Io e te 1 - cap 1
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Italia.
La mia incudine
Ripetizioni.
Tutto sta in questa parola.
Lo
so, può sembrare un'affermazione assurda, ma adesso vi spiego.
Vedete, quando una persona è innamorata diventa automaticamente
stupida. Non che stia offendendo tutti coloro che condividono questo
stato, è solo un semplice dato di fatto. Ti innamori e scopri
che è come vederti piombare in testa un'incudine stile cartoni
animati. Un minuto prima ti chiedi perché proprio su di te, con
tutto lo spazio che c'era intorno, un minuto dopo ti ritrovi
schiacciata sotto la verità: non te ne libererai facilmente. E
nel frangente in cui cerchi di negare l'evidenza, diventi stupido: un
po' perché hai appena ricevuto un colpo destabilizzante, un po'
perché sei troppo debole per respingere quel peso
schiacciante.
Ora abbiate pazienza. È una storia lunga e ha due protagonisti: la sottoscritta e la sua incudine.
Zingaretti
ha la mia età, la prima cosa che balza agli occhi guardandolo
per la prima volta è quel vago senso di «ma dove finisce
questo qui?». Infatti rasenta le vette del metro e ottantacinque,
anche se a volte penso proprio che sia spazio sprecato. Le sue
proporzioni sono grandi rispetto alla media, nel senso che se gli
mettete una rondine tra le mani, ci si può costruire
tranquillamente anche un nido. Ha lo stesso tatto e la stessa eleganza
di un bisonte, ma perlomeno è carino (o è quello che solo
io e pochi eletti crediamo). Inoltre possiede bellissimi e fluenti
capelli ondulati che farebbero invidia a chiunque. A volte li lascia
crescere un po' troppo, forse, tanto che la sua fronte è sempre
oscurata, ma che ci volete fare? È un cavernicolo.
Vi
chiederete che cosa mai mi abbia spinto a trovare del positivo in
questa specie di gorilla e, francamente, me lo chiedo anch'io. Voglio
dire, tralasciando il fatto che ha due occhi meravigliosamente verdi e
un sorriso disarmante e un fisico forte e allenato, non c'è
nulla in quella zucca che possa far pensare a lui come a un essere
evoluto.
Come
tutto il genere maschile presente nella mia classe, c'è un solo
argomento che potrebbe usare per portare avanti una discussione fino a
una conclusione sensata: il calcio. Già, l'unica materia in cui
ha più di sei è educazione fisica ed è questo il
motivo per cui la sottoscritta ha accettato di dare ripetizioni. A
lui.
A
che pro, vi chiederete, visto che in sua presenza mi trasformo in un
automa con la sinapsi a intermittenza? Be', per scoprirlo, dovete
assolutamente sapere un paio di cosette su di me. Giusto due o tre
fatti fondamentali della mia esistenza.
Sono
nata. Ho passato sedici anni della mia vita a sognare un principe
azzurro. Difatti io sono una persona romantica, dolce, sognatrice,
romantica, sensibile, sentimentale, romantica... non so se ho
già detto «romantica», ma comunque questo è
il punto. Il mio principe è mutato molte volte nel corso degli
anni: prima era mio padre, poi il figlio della mia babysitter, poi mio
cugino, poi Ash dei Pokémon, poi Jack Dawson, poi Alessandro, il
mio compagno alle medie, poi Marco, il mio migliore amico, poi Ronald
Weasley, poi Justin Timberlake e poi ho deciso che mi sarei buttata sui
tipi studiosi e seri, stile Leopardi. Ok, devo dire che quest'ultima
scelta azzardata era più una ripicca nei confronti dei maschi
immaturi che incontravo nel mio cammino.
Prima
di iniziare il liceo, mi prefissai l'obiettivo di ignorare la categoria
intera, aspettare un incontro fortuito con un bel tenebroso nella
biblioteca della scuola e passare il resto della mia vita assieme a lui
e alle opere letterarie. Ovviamente non avevo pensato
all'eventualità di un'incudine dal cielo. Che è arrivata
proprio all'inizio dei cinque anni che faranno di me una persona
istruita e pronta per il lavoro e gli studi universitari. Ottimo.
Primo
anno. Stavo seduta sul mio banchetto in prima fila mentre il liceo mi
accoglieva a braccia aperte nel suo tunnel di disperazione, quando il
cugino dello yeti inciampò sul piede del banco, il mio,
facendomi sbavare il nome sulla firma dell'elenco della classe, del
quale, guarda caso, io ero la prima e lui l'ultimo. Tipico inizio da
telenovela. Non c'è modo migliore per far nascere un amore tra i
banchi di scuola, se non quello di stramazzarci sopra.
«Porca troia!» fu la sua prima esclamazione. Registro linguistico ricercato.
Ci
fecero presentare e pensai che quel tizio fosse un tantino rude, ma
tutto sommato simpatico. Fu preso di mira dalla prof di matematica sin
dal primo momento, dato che, senza il minimo indugio, le spiegò
di aver scelto un indirizzo umanistico solo perché odiava le
materie scientifiche. Sembrava un po' idiota, ma in qualche modo mi
aveva colpito.
Infatti
con gli anni diventò ancora più scemo e io ancora
più invaghita. Non mi spiegavo perché, ma per tutta la
prima e la seconda non feci altro che studiare (non è vero) e
pensare a quanto quell'essere peculiare mi incuriosisse. Arrivati a
quest'anno, il terzo, posso fieramente ammettere di aver raggiunto una
conclusione sullo studio della sua specie: è un animale strano.
E mi affascina.
Proprio
ieri me ne stavo seduta sul mio banchetto in prima fila, che ho
soprannominato Rossano per via delle inspiegabili striature rosso fuoco
sul sottobanco (alcuni sostengono sia la causa delle sparizioni degli
alunni precedenti, altri dicono sia un banco in codice alieno con le
coordinate di Atlantide), quando una mano si posa sulla mia spalla.
Alzo la testa dal mio ritratto del professore di scienze, e incontro
quegli occhi ingiustamente meravigliosi che mi guardano in modo
ingiustamente accusatorio.
«Ciao, Zingaretti.»
«Dobbiamo parlare.»
Dritto al punto. Lui sì che sa cogliere il succo delle cose.
«Cavolo, chissà che ho combinato.» commento.
Si
mette a ridere e non riesco a trattenere un sorrisetto anch'io. Mi
piace quando riesco a sembrare simpatica, anche se stranamente capita
di rado. Ok, ho scritto «stranamente» per glissare sul
fatto che il mio umorismo istiga al suicidio.
«Volevo chiederti un favore.»
«Ah sì?» alzo un sopracciglio.
«Sì
ed è davvero importante» dice trascinando una sedia libera
davanti al mio banco. In un modo totalmente discutibile, oltretutto, a
cavalcioni e con la schiena rivolta verso la cattedra.
Toro seduto, augh! ... ve l'ho detto che istigo al suicidio.
Smetto di sfumare la barba del prof e lo guardo sospettosa.
«Be', sai che ieri c'è stato il ricevimento dei genitori, no?»
«Ah, giusto!» gli rivolgo un'occhiata divertita. «Mi aspettavo di vederti a brandelli, oggi.»
«Appunto»
appoggia i gomiti al mio banco e sospira creando una specie di uragano
che solleva in alto i ciuffi della mia frangia. Assume di colpo un tono
lugubre: «Mia madre ieri sera è partita con "disgraziato
di un figlio!" per poi finire con "sciagura della famiglia in cui sei
sfortunatamente capitato" ed è stata la più gentile, ti
risparmio i commenti di mio padre. Praticamente ho la sufficienza in
ginnastica, arte, geografia e religione. E forse avrei dovuto avvisarli
prima della nota disciplinare a inizio quadrimestre. Ieri mio padre
sembrava posseduto, usava termini come "riformatorio", "collegio",
"campo di concentramento". Insomma, che tu ci creda o no, ho preso
paura persino io». Lo guardo con sufficienza: quanta scena,
ragazzi. «Sono sicuro che mi segheranno. No, anzi, mi faranno
ripetere tutto dalla prima, dato che la Bracci ha detto a mia mamma che
sembra che sia passato direttamente dall'asilo al liceo» si
avvicina al mio viso come per non farsi sentire dai nostri compagni che
schiamazzano lì intorno: «Le ha anche chiesto le ragioni
che mi hanno spinto a scegliere un liceo invece che un'accademia per
nullafacenti, ti rendi conto?».
«Ha detto questo?»
«Sì, testuali parole» incrocia le braccia.
«Che
carina.» non posso negare di sentirmi offesa e umiliata al suo
posto. La Bracci insegna matematica, ed è rinomata per la sua
sottile stronzaggine. Sottile come un baobab, per capirci.
«Be',
se mia madre aveva un minimo di fiducia in suo figlio, ieri l'ha persa
tutta» mormora quasi dispiaciuto e vedo la mia mano posarsi sul
suo braccio in un moto di
ti-capisco-non-sei-l'unico-a-volere-la-Bracci-morta. Non è
giusto che lo tratti così. Ok, è palesemente senza
speranza, ma serve davvero infierire?
Forse
è solo un'impressione, ma sul suo viso compare un impercettibile
sorrisetto soddisfatto non appena dimostro tutta la mia compassione.
Infatti alza la testa di scatto e sospira molto teatralmente: «Mi
servono ripetizioni».
Bravo, Capitan Ovvio.
«Da te.»
Che
ha detto? Mi guardo intorno come se ci fossero molte «me»
tra cui scegliere. Qual è lo scopo del farti vedere tutto il
meccanismo per la moltiplicazione del corpo di Naruto quando tu non
potrai mai eseguirlo? Invidia?
«Me» ripeto come se fosse un idiota che non sa quello che dice. Be', ci si potrebbe anche discutere.
«Sì, Holmes, indovinato. Te.»
Ora la domanda sorge spontanea: «Perché me?».
Lui mi guarda come se fossi io l'idiota: «Perché sei una secchiona?».
Be',
per lui secchiona significa avere la media del sei e mezzo, quindi qui
dentro ci sono almeno dieci potenziali «secchioni» tra cui
scegliere.
«Non ho mai dato ripetizioni» obiezione intelligente da parte mia.
«Senti,
mia mamma ieri sera si è seduta di fronte a me, mi ha puntato
una lampada in faccia e ha detto: "Dobbiamo ricorrere a rimedi
drastici". Due scelte: andarmene di casa o chiedere a qualcuno di darmi
una mano. Ho subito pensato a te perché sei una ragazza
responsabile, metodica, gentile...» l'ultimo aggettivo è
un po' sfumato, come se dubitasse della mia gentilezza. O lo
imbarazzasse rivolgermi dei complimenti che sua madre lo ha obbligato a
ripetere.
Gli
risparmio la fatica di continuare: «Non sarebbe meglio scegliere
un professore disponibile ad aiutarti? Non deve per forza essere di
questa scuola. E poi ti rendi conto che mancano sì e no due mesi
a giugno?».
«È
per questo che lo sto chiedendo a te!» esclama e poi prende a
enumerare le mie abilità facendo il conto sulle sue dita.
«Sai
tutte le verifiche in programma, conosci gli argomenti trattati finora
e intrattieni rapporti civili con i professori. Sei brava in inglese,
la migliore in francese, mai stata rimandata in latino, te la cavi
nelle altre materie e io sono in preda alla disperazione, non posso
trovare qualcuno disposto a fare tutto e un insegnante per materia non
posso permettermelo.»
Se contiamo anche le sue esigenze, sono dieci dita a mio favore. Wow, sono impressionata.
«Aspetta un momento. Tu mi stai chiedendo di darti ripetizioni... di ogni materia?»
«Più o meno.»
«Cosa significa più o meno?»
Sbuffa
passandosi una mano sul viso, in difficoltà: «Senti, lo so
che sembra che ti stia chiedendo il mondo, ma mi serve solo un aiutino.
Basterebbe qualche pomeriggio a settimana a casa mia in vista di
compiti e interrogazioni. Un giorno si può studiare italiano, un
giorno storia, un giorno inglese... Sono disposto a pagarti quello che
mi chiedi. Giusto per arrivare alla sufficienza in tutto».
Sono allibita.
Lo fisso con occhi incerti, provando a capire a cosa acconsentirei dicendogli di sì.
Sul suo viso c'è qualcosa di veramente insolito... preoccupazione? Tensione?
Finalmente entra il professore e so di avere qualche secondo di tempo per fornire una risposta.
Non
è mai successo che Zingaretti implorasse qualcuno di fargli un
favore, dev'essere davvero importante. E io non so dire di no.
Certo, è un bell'impegno...
Pensandoci, è un suicidio.
Non
riesco a stargli vicino senza sentirmi il cuore nelle orecchie, non
riesco a parlare al telefono con lui senza sembrare una decerebrata,
non riesco a ribattere alle sue battute perché un suo sorriso mi
manda in tilt.
No, non riuscirei nemmeno a dargli ripetizioni.
Non ci penso nemmeno a dargli ripetizioni.
Ripetizioni.
Tutto sta in questa parola.
«Va bene.»
E fu così che mandai definitivamente affanculo la mia stabilità mentale e sentimentale per i due mesi successivi.
***
Salve :)
Dato
che spesso mi scrivete per sapere che fine ha fatto "Io e te è
grammaticalmente scorretto", ho deciso di mettere nuovamente online una
piccola piccolissima minuscola particina XD
Lo
so, non è nulla di che, solo il primo capitolo, ma in questo
modo, avrete la possibilità di sapere perché non è
più tutto online.
Be',
per farla breve, "Io e te" è diventato un libro. Esatto, con
pagine, copertina e tutto il resto, per cui non potevo lasciarlo online
e ho dovuto toglierlo dalle varie piattaforme. La casa editrice
Centauria l'ha reso per voi un gioiellino disponibile in vari formati.
Cartaceo, che trovate nelle librerie Mondadori e Feltrinelli delle vostre città, oppure che potete ordinare su Amazon. Link: https://www.amazon.it/Io-grammaticalmente-scorretto-Micol-Agio/dp/8869212106/ref=cm_cr_arp_d_product_top?ie=UTF8
Ed ebook, acquistabile sempre su Amazon per Kindle. Link: https://www.amazon.it/Io-grammaticalmente-scorretto-Micol-Agio-ebook/dp/B06XQZHJW6/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=
E' attualmente in corso il casting per il film, ma vi avvertirò quando esce anche in formato Blu-Ray.
...scherzo XD
Quest'ultima minchiata del film è solo un sogno, non preoccupatevi.
In
ogni caso, pensavo di aggiungere anche qualcos'altro, giusto per non
lasciare questa storia così spoglia. Ho dei progetti, ma anche
un'idea che vi propongo subito: il libro ha ben 367 pagine, dunque si
può fare un giochino interessante.
A fine capitolo, lasciate una recensione con un numero da 1 a 367.
Io andrò alla pagina con il numero corrispondente e
selezionerò una frase o un paragrafo carino, dopodiché
entro fine agosto pubblicherò un capitolo in cui sono raccolti
tutti questi passaggi :)
Non so precisamente cosa ne uscirà, ma proviamoci.
*
Prima però di lasciarvi in pace, vi do qualche altra info.
Innanzitutto, riguardante la storia, che sta per diventare una trilogia *gente che si taglia le vene*. "Io e te è grammaticalmente scorretto" è in libreria, mentre il suo seguito "Io e te non è completamente sbagliato" è attualmente presente sia su Wattpad che qui su EFP. Vi lascio i link:
https://www.wattpad.com/339892890-io-e-te-2-io-e-te-non-%C3%A8-completamente-sbagliato
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2863035&i=1
Fra poco, invece, inizierà la pubblicazione del terzo capitolo di questa trilogia: "Io e te 3" (il
vero titolo è ancora un segreto di Stato) e a sua volta
sarà presente qui e sul sito Wattpad. Verrà pubblicato il
prologo il giorno 21 agosto (fra pochissimo <3), mentre la pubblicazione vera e propria, a partire dal capitolo 1, iniziarà il 10 settembre. Contenti?
No.
*
Per quanto riguarda, invece, l'origine del male, mi sento di ringraziare con tutto il cuore Centauria e di spendere due doverose righe a riguardo.
Come
sapete, "Io e te" è nata come una semplicissima storia senza
pretese, molto lasciata al caso e dotata di una correttezza formale
inesistente. Quindi il lavorone è stato fatto da me e da loro
(loro principalmente, in quanto molto più grammaticalizzati
della sottoscritta).
Il romanzo è inserito nella collana Talent,
in cui compaiono grandi nomi e grandi storie, ma soprattutto grandi
disagi... e che, naturalmente, vi suggerisco di spulciare, nel caso
possiate trovare trame interessanti. Siamo tutte ragazze giovani,
partite da una piattaforma online e sfociate nel mondo dell'editoria
grazie a un enorme colpo di culo.
Solo che ovviamente collana Talent era molto più appetibile di collana Culo.
...scherzo, ovviamente. Di nuovo.
Tutte le autrici della collana - tranne me - hanno davvero tantissimo talent <3
*
Ora, per carità, concludo sul serio.
Vi lascio tutti i miei contatti, così potete rimanere aggiornati su Io e te 2 e 3 e gli altri vari deliri che pubblico.
Infatti, mi trovate su:
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Link per acquistare il libro su Amazon, sia in formato cartaceo, sia in formato ebook per Kindle: https://www.amazon.it/Io-grammaticalmente-scorretto-Micol-Agio/dp/8869212106
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