ReggaeFamily
Consiglio
caldamente di ascoltare questo brano durante la lettura, è
davvero molto importante, fondamentale direi:
https://www.youtube.com/watch?v=RcZn2-bGXqQ
Angie
I
polpastrelli accarezzano i tasti bianchi del pianoforte, poi si
soffermano su quelli neri. Scala maggiore o scala minore?
L'umore
di Angela è buio e cupo come quei tasti scuri e cupi, così
prende a schiacciarli tutti, ossessiva, senza creare un'armonia né
una melodia. Solo una scala minore scomposta, bizzarra come la vita
che sta vivendo.
Serj
la osserva dalla soglia, silenzioso, malinconico; è triste
vedere sua moglie stare così male, è veramente
impossibile per il suo povero cuore notare quegli occhi spenti e
persi nel vuoto.
Vorrebbe
avvicinarsi a lei, ma sa che per il momento non è il caso;
hanno litigato anche la sera scorsa, sempre per lo stesso motivo.
E
Serj si domanda quando se ne andranno quelle nubi oscure dal viso di
sua moglie e dal loro rapporto in declino.
Angie,
Angie, when will those clouds all disappear? Angie, Angie, where
will it lead us from here?
Angela solleva il viso,
ormai non ha più lacrime da versare. Si sente smarrita e
vuota, ma non sa come combattere i suoi demoni.
Quel
demone.
«Angie» mormora
Serj con cautela, facendo un passo avanti; si arresta subito, non
vuole affrettare le cose. La situazione è molto delicata.
«Serj» risponde
lei con lo stesso tono basso e pacato.
Si scambiano un'occhiata
difficile da decifrare. Il loro amore è in pericolo, lo sanno.
Lo è stato in passato, lo sarà sempre, se non
riusciranno a raggiungere l'equilibrio giusto.
With
no loving in our souls and no money in our coats You can't say
we're satisfied
Serj si avvicina a sua
moglie, posa delicatamente le mani sulle sue.
«Vuoi suonare?»
le chiede.
«Non sono capace, lo
sai» ammette lei. La sua voce è leggera, venata di
malinconia, ma pur sempre la musica più bella che Serj abbia
mai udito.
«Sì che lo
sei.» Suo marito sorride appena e, stringendo delicatamente le
sue mani chiare e lisce, le guida sui tasti del pianoforte. Anche se
le note non sono pulite e chiare come dovrebbero, Serj riesce a far
eseguire ad Angela una melodia che entrambi conoscono e che per
entrambi ha un enorme significato.
Serj è in piedi alle
spalle di sua moglie, sente il profumo dei suoi capelli e il calore
del suo corpo. La ama da sempre, i suoi sentimenti non hanno fatto
che intensificarsi nel corso del tempo, non saprebbe che farsene
della sua vita senza di lei.
Perché il loro
matrimonio è così in crisi? Ci hanno provato in tutti i
modi, ma loro non hanno alcuna colpa se la natura è crudele
con loro, se il destino non vuole accettare il loro più grande
desiderio.
Angela è triste,
sente che anche suo marito lo è; non avrebbe mai voluto
litigare con lui, non ancora. Non è colpa di nessuno, solo
della vita. Si accorge della profonda malinconia di Serj quando lui
comincia a intonare le parole di una canzone, di quella canzone.
E insieme la suonano al pianoforte.
But
Angie, Angie, you can't say we never tried
Serj si ferma dopo aver
pronunciato quell'ultima frase.
Poi la ripete: «Non
puoi dire che non ci abbiamo provato, Angie».
«E non è
servito.» La voce di Angela è dura, se ne rende
perfettamente conto, e sa anche che suo marito soffre perché è
come se lo incolpasse di un fallimento comune.
«Angie... vogliamo
entrambi questo figlio, ma la sorte ci è avversa.» Serj
si schiarisce la gola. «Con questo non voglio dire che
smetteremo di provarci e di sperare.»
«E non servirà.»
Angela sospira, è sfinita. «Non ne posso più.
Forse dovremmo darci un taglio. A tutto.»
Suo marito si irrigidisce,
si sente come se una lama tagliente e impietosa stesse affondando
nella carne viva del suo petto. Lei non può pensarla davvero
così.
Angie,
you're beautiful, but ain't it time we said goodbye? Angie, I
still love you, remember all those nights we cried?
«Non dici sul serio,
Angela.»
«Forse dico proprio
sul serio.»
Lui indietreggia, è
stato palesemente ferito da quelle parole. Non riesce a crederci, ad
accettarle, sente che non possono essere vere.
«Allora è
questo che rappresento per te? Non mi vuoi al tuo fianco, se non
riesco a darti un figlio...» balbetta lui, cercando di non
scomporsi troppo.
Angela scuote il capo, i
capelli mossi, color cioccolato le ondeggiano attorno al viso dai
lineamenti dolci. «Non essere sciocco, Serj.»
«Il nostro amore,
senza un figlio, non può esistere? Non possiamo superare tutto
questo insieme? Lo abbiamo sempre fatto. Potremmo...» Serj si
porta una mano sulla fronte, sente che la sua pelle si sta imperlando
di sudore. «Potremmo adottare un bambino, se non dovessimo
riuscire a concepirne uno nostro.»
«Non è la
stessa cosa.»
Lo sanno entrambi, ma non
hanno molte alternative.
All
the dreams we held so close seemed to all go up in smoke Let me
whisper in your ear: Angie, Angie, where will it lead us from
here?
Angela si lascia sfuggire
una lacrima, non riesce a tenerla per sé. Serj non sopporta di
vederla così, anche se si sente ancora morire per ciò
che lei gli ha detto. Ha pensato di lasciarlo, ha pensato di porre
fine al loro rapporto.
Le si accosta e la prende
tra le braccia, la accarezza dolcemente sulla schiena e sui capelli,
le sussurra lieve all'orecchio: «Dove ci porterà tutto
questo, Angie? Dove?».
Lei non riesce a replicare,
riesce solo a piangere. Una goccia salata è bastata per
sbloccare il tumultuoso fiume che si agita in lei; avverte chiara e
forte la frustrazione di una madre che non può esserlo, di una
donna privata del suo istinto primordiale.
Poi Angela si riscuote,
complice la rabbia che quella condizione le procura; solleva il viso
di scatto, lascia che le sue labbra si scontrino prepotentemente con
quelle di suo marito. Ha deciso che vuole riprovarci ancora una
volta, perché lei ama Serj, lo ama più della sua stessa
vita.
Non voleva ferirlo.
«Non volevo ferirti»
sussurra tra le lacrime.
Lui le mordicchia le labbra
con delicatezza, anche se il desiderio divampa in lui come un falò
scoppiettante. «Non importa più» mormora di
rimando, sollevandola dallo sgabello situato di fronte al pianoforte.
In silenzio, si scambiano
baci ardenti ma colmi di dolcezza, quei baci che solo loro sanno
donarsi.
Angela geme piano,
stringendosi al corpo di Serj e sentendo tutta la sua forza e
riconoscendo la sicurezza che soltanto lui è in grado di
trasmetterle.
Oh,
Angie, don't you weep, all your kisses still taste sweet I hate
that sadness in your eyes
Serj cerca il suo sguardo,
mentre si dirige verso la camera da letto. Angela è triste,
questo non è cambiato, niente è in grado di modificare
le cose.
«Odio quella dannata
tristezza nei tuoi occhi» ammette con rammarico.
Angela sorride appena. «Non
preoccuparti, prima o poi passerà» dice. Cerca di
convincere suo marito, ma in realtà vuole convincere più
che altro se stessa. Vuole che le sue parole siano reali, ma le
sembra quasi impossibile. Ha quasi perso del tutto la speranza, non
sa più a cosa aggrapparsi.
Per il momento, si aggrappa
solo alle spalle di Serj e si lascia trasportare dalla passione, dal
desiderio e dalla voglia di provarci ancora e di cambiare le cose.
Serj ha ancora in mente
quella melodia, la sente sua più che mai, sente che è
proprio la loro canzone e che descrive la problematica situazione tra
lui e Angela.
Ma loro si amano, possono
farcela, possono superare qualsiasi ostacolo. Ne è certo.
But
Angie, I still love you, baby
Angela è agitata.
Serj, al suo fianco, cerca
di tranquillizzarla.
«Calma, respira. Su,
Angie, va tutto bene.»
«E se fosse tutta
un'illusione?» domanda a suo marito. Gli espone i suoi dubbi,
eppure dentro sé sente che qualcosa è cambiato: è
come se una nuova energia scorresse dentro di lei.
«Non credo. Sono
sicuro che stavolta sia quella buona.» Serj le stringe la mano,
rassicurante e pacato come al solito.
Angela annuisce, sa che suo
marito ha ragione. La sente, quella nuova vita crescere all'interno
del suo corpo, è una sensazione diversa dal solito. In genere
c'era solo vuoto, ora c'è qualcosa, lo capisce e basta, non sa
neanche lei come né perché.
«Angie» mormora
lui.
«Sì?»
risponde lei.
Everywhere
I look I see your eyes There ain't a woman that comes close to you
«Non avrei mai potuto
immaginare una vita senza di te. Avrei fatto qualunque cosa pur di
non perderti» ammette Serj con estrema sincerità.
«Anche io. Mi dispiace
di averti ferito e di aver pensato di lasciarti. Non potrei mai...
Serj, mi sento tremendamente in colpa» gli dice con il cuore
che fa le capriola. Vorrebbe non aver mai pronunciato quelle parole,
non avrebbe mai dovuto pensare di lasciarlo. Sapeva che non avrebbe
saputo fare un passo senza di lui.
Una dottoressa magra e
fasciata in un camice bianco si accosta alla coppia, sul suo viso è
dipinto un sorriso dolce.
«Signora Tankian?»
chiede, rivolgendosi ad Angela.
Lei sussulta: è
giunto il momento della verità.
«Sono io.» Si
alza e si prepara rapidamente a incassare il colpo, qualunque esso
sia. Si sente avvolgere la vita dalle forti braccia di Serj, si sente
più tranquilla con il suo sostegno.
Come
on baby, dry your eyes
Una lacrima sfugge al suo
controllo, Serj gliela asciuga. Anche lui si sente in ansia,
emozionato e preoccupato. Non ha la forza di dire nulla, spera solo
che questa volta le cose vadano per il verso giusto.
But
Angie, Angie, ain't it good to be alive? Angie, Angie, they can't
say we never tried
«Le confermo, con
estrema gioia, che lei è incinta.»
Quelle parole sono capaci di
ristabilire l'equilibrio nell'anima di Angela, anche se proprio in
quel momento scoppia a piangere e si rifugia tra le braccia di suo
marito.
Serj si trova commosso:
anche se si aspettava che sarebbe andata bene, ora è strano
capirlo e accettarlo, crederci davvero.
I suoi occhi si inumidiscono
e le lacrime, in un attimo, gli inondano il viso. Si stringe a sua
moglie ed entrambi piangono di gioia e soddisfazione, di incredulità
e di una felicità mai provata fino ad allora.
«Non siete contenti?»
scherza la dottoressa.
I due, senza distogliersi
l'uno dalle braccia dell'altra, esclamano: «Lo siamo troppo!».
«Avete già
scelto il nome?» volle sapere ancora la donna in camice.
Serj e Angela sciolgono il
loro abbraccio e si voltano nella sua direzione. Si scambiano
un'occhiata complice, anche se liquida a causa del pianto ancora in
corso.
«Sì»
risponde Serj con orgoglio.
«Si chiamerà
Rumi» dice Angela con fermezza.
«E se fosse una
femminuccia?» li interpella ancora la dottoressa, lanciando
loro uno sguardo ammiccante.
I due si guardano ancora una
volta, confusi da quell'eventualità.
Poi scoppiano a ridere, una
risata liberatoria ancora impregnata di lacrime.
«Non ci abbiamo ancora
pensato» ammette lei.
«Abbiamo tutto il
tempo del mondo» conclude Serj.
E, dopo aver salutato
cordialmente la dottoressa, vanno via con le dita intrecciate e una
nuova vita a cui pensare.
Angie,
Angie, they can't say we never tried
Ciao
a tutti, rieccomi con una nuova follia nella categoria dei SOAD ^^
Ecco
la storia di questa OS: ho sentito alla radio Angie dei
Rolling Stones ed è scattata la scintilla dell'ispirazione,
non ho potuto farne a meno, dovete credermi! Non so cosa mi è
preso, ma ho dovuto per forza buttare giù queste parole,
questo fiume in piena.
Ho
provato a immaginare che Serj e Angela abbiano avuto delle difficoltà
a concepire il piccolo Rumi e che, per questo, il loro matrimonio
fosse andato in crisi. Spero vi sia piaciuta come cosa, anche se devo
ammettere che è stato difficile scrivere qualcosa di così
doloroso...
Mi
spiace di avervi fatto leggere qualcosa di così triste e
malinconico, però ogni tanto ci vuole anche questo, cercate di
capirmi :3
Grazie
a chiunque sia giunto a leggere fin qui, a chi mi recensirà e
si emozionerà come mi sono emozionata io nello scrivere!
Alla
prossima ♥
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