Il cuore dei Beyblade

di Umile_Bardo
(/viewuser.php?uid=553074)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


I due ragazzi si fissavano mentre le ombre degli alberi si allungavano sul terreno.

< Credevi che fosse una tua esclusiva? Ci sono migliaia di poteri e tecniche simili che i beyblade possono sfruttare. > Irene guardò Kai alzando un sopracciglio.

< Come i bitpower. > fece quest'ultimo.

 

La ragazza annuì poi fece qualche passo verso l'interno del bosco.

< Senti, siccome mi hai dato una mano a sconfiggere quei balordi potrei raccontarti delle cose che potrebbero interessarti. Sempre se vuoi ancora sapere... >

< Tsk, finalmente ti sei decisa ad aprire la bocca. > pensò Kai, seguendo Irene verso una piccola altura tra gli alberi.

 

Ben presto i bladers si trovarono seduti sui bordi rocciosi di quell'altura.

Irene faceva penzolare le gambe nel vuoto e guardava in alto, verso il cielo che si stava oscurando.

 

< Allora, ti spiacerebbe svuotare il sacco? > sbuffò Kai, scocciato.

< Non ti dirò tutto Kai, non hai alcun diritto di sapere gli affari miei ma vedrò lo stesso di soddisfare la tua curiosità. >

Si voltò a guardarlo, fissandolo per la prima volta da così vicino.

Certo, i tratti erano duri, ma era proprio un bel ragazzo. Ed anche affascinante.

 

Si tolse gli occhiali e cominciò a pulire le lenti con le code della sua cintura.

< Dunque, innanzitutto gli sgherri con cui mi hai trovato in quel vicolo. Gli stavo alle costole perchè nel dischetto che avevano trafugato erano contenuti tutti i dati delle selezioni del torneo, e quindi di tutte le squadre che ora vi stanno partecipando. >

< Tutti i dati vuol dire le informazioni dei beyblade, degli attacchi e... > fece Kai, ormai capendo

< Dei bitpower! > annuì la ragazza < Mi sembra di capire che anche tu ne sei molto interessato. Figurati quanto può esserne un'organizzazione poco legale. >

 

< Un'organizzazione??? > il blader sussultò.

< Si, sospetto che qualcuno voglia sabotare il torneo sfruttando il potere delle bestie sacre. Ma la mia è solo una supposizione. Il presidente Daitenji ha gli stressi sospetti, per questo mi ha chiesto di indagare. È come se fossi una specie di protettrice del torneo, e come puoi vedere me la so cavare! >

Con un sorriso Irene lo fissò di nuovo, rimettendosi gli occhiali.

Si stupì nello scoprire che le piaceva guardarlo. Oh si, quel ragazzo aveva qualcosa di magnetico.

 

< Perchè il presidente a chiesto aiuto a te? Chi sei? > le domandò Kai con la fronte corrucciata.

Per tutta risposta Irene continuò a sorridergli, facendo intendere che non aveva alcuna intenzione di rispondere a quella sua domanda.

 

Un vento freddo si era alzato, messaggero della notte che aveva quasi oscurato tutto il cielo. In alto si vedevano brillare le stelle.

 

< Invece riguardo al potere del fuoco .. > riprese lei < sappi che sono comunque due fuochi diversi. Con l'esperienza arriverai anche tu a distinguere due poteri quasi identici, scoprendone le caratteristiche e quindi i punti deboli. >

 

Frugò nelle tasche della felpa, tirando fuori Aldebaran.

< Il mio fuoco proviene dallo spazio, dalle stelle che brillano come lanterne nei cieli dell'immenso oceano Pacifico. É un fuoco siderale, che brucia a migliaia di anni luce e a volte risulta quasi freddo. Ma come hai visto brucia e scotta come il tuo. >

 

Mentre la ascoltava Kai memorizzò accuratamente ogni parola. Che stupida rivelare a lui il suo potere, non immaginava che lo avrebbe usato contro di lei?

 

< Mentre il fuoco del tuo Dranzer viene da te. Dal tuo cuore, dal tuo istinto. Quelle che usi sono fiamme di odio, rabbia, disprezzo.....e paura. >

< Paura? Io non ho paura di niente! > replicò ringhiando il ragazzo.

Irene lo fissò con un'aria da compatimento che a Kai venne voglia di tirarle un pugno.

< Solo gli stupidi non hanno paura Kai. Ma comunque scusa, non volevo offenderti. >

 

< Tsk! > il blader voltò la testa dall'altra parte e incrociò le braccia con fare altezzoso.

Irene fece una smorfia ironica.

< Chissà > pensò < se un giorno potremmo parlare con più serenità.. > e alzò di nuovo lo sguardo verso il cielo, imitata poi da Kai.

 

I due rimasero in silenzio a fissare le stelle, mentre il vento agitava le code della sciarpa e della cintura.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3699637