Vampire Sole e Luna

di Silverwinx
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Alzo un braccio e paro i miei occhi dalle grosse gocce d'acqua che piombano dal cielo oscuro.
Proseguo con fatica combattendo contro la furia del vento della tempesta, togliendo ogni tanto le ciocche bagnate dei capelli azzurri dal viso.

Mi volto di scatto ad un tonfo dietro di me: la ragazza dai capelli rossi inzuppati è seduta sull'asfalto della strada deserta con le due valigie vecchie di pelle accanto.

"Sei sicura di non volere una mano?" le chiedo urlando sopra il fischio del vento furioso.

"Come scusa?" mi grida la mia amica di rimando.

"Vuoi. Una. Mano?".

"No, non voglio lavare il capo adesso!".

Ma cos-

"Ho detto...".

Nemmeno il tempo di ripetere che un tuono rimbomba nel cielo illuminandosi come un'esplosione.
Non c'è tempo da perdere, dobbiamo proseguire...

"Forza, dammi il bagaglio".

"Luna, guarda!" grida all'improvviso la mia amica.

Seguo la direzione della sua indice verso una casa antica dall'aria rovinata e abbandonata sulla collina solitaria, in mezzo ad un giardino selvaggio e mal ridotto.
Il tuono rimbomba di nuovo nel cielo illuminando una figura umana dietro alla finestra.
Non mi piace per niente quella casa.

"Perbacco... possiamo andare lì e ripararci dalla tempesta!" mi suggerisce afferrando di nuovo le valigie in fretta.

"Cosa?!" urlo e cerco di raggiungerla. "Sole, fermati! Quella casa potrebbe essere infestata!".

"Non ho capito, Luna. Parla più forte!".

"Ho detto...".

Un altro tuono nel cielo m'interrompe di nuovo. Mortacci a Zeus.

"Sole!" la richiamo di nuovo notando che sta già avviando verso il cancello della casa. "Sole, ti vuoi fermare?!".

"No, Luna. Non siamo al mare, è ovvio che non c'è nessun hotel a cinque stelle in questo quartiere".

Santo iddio!
Apro la bocca sul punto di ribattere, ma rimango impietrita allo scricchiolio dell'enorme recinto di metallo di fronte a noi. In pochi attimi infatti si è spalancato completamente, invitandoci ad entrare.

"Oh, guarda. Almeno non dovremo scavalcare il muro".

Scuoto la testa in senso di diniego alla voce della mia amica e la guardo entrare a bocca aperta.

"Ehi, dove stai andando? Torna subito qui!".

Invece la ragazza rossa sta già percorrendo lungo il giardino oscuro dall'aria sinistra, ignorando il continuo scrosciare della pioggia, la mia voce e tutto il resto.

"Sole, aspettami. Hai ancora il mio bagaglio in mano!" grido infine e decido di seguirla.

Tanto se moriremo sarà solo colpa sua.





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