- Boccheggiando a vuoto,
a stento in grado di respirare, Sakura si era ritrovata a guardarsi
intorno ma
lì, in mezzo al nulla, non era comparso nessuno. Nonostante
tutto però era
riuscita ad individuare una grotta.
- Seppur esausta, essendo
lei stessa di ritorno da una missione, passo dopo passo, lo aveva
aiutato a
raggiungere quel riparo.
- Tutto si era aspettata
tranne che vi sarebbero rimasti per lunghi giorni, prigionieri di quel
tempo
avverso.
- Nonostante tutto però
Sakura non si era persa d'animo. Portava sempre con sé una
scorta di cibo e
medicinali extra in caso di necessità. La sanguinosa guerra
a cui era
sopravvissuta era stata una terribile insegnante. Fra le più
crudeli mai viste.
Ma era stato questo a salvarla.
- La ferita si era
rivelata peggiore di quanto non si fosse aspettata ma Sakura non aveva
mollato,
aveva tenuto duro, usando ogni conoscenza in suo possesso.
- Nell'arco di quelle
lunghe ore… quante volte aveva imprecato a denti stretti?
Era stato inviato in
missione da solo? Un incidente? La ferita poteva essere stata inferta
in molti
modi diversi.
- Ma, infine, Sakura
aveva vinto, era riuscita a salvarlo. Il volto pallido e sofferto aveva
ripreso
colore.
- Shikamaru aveva
allungato una mano verso di lei, afferrandole bruscamente il
colletto… l'aveva
attirata contro di sé. Tutto a un tratto… il suo
caldo respiro le aveva
accarezzato la guancia e si era ritrovata sopra di lui. Il corpo di
uomo che
aveva spogliato per poter vedere quella dannata lesione. Anche
così, sporco,
esausto, la pelle coperta di lacrime di sudore… Sakura si
era sentita arrossire
come se fosse tornata un'adolescente. Il suo cuore aveva preso a
battere
velocemente…
- Ecco, si era detta con
una stretta al cuore. Quando Sasuke aveva compiuto il medesimo gesto,
questo
era mancato. La sensazione inebriante di essere vivi e di voler sentire
chi
ami. Quel bacio che le aveva rubato non le aveva trasmesso nulla. Si
era
ritrovata con le braccia tese. Aveva allontanato Sasuke da
sé incapace di
reggere la pressione del suo sguardo.
- Non posso.
Era stato tutto ciò che era riuscita a dire.
- Lo aveva guardando
allontanarsi, sentendosi profondamente turbata. Il suo corpo si era
ritrovato a
tremare. Si era sentita così
strana!
- Quella parte che lo
aveva amato così intensamente era morta, chissà
dove, chissà quando, ma lo
aveva realizzato solo in quel momento.
- Ogni volta che Sasuke
aveva cercato di ucciderla… aveva fallito. Fisicamente.
Ma per contro vi era riuscito, aveva pensato Sakura con sgomento. Aveva
ucciso
il suo amore. Tutto quello che avrebbe potuto essere.
- Giorno dopo giorno si
era costretta a lavorare, approfittando di ogni viaggio che le
consentisse di
allontanarsi dal suo villaggio, sempre più in crescita.
Tuttavia non era
riuscita a riempirlo quel vuoto. Quella sensazione di
stordimento…
- Aveva provato la stessa
sensazione in quella grotta. Shikamaru aveva stretto le labbra,
curvandole in
uno strano sorriso. «Scusa.»
le aveva
detto con un fil di voce. «Cercavo
solo
di ringraziarti.»
- Annuendo piano, Sakura
si era alzata. Ma nella sua mente era rimasto. Quel calore, l'odore del
suo corpo,
quei capelli ora sciolti che gli davano un'aria
così…
- Inghiottendo piano
aveva rovistato nel suo bagaglio e lo aveva coperto. Shikamaru aveva
chiuso gli
occhi, abbandonandosi al sonno.
- Sfinita, si era
addormentata lei stessa. Al suo risveglio si era ritrovata stretta
contro di
lui, il suo braccio che la cingeva protettivo. Le sue labbra
così vicine ai
suoi occhi da ipnotizzarla. Un movimento lento, silenzioso, le aveva
schiuse
ripetutamente.
- Sakura si era
abbandonata a quelle dolci sensazioni, crogiolandosi nel suo calore.
Istintivamente, si era ritrovata a pensare a quanto fossero volubili le
persone.
- Doveva finire lì.
- Una debolezza nata
dalla solitudine.
- Un bisogno di essere
donna insoddisfatto.
- Avrebbe dovuto finire lì.
- Erano tornati al villaggio, ognuno alla propria
vita.
- Un saluto veloce fra due persone che non erano
mai
stati veramente amici.
- Quella strana
attrazione non era passata.
- A ogni sguardo, ad ogni accenno di parola,
sembrava diventare più irrequieta.
- Ogni incontro, seppur
inizialmente solo frutto del caso, era diventato cercato e voluto. Un
minuto,
cinque, mezz'ora. Più tempo trascorreva e
più… quella sensazione diventava
forte… come quella tempesta.
- Il tempo era trascorso,
una stagione dopo l'altra, l'estate era giunta quasi inaspettata per
lei. Stava
camminando lungo la riva, tornando a casa in una meravigliosa notte di
mezza
estate, e lo aveva visto. Di nuovo sdraiato a terra, una sigaretta fra
le
labbra, le braccia incrociate dietro la testa.
- Correre da lui era
stato istintivo e per poco non gli era caduta addosso, strappandogli
una
risata. Così allegra da non sembrare vera.
- «Cosa ti
è preso?» le aveva chiesto. Una domanda
superflua. Aveva
socchiuso gli occhi con una tale dolcezza da farla arrossire. Aveva
intuito che
fosse preoccupata per lui e si stava solo divertendo a stuzzicarla.
- «Mi
dispiace.» aveva mormorato Sakura, a stento capace
di
guardarlo. «Pensavo
solo…» si era
morsa nervosamente il labbro. Aveva stretto i pugni, cercando di
alzarsi, ma
lui le aveva afferrato il polso destro, lanciandole una lunga intensa
occhiata.
- «Sdraiati.»
- Il suo cuore aveva
tremato.
- Eppure lo aveva fatto.
Timidamente, capace a stento di guardarlo, Sakura si era ritrovata al
suo
fianco, a guardare quel meraviglioso cielo stellato. E di colpo, tutta
la
tensione era scivolata via.
- Una scia di stelle
morenti era passata e lei si era rilassata, chiudendo gli occhi, le
labbra
curvate in un sorriso.
- «Sei
così bella quando sorridi.»
- Un sussurro che credeva
di aver sognato.
- Quando aveva schiuso le
palpebre, lo aveva trovato inclinato sopra di sé. Un braccio
teso per evitare
di caderle addosso.
- «La vita
è troppo breve per passarla a tormentarsi.»
Shikamaru le
aveva appena sussurrate quelle parole, senza aggiungere altro.
- Dietro a quelle parole
così semplici vi era molto di più. Nessun altro
lo avrebbe compreso.
- Sakura si era persa nei
suoi occhi.
- Vi erano persone che
passavano l'intera esistenza accanto ad estranei su cui riversavano
fiumi di
parole. E quanto si sentivano sole? Perse e disilluse, soffocate da un
dolore
che era diventato il loro reale compagno di vita?
- Quando stava accanto a
lui, la magia sembrava prendere vita. Ogni gesto, ogni sguardo, anche
solo
stargli accanto, racchiudeva più di mille parole. Qualcosa
che s'insinuava
nell'anima, marchiandola per sempre.
- Quella sensazione che
aveva cercato così disperatamente di negare, era…
- Allungare la mano verso
quel volto proteso era stato così naturale. La sua bocca
aveva accolto quella
di lui, risvegliandola ad una passione che l'aveva fatta sussultare. Un
gemito
le era sfuggito quando aveva sentito le sue mani accarezzarla
dolcemente.
- «Non ho fatto
che sognarti da quella notte.» le
sussurrò
nell'orecchio. Shikamaru aveva premuto la fronte contro la sua, gli
occhi
lucidi di desiderio e tenerezza. «Ma
sapevo che non eri pronta.»
- «Allora mi
conosci meglio di me.» gli aveva sussurrato.
- La tempesta li aveva
travolti.
- Si erano ritrovati a
guardarsi increduli, per poi scoppiare a ridere. Alzandosi, Shikamaru
l'aveva
stretta a sé.
- «Ti amo.»
- Un sussurro a fior di
labbra che lei aveva catturato in un bacio.
- La pioggia era
insolitamente fredda, pungente, ma non poteva fermarli.
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