Aspettami

di titti6493
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Caro Ron,

probabilmente ti stupirà ricevere una lettera da tua moglie, ma non sapevo come dirtelo.
Sono innamorata di un altro.
Non ho intenzione di continuare un matrimonio nell’ipocrisia, perciò di chiedo il divorzio.
Ti prego, non fare come al solito: non cercarmi, non scrivermi, non rispondere neanche a questa lettera. Ne parleremo appena tornerò, tra qualche giorno.
Non dire nulla ai bambini, per favore.
Diremo loro tutto a tempo debito.
Intanto, però, lasciami questa pausa di riflessione.
Tornerò.
Sinceramente, non so neanche io se chiamarla pausa di riflessione per me o per te, ma il fatto è che tutti e due dovremmo pensare un po’. Quand’è l’ultima volta che abbiamo fatto l’amore? Quando abbiamo fatto l’ultima cenetta insieme? Quando abbiamo parlato veramente per l’ultima volta?
Quando abbiamo smesso di amarci?
Quando, Ron?
Non mentiamo a noi stessi, nemmeno tu mi ami ancora.
Lo vedo, quando mi parli, quando ti muovi per casa, quando non mi abbracci più prima di addormentarci. La nostra reazione è diventata un’abitudine, un vizio.
Non facciamo più del male a noi stessi, ne faremmo ancora di più ai bambini.

Pensaci.

Con affetto,
Hermione




Ron stava entrando in casa, chiamando la moglie come suo solito, quando vide quella busta bianca appoggiata al vaso di fiori in ingresso.

‘Quando questi fiori appassiranno cambiali subito, Ron. Se non lo farai, se non ti accorgerai nemmeno che gli unici fiori che mi hai regalato sono appassiti, capirò che non ci amiamo.
Li metto qui in ingresso, amore, così li potrai guardare sempre.
Non serve che tu li cambi, basta un incantesimo, un pensiero, un attimo per farli tornare a vivere.
Ricordalo, Ron’

Quanto tempo era passato da allora? Quando Hermione gli disse quelle cose si mise a ridere, convinto che il loro amore sarebbe durato in eterno.
Ancora non sapeva…

Un petalo, brutto, marrone, arido, cadde sulla busta che stava guardando.
Alzò lo sguardo sul mazzo di rose, ormai appassito da tempo.
La porta rimasta aperta creò un corrente che portò vi tutti i petali secchi , che si dispersero nell’aria, ridotti in polvere.
Nel vaso non rimasero che i gambi.

Fino a quel momento non se ne era accorto.
Vide che la busta era per lui e che la scrittura era di Hermione.
Mentre gli occhi scorrevano le righe, mentre un lacrima percorreva coraggiosa la guancia rasata da poco, la porta sbattè, e si chiuse.


Nello stesso momento Hermione prese la mano e gli diede un bacio sulla guancia mentre si dirigevano al check-in, finalmente, anche se solo per poco, insieme.





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