About
her
Il
tepore del vento sottile autunnale accarezza i bruni capelli lasciati sciolti
ad infastidire piacevolmente l’uomo che l’avvolge da dietro. Seduti sotto al
porticato del retro di Casa Salvatore, si perdono negli istanti di una giornata
volta al finire della sera.
Hanno
trascorso quella domenica particolare insieme, dopo il bacio riappacificatore,
spossati dagli spiriti inquieti sempre in lotta, si sono concessi una piccola
tregua. Elena ha pranzato con i Salvatore, Lilian è crollata ancora stordita
dal jet lag e loro due si messi fuori sul patio, seduti su di una sdraio
in legno biondo, lei poggiata al petto di lui ad osservare il tempo scorrere
fluido dentro al racconto accorato di Damon, sentitamente intenzionato a farla
entrare anche in quell’angolo buio del suo cuore.
Ha
cominciato semplicemente a descriverle come abbia conosciuto Rose, come sia
rimasto colpito da lei, della loro insolita amicizia – confessandole con
discreto imbarazzo del suo indugiare ogni volta che, tornando a Mystic Falls,
ritrovava Elena e quell’inspiegabile pungolo gli rendeva difficile cedere a
Rose – di come alla fine abbia dato una possibilità alla rossa impertinente
rimanendone poi affascinato.
“il
natale a casa mia, dove eri stata introdotta definitivamente come la fidanzata
di mio fratello, ho capito che non c’era spazio per me…”
“Che
vuol dire…tu..”
“Beh…io
non avrei mai osato…mentre stavi con Stefan ma…ammetto di averci pensato”
“Perché
non me lo hai detto?”
“Vuoi
davvero farmi credere che non avessi sentito niente nemmeno la prima volta che
ci siamo conosciuti?”
Oh,
sì che lo aveva sentito Elena, quelle sfumature di nero e di azzurro le erano
entrate così sottopelle da rischiare una infezione. Ma quanto le ci era voluto
per prenderne anche solo coscienza.
“Ok,
ammetto che spesso mi trovavo in profondo imbarazzo!”
I
sorrisi, le risate libere nel confessarsi finalmente quanto ancora non erano stati
in grado di maturare, di valutare. Di tutto l’amore nato e fiorito nel
silenzio, senza bisogno di grandi proclami. Le ha rimarcato la sua gratitudine
per esserci stata per lui quando morì sua madre, di come fosse rimasto stupito
che Elena avesse sostenuto il suo fianco dolente, lo avesse accolto e
abbracciato ricordandogli quanto bisognoso di essere amato fosse. E questo lo
aveva spinto a prendere seriamente la sua storia con Rose al suo ritorno dalle
vacanze e sì, poi era accaduto quello che avrebbe cambiato per sempre le loro
vite: era rimasta incinta.
E
lui era più che determinato a costruirsi una famiglia ed essere l’uomo che sua
madre aveva cresciuto.
“Ci
sono rimasta di sale quando l’ho scoperto, Stefan non mi aveva detto nulla fino
alla nascita della bambina”
Bisbiglierà
lei, vergognandosi quasi di tutto quel tumulto di sentimenti contrastanti di
cui sente il vago ricordo di amaro; era stato un periodo surreale che adesso le
sembra tanto lontano eppure è così vicino.
Damon
le poggia un bacio tra i capelli aumentando la presa mentre le mani si cercano
furtive tra la stoffa del maglione ampio di lei, le gambe si intrecciano di più
e i loro respiri perdono di leggerezza.
“Parlami
di lei…dell’amore che provavi per lei…”
La
voce dolente lo rende dubbio, ma capisce il bisogno di Elena di andare a fondo,
e così prova a spiegarle come non avesse mai avuto un metro di paragone, non si
fosse mai innamorato prima, di come non sapesse esattamente che sapore, che
forma avesse l’amore. Di come Rose avesse rappresentato il primo passo, il
punto di rottura ed apertura nel suo cuore indurito dal tempo e dal dolore.
Della sua gratitudine verso una ragazza che gli aveva stravolto la vita introducendone
la più grande e alta forma di amore: quella di un padre verso una figlia.
Senza
Rose forse il suo cuore non sarebbe mai tornato di carne, al punto di essere
capace di sanguinare, di soffrire ma anche di gioire. Ed è questo che si
porterà sempre dentro, per lei.
Attraverso
l’amore puro di Rose, Damon ha trovato Elena. Rose gli ha insegnato cosa sia
l’amore, cosa voglia dire prendersi cura di qualcuno, di dar la vita per chi si
ama e senza questo non avrebbe mai avuto lo sguardo, la disponibilità a
lasciare entrare lei.
Mentre
quelle parole traboccano libere come non mai, lui non può vedere gli occhi
cioccolata di Elena liquefarsi e riempirsi di lacrime dolci amare, commosse per
il cuore palpitante dell’uomo meraviglioso che la sta stringendo.
Poi
le ha parlato della malattia, delle paure che lo hanno assalito, della fatica e
del senso di vuoto profondo per un’altra perdita subita troppo presto proprio
nel momento in cui aveva più bisogno. Ma di nuovo Rose gli aveva fatto un
immenso regalo, riconsegnandogli il rapporto con suo padre ed educandolo alla
paternità.
Tuttavia,
il dolore per la sua perdita avrebbe richiesto più tempo del previsto e Damon è
così, si chiude, seppellisce ogni grammo di sofferenza nel profondo fin quando
la pressione non è tale da far saltare tutto per aria. E sotto l’anniversario
del primo anno dalla morte di Rose era stato sopraffatto dal dolore, dal senso
di colpa per ogni volta che non l’aveva ricordata, che aveva in qualche modo
infangato la sua memoria e così aveva deciso di tornare là e scoprire qualcosa
in più di lei, della sua famiglia, dove era cresciuta, quale storia l’avesse
fatta diventare Rose.
Le
descrive della loro permanenza in Inghilterra, dei nonni materni, di quanto
Lily si sia immediatamente legata a loro al punto da balbettare qualche parola
in più e questo lo abbia sollevato perché Lilian ha 14 mesi ormai, dovrebbe
saper dire qualcosa per quanto storpiato e Damon teme che possa dipendere da
lui anche se, sia Jo che Miranda, gli hanno più volte ribadito che ogni bambino
ha i suoi tempi.
Eppure
lui freme dal desiderio di sentirsi chiamare da sua figlia come per avere la
conferma di essere un buon padre. Vive con questo peso che gli schiaccia il
cuore e aveva bisogno almeno del perdono dei genitori di Rose.
Perdono
che non è mai stato necessario chiedere - lo ha capito poi - non a loro. Voleva
quello di Rose, voleva trovare un modo per farle capire non la stava tradendo.
E
così è arrivata la lettera.
Elena
non domanda, certa di avere risposte a breve e difatti il fruscio della carta
che viene estratta dalla tasca posteriore dei jeans neri è una conferma. Le
batte leggermente il cuore, timorosa di conoscerne il contenuto, non più certa
di voler sentire tutto ciò che non la riguarda, che appartiene alla loro
intimità.
E’
sempre stata spaventata dal fantasma di Rose, non perché volesse che Damon la
dimenticasse, ma che si sentisse in qualche modo- appunto – di tradirla.
Ma
il fatto che la voglia introdurre in quell’angolo cieco del suo cuore finora celatole
la risolleva, pur trovandosi comunque timorosa al punto da chiudere forte gli
occhi per qualche istante, trattenendo il fiato. Non proferisce parola,
ricordandosi del passo enorme che sta compiendo lui condividendo con lei quel
momento particolare, personale, intimo.
Una
cosa che era anche giusto che rimanesse tra lui e Rose.
Si
rimprovera anche solo per quella sensazione inusuale di gelosia, per il
bruciore allo stomaco dato dalla tensione, da bisogno anche un po’ masochista
di sapere, di conoscere il contenuto della lettera.
Caro Damon,
Questo è il quinto tentativo. Approfitto del momento visto
che ti sei appena addormentato con Lily, fiero di essere riuscito nell’impresa
di cullarla fino allo sfinimento.
Elena si lascia sfuggire un sorriso nascosto, perché ha
perfettamente presente lo sguardo carico di soddisfazione di Damon le prime
volte che lo vedeva addormentare Lily.
Non ho molto tempo, in tutti i sensi, e ho bisogno di essere
essenziale perché potrei iniziare a piangere su questo stesso foglio.
Tre cose, amore mio.
La prima è un grazie per essere entrato nella mia vita, so
che pensi di essere stato una disgrazia, di avermi rovinata, ma invece Damon mi
hai regalato l’anno più bello della mia vita e il dono più prezioso che avrei
mai potuto desiderare. Nostra figlia.
Non avere paura di quello che pensano gli altri, o dei miei
genitori, sii disponibile e paziente con loro.
Non potrebbe essere più d’accordo, dal primo sguardo è sempre
stata certa della bellezza del cuore di Damon ed addolorata perché il mondo non
riuscisse a coglierla come faceva lei. Ed anche Rose lo aveva capito.
La seconda riguarda Lilian, vorrei che tu la battezzassi; te
ne parlerò anche a voce, ma se non ne avessi il tempo ho bisogno di sapere che
lo farai.
La fede per me è ed è stata fondamentale per affrontare tutto
questo e vorrei che Lilian potesse conoscere questa strada. Ricorda sempre che
sei un padre incredibilmente umano.
In questo, non vergognarti mai di chiedere aiuto, torna da
tuo padre, recupera i rapporti, fatti sostenere da Ric ed apriti a tuo
fratello, si vede che ti guarda con ammirazione.
Anche adesso non può che provare un moto di commozione e
ammirazione verso di lei, così solida anche nel momento più doloroso di
consapevolezza della propria condizione. Non osa immaginare il dolore al
pensiero di doversi dividere dalla propria bambina, di non poterle stare
accanto e vederla crescere. Prova a reprimere quelle lacrime sempre più
incalzanti e stringe forte la presa alla mano di Damon salda alla sua, mentre
la sua voce ruvida accarezza la pelle.
La terza e, forse, la più semplice in realtà è una richiesta
espressa che ti faccio e riguarda te.
Apriti amore mio, apri il tuo cuore.
Col tempo che ti occorrerà, ma se accadrà e io già so che è
così perché come si può non amarti, lasciala entrare chiunque lei sia.
Permetti ad un’altra persona di farsi spazio dentro di te, di
prendersi cura di te e di nostra figlia; ho bisogno di sapere che qualcun altro
assolverà ai miei compiti. Ho sempre saputo di essere di passaggio nella tua
vita, anche se non avrei mai immaginato come, ma non eri destinato a me, non in
quel senso.
Per questo ti prego Damon non chiudere il mondo fuori e non
sentirti in colpa, non pensare che mi stai tradendo.
Al contrario mi onorerai, molto egoisticamente ho bisogno di
sapere che starai bene.
Sii felice, per me.
Con amore
Rose
Cala
un silenzio di tomba, non c’è imbarazzo o turbamento, ma solo il bisogno che le
parole di Rose solidifichino, diventino di granito, inscalfibili fino a rendere
forti i loro cuori. Prende aria Elena, respira a fondo fin quando non si da una
leggera spinta per alzarsi e mettersi seduta, lasciando che la sensazione di
vuoto che la coglie la stordisca per un istante.
Fa
leva sulle mani posandole tra le gambe sul legno della sdraio per potersi
alzare del tutto e voltarsi in cerca del mare azzurro stranamente calmo; lui la
studia enigmatico fin quando Elena non allunga una mano verso di lui,
accompagnando quel gesto da un sospiro liberatorio che lascia spazio ad un
incerto sorriso risoluto. Senza proferire parola, fidandosi, Damon afferra le
dita affusolate in attesa di lui e si solleva trovandosi in piedi davanti a
lei, adesso così piccola ma allo stesso tempo così fiera, con una luce
rinnovata nello sguardo infantile.
Lascia
che lei lo sorprenda ancora, mentre con un passo ultimo brucia le distanze e lo
tira a se, avvolgendolo in una stretta volta a comunicare tutto quello che
nessuna parola del suo personale e ricco vocabolario potrebbe mai descrivere.
Vuole solo stringerlo, sentirlo contro di se, sulla sua pelle, tra i suoi
vestiti.
Vuole
essere degna, all’altezza della richiesta di Rose.
E
Damon, intuendo alla perfezione il desiderio della sua Elena, lascia che le
labbra si increspino in un sorriso e ricambia quell’abbraccio, baciandole i
capelli e sfiorandole gentilmente la schiena, fin quando Elena non stacca il
volto dall’incavo sicuro in cui si era rintanata per poi alzare lo sguardo
scuro in cerca del suo mare e affogarvici dentro.
Si
apre in un sorriso nuovo, carico di promesse, contagiando inevitabilmente lui,
le cui labbra disegnano una curva intenerita e innamorata; passano instanti che
sanno di eternità fin quando quel bagliore limpido non si accende in entrambi,
accelerando battiti e respiri, ferendo la pelle bruciante di desiderio
dell'altro, al punto che l’aria intorno a loro si fa più tiepida, pesante,
carica dei loro sospiri trattenuti, delle mani che scorrono silenziose lungo i
profili della schiena, delle spalle, trovando ad arcuarsi verso l’altro,
respirandosi contro.
E
non passa altro tempo umanamente sopportabile prima che Damon si allunghi per
affogare sulle labbra di Elena, in attesa di lui.
Così,
tra un bacio, una risata e un sospiro in più arrivano senza rendersene conto in
camera da letto di lui dove finalmente si consumano nel loro amore.
****
-Dovrei
scommettere del denaro su quei due-
-Che?-
Stefan
volge lo sguardo carico di interrogativo sulla amica bionda seduta al suo
fianco sul letto della sua camera al dormitorio, intenta a tuffarsi nell’enorme
vasca di gelato che lui le ha procurato dopo averla trovata in lacrime qualche
ora prima, ad attenderlo sul pianerottolo.
La
osserva buttare giù il gelato per poi ripetere il concetto.
Bonnie
le ha mandato un messaggio per farle sapere che Damon ed Elena hanno fatto pace
e chissà perché lei non era sorpresa.
-Sono
la classica coppia stabile del telefilm, quella che tanto non verrà mai
abbattuta da niente…come…che so…Donna e David o…Nathan e Haley…Monica e
Chandler-
-Continuo
a non seguirti, ma non è una novità-
Il
biondo affonda il proprio cucchiaio nella vaschetta collocata tra le gambe di
Caroline per poi riportare lo sguardo allo schermo davanti a loro dove stanno
scorrendo le immagini di una serie tv che piace a Caroline.
Dawson’s
Creek.
A
lui è sempre piaciuta Joey, ma in realtà anche Jen non era male. Mentre Care
era salita letteralmente su un panzer quando gli autori alla fine avevano
ucciso Jen e permesso a Joey di fare il bello e il cattivo tempo coi due
protagonisti maschili.
-Insomma,
avrei detto forse più Bonnie e Kol, questo capodanno è un anno che si
frequentano, è tanto….però a livello di conflitti e intemperie Damon ed Elena
li battono…dovremmo trovargli un nome…che so tipo i problematici…-
Di
nuovo, le sopracciglia di Stefan si arcuano perplesse, perse nei farneticamenti
della bionda a cui evidentemente non riesce mai ad abituarsi, ne trova sempre
di nuovi.
-Ok…e
con questo…ancora non mi hai detto che è successo ieri sera con Klaus-
-E
tu dove diavolo eri invece?-
Lo
sguardo azzurro accusatorio sta evidentemente cercando un modo per sfuggirgli.
-Te
l’ho già detto, Rebeka mi ha circuito per diverse ore…è stato piacevole-
-Che
intenzioni hai con lei? Non penserai davvero di poter andare avanti ancora per
molto così-
-Finché
a lei sta bene-
-A
lei non sta bene Stef, le si legge in volto che ci soffre, ma pur di tenerti
stretto se la fa andare bene così-
-Ma
di che parli-
-Oh
cielo quanto siete stupidi-
La
mossa plateale dell’alzata di sguardo accompagnata dalle mani che gesticolano
per poco non fa volare il gelato sul letto .
-Trovami
una sola donna giovane, sala, intelligente, bella e soprattutto umana che
veramente vuole solo una storia di sesso e non si sta semplicemente
accontentando! Una Stefan, perché anche quando le mie compagne di corso
blaterano scemenze come…”ah ma io a lui l’ho detto…una notte e via” gli si
legge in volto che si stanno letteralmente prostituendo pur di avere uno che le
stringa per una notte!-
Stefan
rimane immobile al suo posto, sa bene ormai che quando lo sguardo azzurro si
sgrana assumendo una preoccupante colorazione simile a quella degli White
Walkers di Game of thrones o dei coyote di Teen Wolf è bene non contraddirla.
-E
io NON HO intenzione di fare così, piuttosto sola…e tu non dovresti trattare
così Rebeka-
-Aspetta…Klaus
ti ha proposto una relazione di solo sesso?-
-Ma
certo che no! Solo che è quello che sarebbe visto quanto viviamo lontani e lui andrebbe
a sfarfallare ovunque in ogni caso e non ci penso proprio a stare li ad
angosciarmi per lui-
-Care…ti
angosci comunque…succede quando ti piace uno….fosse anche un prete che ti
tratta nel rispetto delle regole di nostro Signore-
L’arco
sopracciliare della bionda si incurva stupito per quel riferimento biblico non
da lui che di contro fa spallucce tornando a fissare la tv.
-Era
per estremizzare il concetto-
Lei
si rilassa un attimo sotto lo sguardo verde titubante.
-E
tu…non sei innamorato di Rebeka-
-No,
non credo proprio….però se come dici te le sto facendo male allora…ci penserò
prima di fare qualunque altra cosa…ma tu….dovresti parlare con Klaus e dargli
una possibilità, perché mi pare che quando vi vedete facciate tutto tranne
sesso-
Cala
una strana atmosfera riempita dai pensieri scalpitanti di Caroline e le
paranoie da eroe di Stefan, finendo così per rimanere immobili a fissare delle
immagini su uno schermo e interrogarsi su quello che stanno davvero combinando
e che realmente desiderano.
E’
stato un periodo difficile per me il foglio bianco di word, ci siamo fissati
con ostilità per mesi finché non ho dovuto farmi violenza e scrivere, non si
può lasciare le cose a metà io per prima mi sfastidisco quando accade. Ma ho
davvero un gigantesco blocco dello scrittore o-forse- dell’aspirante.
Comunque
sono riuscita per lo meno a concludere questa parte della storia, no tranquille
non è finita qui, solo che il delena finito, i nian che ci hanno del tutto
salutati e boh…era come se mi avessero derubata di quell’insano angst doloroso
che mi aveva accompagnata per 8 lunghi anni alimentando le mie fantasie da
fanwriter. Ci sono ragazze, non vi mollo. Datemi una sorta di lungo e
incalcolabile tempo, ma troverò altra fonte di ispirazione (chissà magari anche
i miei personali fallimenti sentimentali) per tornare ad essere carica di
tristezza, emozione, frustrazione, panico, attesa…e tutto quello che una ship
scritta a regola d’arte può fornire per alimentare l’animo malato di chi
necessita poi sfogare il tutto nero su bianco.
Ad
ora vi lascio con la riconciliazione delena e le turbe degli steroline…ma
presto spero di allietarvi con quello che accadrà ora che tutto sempre essere
tornato a posto.
Vi
bacio
Eli