Capitolo
1
Quando
le
coppie scoppiano
(Come
le
pozioni)
“Merlino
benedica gli stagisti!”
Sakura
sorrise divertita all’esclamazione di Ino. Erano appena
uscite dalla serra
numero cinque per la lezione di erbologia con il professor Yamato e il
sussurrare concitato degli alunni verteva sullo stesso argomento,
ovvero sul
nuovo stagista che aveva fatto da assistente al professore.
Appena
Ino
lo aveva visto si era aggrappata al suo braccio esalando:
“Mio figlio deve avere
la sua faccia”
Sakura
era
quasi scoppiata a ridere. Certo, Sai – lo stagista
– era molto carino con i
tratti dolci, orientali, androgini e il caschetto corvino, ma non
l’aveva
colpita particolarmente.
“Era
così
teneramente impacciato” continuò Ino
“Erbologia è appena diventato il mio corso
preferito”
“Ma
ti
piaceva anche prima”
“Be’,
adesso ho un motivo in più per stare attenta. Non sei
contenta?” e le fece
l’occhiolino.
Sakura
scosse la testa. “Sei incorreggibile”
“Ehi,
ho
diciassette anni. Se non ci penso adesso a queste cose,
quando?” si sistemò la
tracolla sulle spalle “Dici che potrei chiedergli un
appuntamento? O gli farei
fare una figura poco professionale? Visto che è lo stagista
di Yamato, dico.
Oh, ma che importa, ormai ho deciso”
Ma
Sakura
era stata totalmente distratta da Hinata, le erano caduti alcuni
quaderni e si
era accucciata all’inizio del corridoio per raccoglierli.
Anche Ino la notò.
“Sai
chi
dovrebbe chiedere un appuntamento, invece? Tu.”
Sakura
arrossì. “Ti ho già detto che non
posso, fraintenderebbe e sarebbe solo un buco
nell’acqua”
“Ma
almeno
la conoscerai”
“E
se
scopro che è etero convinta?”
Ino a
quel
punto si spazientì e la spintonò alle spalle.
“Se non la conosci non lo
scoprirai mai!”
Haruno
barcollò in avanti di qualche passo e quando si
voltò per incenerire l’amica la
trovò intenta mostrarle il pollice con un sorriso
smagliante. Sospirò,
raccogliendo quanto più coraggio possibile e si
avvicinò alla Tassorosso.
“Posso
aiutarti?” domandò sforzandosi di non mostrarsi
troppo nervosa.
Hinata
alzò
lo sguardo su di lei e arrossì. “Non preoccuparti,
non voglio disturbarti”
“Ma
figurati, nessun disturbo” le assicurò intenerita
da quella vocina timida e si
accucciò ad aiutarla. Avvertiva distrattamente con la coda
nell’occhio Ino
impegnata a mandarle gesti di incoraggiamento.
“Sono
inciampata dalle scale” si giustificò lasciando
che alcuni ciuffi corvini le
nascondessero il volto “Mi dimentico sempre che il
giovedì le scale fanno
scomparire l’ultimo gradino”
“Cose
che
succedono, spero tu non ti sia fatta male”
“N-no,
sto
bene” le assicurò balbettando un poco
“Grazie, sei molto gentile”
“Per
così
poco” si schernì. Non riusciva a trattenere il
sorriso, non riusciva a credere
di star parlando con lei, le sembrava di essere finita in uno dei suoi
sogni
aperti. Ino aveva ragione, doveva chiederle di uscire.
“Senti…”
abbassò
lo sguardo sui libri che stava sistemando e si bloccò
improvvisamente quando
vide spuntare fra le pagine il lato di una foto. Riusciva a vedere un
pezzo
della faccia di Naruto.
Hinata
se
ne accorse e arrossì immediatamente. Afferrò il
libro sistemando la foto e
facendola sparire, lo inghiottì immediatamente nella borsa.
Evitava il suo
sguardo come se fosse infinitamente imbarazzata.
A Sakura
pareva di aver appena ricevuto un pugno al centro dello stomaco.
Strinse le
labbra passandole gli ultimi quaderni.
“Ecco
qui”
disse fiaccamente.
“Grazie
ancora” fece Hinata.
Sakura
cercò di farle un sorriso, ma si sentì idiota
mentre lo faceva. Come aveva
potuto illudersi così? Solo perché le aveva detto
che era molto gentile, eppure
lo sapeva già della sua cotta per Naruto. Stupida, stupida
Sakura.
Si
alzò
sistemandosi la borsa e leggermente ingobbita raggiunse Ino, la quale
la
attendeva con un enorme sorriso.
“Allora,
come è andata?” poi si accorse della faccia
funebre dell’amica “Oddio, tesoro,
che è successo?”
Sakura
teneva lo sguardo basso. “Non le ho chiesto di
uscire”
“Perché
no?” le domandò accarezzandole i capelli.
Tirò
su con
il naso. “Gira con una foto di Naruto in mezzo ai libri,
credo sia abbastanza
chiara la situazione”
“Cielo,
questo è inquietante” cercò di
sdrammatizzare, ma ricevendo l’occhiataccia
della rosa decise di rinunciare. “Forza, le cose potrebbero
andare peggio”
“Tipo?”
“Tipo…
adesso potremmo avere un’altra lezione, invece no!
È ora di cena e oggi
probabilmente ci saranno le lasagne”
“Adoro
le
lasagne” borbottò Sakura accennando un sorriso.
“Lo
so, per
questo è meglio affrettarsi alla Sala Grande”
**
A Sasuke
invece le lasagne non piacevano per niente, soprattutto
perché era vegetariano,
ed era quindi ben felice di saltare la cena. Peccato non poter dire lo
stesso
di Naruto, che invece stava lamentando la sua fame in maniera
insistente.
Erano
ancora nel bagno dei prefetti, Sasuke si stava rivestendo mentre Naruto
si
rotolava fra gli asciugamani completamente nudo. Non che la vista gli
dispiacesse, Uzumaki con i capelli umidi, arruffati e le grazie al
vento era
una visione deliziosa.
“Come
fai a
non avere fame?” gli chiese lamentoso “Io ogni
volta dopo aver fatto sesso mi
mangerei volentieri un elefante”
“Questo
perché sei un incontinente senza fondo” lo riprese
affettuosamente.
Naruto
ghignò, ondeggiando le anche. “Credevo che ti
piacesse questo lato di me”
“Potremmo
andare nelle cucine, ormai è troppo tardi per andare nella
Sala Grande”
Gli
occhi
di Naruto si illuminarono. “Mi sembra un’ottima
idea!” adorava gli Elfi
Domestici, erano sempre gentili con lui e pronti a sfamarlo. Anche se
quella
sera probabilmente ci sarebbero state le lasagne, che adorava. Anche
Sakura
amava le lasagne. La sua faccia si oscurò quando
pensò alla ragazza e Sasuke se
ne accorse subito.
“Stai
ancora pensando?” gli chiese “Fai attenzione, il
tuo cervello potrebbe non
sostenere tutta questa fatica”
“La
sai una
cosa, Uchiha?” alzò gli occhi al cielo.
“La tua simpatia è la cosa che
preferisco di più, direttamente dopo il tuo culo”
L’effetto
fu immediato e Sasuke avvampò sugli zigomi, nonostante tutto
non riusciva mai
ad abituarsi ai commenti sfacciati che Naruto gli schiaffava sempre in
faccia.
Spesso la spontaneità e la trasparenza del biondo erano
imbarazzanti, ma erano
anche fra le qualità che più amava di lui.
“E’
successo qualcosa? Solitamente non sei così
pensieroso”
Naruto
si
rizzò a sedere incrociando le gambe e si morse il labbro.
“Si tratta di Sakura.
Credo di averle fatto qualcosa, è da un po’ che mi
tratta freddamente”
confessò.
Sasuke
si
accigliò e andò a sedersi accanto a lui.
“Qualcosa tipo?”
“Non
lo so”
sbuffò il suo ragazzo “Ma mi guarda sempre male,
come se avessi fatto qualcosa
di terribile. E mi risponde sempre con frecciatine sarcastiche, non
è mai stata
così antipatica con me. E poi ultimamente mi nomina sempre
Hinata Hyuuga, anche
se non capisco perché” si sfogò.
A
sentire
il nome dell’anonima Tassorosso, Sasuke strinse le labbra.
“Dicono sia
innamorata di te”
“Chi?
Sakura?”
Alzò
gli
occhi al cielo. “La Hyuuga, usuratonkachi”
sbuffò.
“Ma
va”
scoppiò a ridere Naruto “saranno solo dei
pettegolezzi”
Sasuke
non
ne era tanto sicuro, ma non commentò. In ogni caso non
considerava la Hyuuga
una minaccia, innanzitutto era troppo timida per poter azzardare
qualsiasi
mossa, in più aveva la certezza che Naruto fosse interessato
unicamente a lui.
Era una persona troppo onesta per poter dubitare di lui.
Improvvisamente
fu colpito da un’illuminazione.
“Sakura
è
amica con la Hyuuga?”
Naruto
non
capì il senso di quella domanda e scosse la testa.
“Non si sono mai parlate,
che io sappia. Perché?”
Sasuke
non
rispose immediatamente, perso nel proprio ragionamento. Sakura aveva
sempre
passato molto tempo con Naruto, non a caso erano migliori amici fin dai
primi
anni. In più, da quel che sapeva, la ragazza aveva smesso di
corrergli dietro
da un anno e non aveva più mostrato di essere interessata a
Sasuke. Che alla
fine si fosse resa conto di provare qualcosa per Naruto? Che
quell’atteggiamento freddo fosse per un’improvvisa
gelosia nei confronti della
Hyuuga? Temeva che potesse essere una potenziale rivale? In ogni caso,
Naruto
era già occupato. Si amareggiò nel rendersi conto
che, però, la cosa non aveva
molta importanza, visto che per tutti Naruto era single e disponibile.
“Adesso
sei
tu quello pensieroso” lo distrasse Uzumaki abbracciandolo da
dietro. A Sasuke
non era mai piaciuto il contatto fisico, odiava quando le persone
invadevano il
suo spazio vitale senza nessuna rimostranza, ma Naruto era
un’eccezione. Naruto
era la bellissima eccezione della sua vita.
“Ti
pesa
mai…” cominciò sistemandosi meglio
contro il petto “il fatto che la nostra
relazione sia segreta?”
Sentì
la
sorpresa irrigidire il corpo dell’altro. “A
volte” bofonchiò “Ma non te ne
faccio una colpa, è una situazione che capisco
benissimo” gli assicurò “Alla
fine, riusciamo a ritagliare comunque i nostri momento di intimità”
terminò mordendogli un’orecchia scherzosamente.
Sasuke
socchiuse gli occhi e lasciò che le labbra del biondo
scendessero a baciargli
le vertebre. I loro momenti di intimità, come li aveva
chiamati lui, erano una
boccata d’ossigeno per Sasuke; una parte di lui gongolava
ancora nel sapere di
essere riuscito a conquistarlo, alla fine.
Il
piccolo
momento fu interrotto dallo stomaco di Naruto e l’ennesimo
brontolio.
Sasuke
alzò
gli occhi al cielo.
“Ops”
commentò Naruto.
“Credo
sia
il caso di sfamarti”
“Sì,
è il
caso”
**
Le
lasagne
avevano avuto un buon effetto su Sakura, che era tornata alla torre di
Corvonero con rinnovata energia. Hinata girava con una foto di Naruto
in mezzo
ai libri, e allora? Anche lei a tredici anni aveva le foto dei
giocatori di
Quidditch appese in camera, non c’era niente di male. Non
significava
assolutamente niente.
L’ottimismo
passò completamente nei giorni successivi, quando
beccò più volte Naruto
parlare con Hinata. Il biondo non si era mai interessato a lei,
perché
improvvisamente ci parlava così spesso? Che avesse
cominciato a realizzare qualche
sentimento?
Il suo umore
precipitò totalmente quando li
beccò studiare insieme in biblioteca, con le teste vicine.
Correndo via da lì,
con gli occhi umidi, aveva incrociato Sasuke Uchiha; vedendola il
Serpeverde
aveva perso la sua espressione apatica facendo dardeggiare gli occhi
fra lei e
i due ragazzi seduti poco lontani. Sembrava stesse realizzando qualcosa
e
Sakura, preoccupata dal suo incredibile intuito, si spaventò
un poco.
“Che
vuoi,
Uchiha?” sbottò superandolo di corsa. Ci mancava
solo che la sua ex-cotta
storica, il ragazzo che per anni le aveva sbriciolato il cuore, capisse
i suoi
sentimenti per Hinata.
Raggiunse
Ino alle serre, da quando c’era lo stagista aveva iniziato a
gironzolare da
quelle parti durante le ore buche decisa come non mai ad ottenere un
appuntamento. Sakura la invidiava per la sua determinazione, persino
durante le
lezioni l’amica ci provava senza scrupoli con il ragazzo,
avrebbe voluto avere
il suo stesso coraggio. Sentiva che se solo fosse stata un ragazzo,
tutto
sarebbe stato più semplice. Probabilmente si sarebbe data
alla Magia Nera pur
di trovare un modo che le permettesse di avere le sembianze di Naruto
anche per
un solo giorno.
Trovò
Ino
intenta ad aiutare Sai a concimare alcuni terrari e nel mentre
rigurgitare
cento parole al secondo. Il ragazzo pareva impressionato dalla
capacità della
ragazza di dire così tante cose in così poco
tempo, la guardava come se fosse
una pianta rara da studiare assolutamente.
Si
interruppe però quando vide piombarsi davanti la migliore
amica.
“Sakura!”
esclamò “E’ successo qualcosa?”
Haruno,
che
sentiva che sarebbe scoppiata a piangere se avesse aperto la bocca,
annuì.
“Si
tratta
di Unicorno e Ramen-boy?” domandò allora Ino.
Annuì
ancora facendo sospirare la bionda, si rivolse verso Sai con un sorriso
cordiale. “Mi dispiace, ma devo andare. Supporto morale fra
donne, capisci.
Assorbenti, reggiseni in pizzo, cadaveri da sepellire… le
solite cose, insomma”
e nel mentre si era tolta i guanti di gomma gialli e si era avvicinata
all’amica.
Sai le
guardò scappare via perplesso.
“Unicorni?
Assorbenti?” borbottò fra sé, poi
decise che non erano affari suoi e riprese a
concimare.
Dopo un
rapido aggiornamento nel bagno di Mirtilla Malcontenta, Ino si
premurò di
mostrarle tutto il suo supporto.
“Povera
cara” la consolò “Forse Naruto aveva
bisogno di qualche ripetizione. So che
Hyuuga va molto bene in Astronomia e Divinazione”
“Ma
ha
sempre chiesto aiuto a me, fin’ora!”
singhiozzò “Ha scoperto di essere
innamorato di lei, te lo dico io. E me la porterà
via”
“Non
essere
così tragica. Naruto si è sempre mostrato troppo
interessato a fare scherzi che
sbirciare sotto le gonne delle signorine, non ti porterà via
proprio niente”
“L’amore
fa
schifo” borbottò “Perché sono
così sfigata? Prima Uchiha, adesso Hinata…
perché
non posso innamorarmi di qualcuno alla mia portata?”
“L’amore
ha
anche questa medaglia, purtroppo” le fece qualche colpetto
sulle spalle.
“Avrei
dovuto accettare l’appuntamento di Rock Lee quando ne avevo
l’occasione” tirò
su con il naso “Magari mi sarei innamorata di lui alla
fine”
“Con i se e con i ma la storia non si fa”
proclamò energica Ino “Fortunatamente le cose sono
andate diversamente e ora
Rock Lee è felicemente fidanzato con Gaara”
“E
io sono
infelicemente single” completò Sakura
“Di questo passo resterò zitella a vita”
“Adesso
stai esagerando, però” sbottò visto che
stava perdendo la pazienza. Le puntò
l’indice contro “Sakura Haruno! Ti proibisco di
continuare a piangerti addosso
in questo modo. Sei una ragazza bellissima e intelligente, sei ancora
giovane e
l’amore giunge sempre prima o poi”
incrociò le braccia “Ora alzati e
lavati la faccia, ci aspetta
un’entusiasmante lezione di pozioni in un puzzolente
sotterraneo e noi non
vogliamo andarci con gli occhi rossi, dico bene, Sakura?”
“Al
momento
non ho tanta voglia”
“Il
professor Orochimaru vorrà sicuramente darti un premio per
aver fatto la
pozione migliore della classe nella scorsa lezione. Magari
sarà fortuna
liquida!” le strizzò un braccio per infonderle il
suo stesso entusiasmo.
“Tanto
quella di Sasuke era migliore della mia” passò una
mano ad asciugarsi le
ciglia.
“Non
ne
sarei così sicura” appoggiò le mani sui
fianchi facendo un sorriso trionfante
“Era in coppia con Inuzuka e lo sappiamo bene tutte e due
quanto è incapace in
pozioni. Sarà stato più preoccupato a rimediare
ai suoi danni, fidati”
Quello
la
fece sorridere un poco. “Nessuno può vantarsi di
avere un assistente come te,
Ino”
“Vero?”
annuì compiaciuta “Di Ino Yamanaka ce
n’è una sola”
“E
meno
male” aggiunse sottovoce senza farsi sentire.
**
Sasuke
era
preoccupato. Non tanto per l’idea di non aver fatto la
pozione migliore nella
scorsa lezione (con Inuzuka accanto era già un miracolo che
il calderone non
gli fosse scoppiato
in faccia), ma per
il suo incontro con Sakura nell’ora buca.
Era
stato
lui a consigliare a Naruto di farsi fare qualche ripetizione dalla
Hyuuga, un
po’ perché Uzumaki doveva assolutamente risolvere
quell’insufficienza in
Astronomia, un po’ perché il mostrarsi accanto a
una ragazza avrebbe
allontanato qualsiasi ipotesi su una loro possibile relazione.
Così aveva
ingoiato la gelosia e aveva assicurato a Naruto che la cosa non gli
creava
nessun problema. Di certo non si sarebbe mai aspettato di vedere Sakura
gelosa
della cosa. Gli era bastato fare due più due per rendersi
conto che la sua
ipotesi fatta nel bagno dei prefetti era vera: Sakura si era innamorata
di
Naruto.
Ora, se
Hyuuga era una rivale inoffensiva della quale non doveva assolutamente
temere
nulla, purtroppo non poteva dire lo stesso di Sakura. Aveva
sperimentato in
prima persona quanto fosse insistente e subdola; Naruto era una persona
di buon
cuore, che non pensava mai male degli altri e proprio per questo era
facile da
raggirare. Temeva che la ragazza riuscisse a fare una qualche mossa
molesta.
Motivo
per
cui si premurò di sedersi accanto a lui durante
l’ora di pozioni, evento più
unico che raro. L’ultima volta che erano stati seduti nello
stesso banco
risaliva all’Incidente del Calderone,
da allora avevano evitato di farlo, inizialmente perché
rischiavano di far
esplodere ogni volta la pozione, poi per non destare sospetti sulla
loro
relazione. In quel momento però lo preoccupava di
più Sakura che l’essere
scoperto da suo padre.
Purtroppo
appena Orochimaru entrò in classe e vide le due potenziali
minacce nello stesso
banco, si premurò di separarle senza tanti mezzi termine.
“Vorrei
evitare che la classe diventi inagibile per un’altra
settimana. Uzumaki, prenda
il posto del signor Nara”
“Che
seccatura” borbottò quello con la testa appoggiata
sul banco.
Almeno
non
era finito insieme a Sakura.
“Prima
di
iniziare, vorrei catturare la vostra attenzione sulle pozioni della
scorsa lezioni.
Sono rimasto molto deluso dal risultato, poche coppie soni riuscite a
raggiungere un livello soddisfacente”
Il che
non
era una novità, al professor Orochimaru non sembrava andare
mai bene nessuna
delle pozioni che preparavano. L’unico a raggiungere i suoi
elogi solitamente
era Sasuke, ma per colpa di quell’imbecille di Inuzuka era
già tanto se la sua
pozione fosse finita tra le accettabili.
Il
professore cominciò a passare tra i banchi consegnando dei
pezzi di pergamena
agli alunni dove, insieme al voto, erano appuntate anche tutte le
criticità dei
preparati magici. Sasuke fissò sorpreso la propria O, il voto gli rovinava comunque la
media, ma era quanto più avesse
sperato.
“Speravo
che metterlo insieme alla signorina Hyuuga potesse dare buoni
risultati, ma a
quanto pare mi sbagliavo” lo sentì commentare
quando passò davanti a Naruto.
Immaginò sopra doveva esserci lo stesso voto della
Tassorosso accanto a lui: Scadente.
“Invece,
sono stato piacevolmente sorpreso da voi due, signorina Haruno e
signorina
Yamanaka”
Vide
entrambe spalancare gli occhi e poi sorridere soddisfatte.
“Una
E+ ampiamente meritata, non aggiungo
altro. E questa” mostrò una fiala piena di un
liquido fangoso “E’ il vostro
premio”
Sasuke
assottigliò gli occhi fissando con odio Sakura.
Avrai pure vinto
questa sfida, ma non mi porterai via
Naruto.
Pensò fra sé aprendo il libro alla pagina
indicata dal
professore.
**
Sakura
fissava la fiala come in trance, gli occhi accesi da un’idea
pericolosa.
“Qualsiasi
cosa tu stia pensando, non mi piace” borbottò Ino.
Finita
la
lezione erano andate a nascondersi in una delle tante aule vuote della
scuola
per poter ammirare con attenzione il loro premio.
Pozione Polisucco, recitava
l’etichetta con
l’obliqua scrittura del professore.
Il
sorriso
di Sakura si allargò ulteriormente in una smorfia
inquietante.
“No,
non mi
piace per niente” completò l’altra.
Sakura
non
la badò minimamente. “Questa è la
soluzione a tutti i miei problemi”
“E’
una
pessima idea” l’anticipò.
“Ma
se non
sai nemmeno quale sia!” protestò.
“Mi
basta
vedere la tua faccia. Cielo, fa paura” e si
sventolò una mano davanti al petto
con fare teatrale.
Sakura
la
spintonò scherzosamente. “Esagerata”
sembrava le fosse tornato tutto il buon
umore, nemmeno le lasagne avevano questo effetto su di lei.
“Allora,
sentiamo questa tua geniale idea” si sporse in avanti
fissandola con curiosità
e reggendosi la faccia con una mano.
Sakura
alzò
la boccetta al soffitto come un trofeo e proclamò.
“Prenderò il posto di Naruto
per un giorno, inviterò Hinata ad uscire con me e la
bacerò”
“Lo
sapevo:
è una pessima idea”
Quella
reazione lasciò di stucco la rosa. “Cosa?
Perché?”
“Perché
questo sarebbe un inganno bello e buono” spiegò
Ino “Non otterrai niente di
buono per te, illuderai solo Hinata. E credi che Naruto ti
permetterà di
baciare chicchessia con la sua faccia? Per non parlare del fatto che ci
sarebbero due Naruto in giro per la scuola!”
Sakura
fece
una smorfia. “Basterà mettere il vero Naruto k.o.
e non farlo uscire dalla
Torre di Grifondoro. Per il resto non sarà un vero inganno:
io bacerò la
persona che mi piace, lei bacerà la persona che le piace.
Che male c’è?”
“No,
bacerà
una persona che si finge quella che le piace” tenne il punto
“Questo piano fa
acqua da tutte le parti, Fronte Spaziosa”
“Ma
è il
migliore che abbiamo” nemmeno lei era interessata a cedere
terreno “Sono
disposta a ottenerla a qualsiasi costo. La otterrò a
qualsiasi costo!” prese
fiato “La pozione qui dentro è sufficiente per
più di mezza giornata e la
prossima settimana ci sarà un’uscita ad
Hogsmeade” ragionò ad alta voce “Le
manderò un gufo imitando la scrittura di Naruto chiedendole
di uscire”
Ino
scuoteva ancora la testa. “Questa storia non mi piace, non mi
piace per niente”
Sakura
sbatté le ciglia, con il labbro inferiore che tremava.
“Vuoi dire che non mi
aiuterai? Per favore, sai che non potrei fare nulla senza di
te”
Suo
malgrado, Ino aveva un cuore debole che non poteva sopravvivere davanti
alla
sua migliore amica implorate, per non parlare della sua
vanità e della sua
passione per i guazzabugli adolescenziali.
Sospirò.
“Dovrebbe essermi avanzata qualche merendina
marinara da qualche parte. Insomma, dovremmo pure impedire al
vero Naruto
di andare a spasso, no?”
Fece
appena
in tempo a finire la frase che si ritrovò le braccia si
Sakura al collo,
intenta a stringerla in un abbraccio soffocante che quasi la fece
cadere a
terra.
“Grazie,
grazie, grazie!” le strillò nelle orecchie
“Insieme metteremo in atto le Tre P”
“Tre
P?”
Ghignò.
“Piano Pozione Polissucco”
Me ne
pentirò, lo so che me ne pentirò. Povero
Naruto…
**
Naruto
starnutì.
Sasuke
lo guardò infastidito. “La mano, dobe, la
mano”
e gli passò un fazzoletto.
“Grazie”
sospirò. Lo starnuto gli era salito
improvviso, senza che se ne rendesse conto. Non aveva nemmeno il
raffreddore,
forse qualcuno stava pensando a lui.
Lui e
Sasuke stavano passeggiando per un corridoio
solitario del terzo piano, era quasi l’ora del coprifuoco e
quindi non c’era il
rischio che incrociassero qualcuno. Erano stati in una delle torrette a
baciarsi e a fare i compiti insieme, chiacchierando di tanto e in
tanto. Era
bello passare quel tempo insieme, Naruto si rammaricava che non
potessero farlo
sempre, ma prima o poi qualcuno si sarebbe reso conto delle loro
continue essenze
strategiche in coppia durate la cena.
Ma non
era ancora quella il giorno, perciò:
“Ti
accompagno fino al dormitorio” gli propose
stringendogli le dita fredde con entusiasmo.
Sasuke
abbassò lo sguardo sulle loro mani intrecciate,
poi distolse gli occhi con un lieve rossore sulle guance. “Fa
come vuoi, dobe”
si finse distaccato.
Naruto
adorava vederlo tentare di essere indifferente
e fallire miseramente, sempre tradito da particolari che solo lui
poteva notare
e, incapace di trattenersi, lo spinse contro la parete per reclamare le
sue
labbra. Sasuke, che si aspettava quel gesto, lo assecondò
immediatamente,
intrecciando la propria lingua a quella dell’altro e
incastrando le proprie
dita nella zazzera bionda per tenere ben ferma la testa. Naruto aveva
avvinghiato le sue mani ai fianchi magri tentando di superare la
barriera
dell’uniforme e toccare la pelle chiara. Era sempre bello
perdersi in quei
baci, erano sempre così in sintonia quando si baciavano
– o anche quando
facevano sesso – come se i loro corpi fossero fatti per
reagire perfettamente a
quello dell’altro, nonostante fossero caratterialmente
opposti.
Le
labbra di Naruto scesero a lambirgli il collo e Sasuke
reclinò la testa all’indietro, appoggiandosi
contro il muro in pietra, per
lasciare a quella labbra maggior spazio. I brividi che gli percorrevano
la
spina dorsale erano piacevolissimi.
Improvvisamente,
avvertì un rumore di passi in
avvicinamento.
Preso
dal panico, Sasuke si staccò bruscamente Naruto
di dosso. Il dobe non si era accorto minimamente di niente e lo
guardava ancora
come un cucciolo scodinzolante, un sorriso ebete sul volto.
“Sas’ke
…”
Non fece
in tempo ad aggiungere altro perché il
Serpeverde lo cacciò dentro un ripostiglio accanto a loro e
lo richiuse dentro,
proprio mentre i passi svoltavano l’angolo e un gruppo di
studenti gli passava
davanti.
“Ehi,
Uchiha. Tutto bene?” domandò uno di quelli
vedendolo scombussolato.
Lo
freddò con un’occhiataccia senza rispondere.
Attese
che fossero sufficientemente lontani, poi aprì la porta
dello sgabuzzino
permettendo a Naruto di uscire.
Quello
lo guardava stralunato. “Mi hai chiuso nel
ripostiglio” farfugliò.
“Lo
so, dobe. Ma ci avrebbero visto altrimenti”
“Nel
ripostiglio delle scope” rimarcò sconvolto.
“Avrebbero
capito subito cosa stavamo facendo”
“Mi
hai chiuso dentro il ripostiglio delle scope!” lo
interruppe ancora.
Quel
rimarcare l’ovvio innervosì Sasuke. “Ti
ho già
detto che lo so, ma che dovevo fare? Ci avrebbero beccato, ora non fare
tanto
l’offeso”
Naruto
esplose. “Ma certo! Tanto sono solo stato
chiuso dentro un ripostiglio, che diritto ho di offendermi,
io”
“Usuratonkachi
…”
Ma non
gli permise di finire la frase. “Sai che ti
dico? Tornatene al dormitorio da solo, teme!”
Detto
questo, si voltò e falcate pesanti e veloce si
allontanò verso la torre di Grifondoro, macinando ancora
rabbia e facendo
uscire fumo dalle orecchie.
BEH
Le
coppie per essere scoppiate sono scoppiate
xD Anche la testa di Sai è scoppiata a furia di
sentire Ino chiacchierare. Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto,
coraggio che nel prossimo c’è il disastroh :D
Vi
voglio ringraziare per il caloroso benvenuto
alla fic, non me l’aspettavo giuro xD Spero non
deludi le vostre aspettative, ma sarà davvero molto trash e demenziale
hahaha
A presto!
Hatta
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