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*ANYTHING
COULD HAPPEN*
-Notte
di ansie e turbamenti-
Una
ragazza dalla corporatura esile, quella notte era scesa dalla sua
stanza con una coperta sulle spalle, i suoi occhi azzurri ora erano
fissi tra le fiamme che zampillavano tra le braci ardenti che aveva
ravvivato poco prima, sedeva a terra con le ginocchia strette al
petto, mentre i suoi pensieri volavano insieme alla fuliggine nel
canale d'aspirazione.
La
ragazza sospirò facendo si che il suo fiato spostasse leggermente le
fiamme che tentavano di distruggere il ciocco di legno all'interno
del camino.
“Sette
giorni” sussurrò la ragazza rimettendo una ciocca di capelli
biondi al suo posto.
Mancava
solo una settimana al rientro dalle vacanze estive, e questo
implicava come al solito che ci sarebbero stati parecchi cambiamenti
nella sua routine.. la scuola significava il poter riabbracciare le
sue amiche, il poter vedere tutti i giorni i suoi cugini,
l'indipendenza del vivere senza i genitori, ma quello che le si
prospettava davanti era anche l'ultimo anno, l'anno dei M.A.G.O.
L'anno
in cui avrebbe dovuto scegliere un percorso da seguire per una
carriera futura, già l'anno prima la coordinatrice della sua casa si
aspettava una decisione definitiva da lei, ma non era stata capace di
dargliene alcuna, l'estate avrebbe dovuto portarle consiglio, ma così
non era stato e adesso a una settimana dall'inizio del semestre si
ritrovava con l'acqua alla gola.
Il
mattino seguente Dominique si svegliò con delle borse violacee sotto
gli occhi, sbuffò alla vista del proprio riflesso allo specchio e si
diede una sistemata con il correttore e la spazzola, dato che in casa
Weasley–Delacoure era inconcepibile rimanere in pigiama e struccati
fuori dalla camera da letto.
Si
diresse al piano di sotto e si sedette al suo posto per fare
direttamente pranzo, visto che si era alzata a mezzogiorno.
Ovviamente
alla sua vista Victoire incominciò a fare le sue solite battute
contro di lei “Dom che fascia da mostro che hai osci, hai
ancova il cusciino
stampato sulla
guanscia” sua sorella sapeva parlare inglese perfettamente ma
voleva ostentare sempre un finto accento francese quando Teddy era
nei paraggi.
“Cose
che capitano Vic” rispose Dominique alzando le spalle, sapendo
perfettamente quanto l'altra odiasse quel gesto e ciò che implicava,
lei odiava essere ignorata, ogni parola che usciva dalla sua
boccuscia doveva essere ascoltata con la massima attenzione da
tutti.
Inevitabilmente
la conversazione andò a finire sul suo tasto dolente e l'opinione
non richiesta di Victoire non si fece attendere.
“Io
davvero non ti capiscquo Dominique! Come puoi non aver prescio
ancora una descisione ? Ma lo vuoi capire che la vita non è
un jioco ?” strillò Victoire tagliando a pezzettini
minuscoli la carne che aveva nel piatto “Cosa vuoi fare da grande
uhm ? Non hai aspirascioni ? Vuoi fare la mamma ? Allora
trovati un fidanzato ! Dovrai pur fare qualcosa nella tua vita, lo
sai vero ?”
“Mio
Dio ho diciassette anni mica trenta ! Cosa ci posso fare se delle
opzioni che ho sentito fin'ora non me ne piace nemmeno una ?” la
ragazza lanciò le posate sulla tovaglia e si alzò di botto gridando
alla madre che le era passato l'appetito.
*
Quando
un pugno bussò più volte sul legno della sua porta, la ragazza dai
capelli biondi sbuffò per quell'intrusione, convinta che si
trattasse di suo padre o di suo fratello, possibile che dovessero
sempre importunarla dopo una litigata con quell'arpia che aveva per
sorella maggiore ?
“Dom
? Posso entrare ?” sussurrò una voce maschile diversa da quelle
che si era aspettata “Entra” disse senza entusiasmo, con lo
stesso tono che avrebbe utilizzato per chiunque altro avesse avuto il
coraggio di disturbarla.
Ted
Remus Lupin entrò con il suo solito passo felpato e si sedette
impacciato ai piedi del letto della ragazza. Il silenzio la fece da
padrone per qualche minuto, da un lato era imbarazzante trovarsi da
sola nella sua camera da letto insieme al futuro sposo di sua
sorella, dall'altro però lo conosceva da una vita ed era sempre
stato semplice parlare con lui, e quel silenzio assordante stonava
parecchio nelle orecchie di entrambi, così la ragazza sbuffando si
tirò su a sedere, per ritrovarsi faccia a faccia con lui e ruppe il
ghiaccio che si era creato tra loro da qualche tempo a questa parte.
“Spara,
cosa ti ha mandato a dire quella ?”
“Non
mi ha inviato lei”
“Non
mi dire.. hai preso una decisione per conto tuo ? Di solito quando lo
fai crei solo danni” disse con un tono molto più acido del
normale, alzando il mento stizzita.
“Giusto”
mormorò il ragazzo accarezzandosi la barba sulla guancia destra e
fissando il vuoto “Volevo parlarti anche di quello..non c'è stata
occasione e.. ”
Lei
lo interruppe “Non ho niente da dirti, pensavo fosse chiaro.. che
avessimo deciso di far finta che non fosse mai successo”
“Già..
è che io vorrei spiegarti.. vorrei..”
“Non
sentirti un pezzo di merda ? Non devi, Ted.. quello che è successo,
è stato dettato dall'alcol, non l'avresti mai fatto altrimenti..Io
non l'avrei fatto altrimenti.. davvero io non mi aspetto nulla e se
sei venuto per farmi le tue scuse sappi che io non voglio sentirle e
che comunque non le accetterei perché per quanto mi riguarda non hai
nessuna colpa”
I
loro occhi si incrociarono e la ragazza gli fece un leggero sorriso
prima di tornare seria e ammettere “Anche se la detesto non le
farei mai del male intenzionalmente, è mia sorella.. questo per me è
importante!”
“Tra
qualche mese ci sposeremo.. non posso sposarla con l'inganno, ma se
lo venisse a sapere non ci perdonerebbe mai”
“Io
non l'ho detto ad anima viva, è uno dei miei segreti più oscuri, se
non lo dirai neanche tu allora sarà come se non fosse mai successo,
col tempo penserai che si sia trattato di un sogno”
“In
quel caso comunque già troppe persone lo saprebbero”
“Se
preferisci posso sempre Obliviarti”
“Non
credi che sia un'azione da vigliacchi ?”
“Credo
che se non riuscirai a tenerglielo nascosto sia l'unico modo per
salvare la vostra vita perfetta”
“Ci
penserò” disse alzandosi dal materasso e dirigendosi verso la
porta, per poi girarsi un'ultima volta “Ah, e per quanto riguarda
il tuo futuro, non forzare la decisione, quando sarà il momento
saprai cosa fare.. scegli le materie che ti piacciono e sii felice
Nicky”
*
James
Sirius Potter quella notte non aveva fatto altro che rigirarsi nelle
coperte come un serpente imbufalito, non era certo da lui rimanere a
rimuginare sugli eventi trascorsi e sui pensieri che gli occupavano
la mente, anzi spesso lui non pensava affatto, era una di quelle
persone che affrontavano la vita così come veniva, di petto e
impulsività.. mille volte sua sorella l'aveva criticato per questo e
mille volte era rimasto con la faccia da pesce lesso durante uno
scontro verbale. Lui non brillava d'astuzia, non partoriva risposte
geniali da dare al momento giusto, lui era cuore, muscoli e
bacchetta. Perciò rimase spiazzato da se stesso e iniziò a credere
che forse anche il suo cervello poteva maturare.
Si
alzò dal letto alle dieci di mattina spaventando il gatto e i
fratelli, a cui piaceva più fare colazione che pranzare “Per
Merlino ! Pensavo fosse un ladro.. che ci fai in piedi Jem ? Non sono
ancora le tre” esclamò Albus affondando i denti in una ciambella
ricoperta di cioccolato e smarties.
Lily
gli lanciò un'occhiata delle sue intimandogli di essere gentile,
vista la faccia che aveva, probabilmente non aveva chiuso occhio.
James
aveva sempre invidiato il rapporto tra i due fratelli minori,
riuscivano quasi a leggersi la mente con quelle occhiate “Mi ero
stufato di rigirarmi nelle coperte..mi passi un cornetto alla crema
Lils ?”
La
ragazza fece quanto richiesto e gli lasciò un bacio sulla guancia,
augurandogli il buongiorno con un sorriso.
Lui
per tutta risposta cercò di imitarla, ma quel che ne uscì fuori
poteva al massimo definirsi una smorfia, così lasciò perdere e
ricominciò a crogiolarsi nel suo momento pensieroso.
*
Mentre
Albus Potter aveva appena classificato nella sua mente l'arrivo del
fratello come una specie di visione aliena, Lily Luna aveva intuito
che qualcosa si stava muovendo nella testa del maggiore. Chiamatelo
sesto senso femminile, o intuizione da Corvonero, fatto sta che la
ragazza non aveva smesso di fissarlo da quando era sceso dalle scale
e sentiva nell'aria odore di cambiamento.
Il
problema che rimaneva affisso nella sua mente calcolatrice era solo
uno: che tipo di risultati avrebbe portato quel cambiamento ?
Positivi o negativi ?
Ancora
non lo sapeva, ma il primo settembre si avvicinava e con esso
probabilmente l'avrebbe scoperto.
L'unica
cosa che probabilmente non aveva intuito era che quell'anno non
avrebbe procurato cambiamenti, guai e turbamenti solo al fratello
maggiore dei Potter, ma a tutti loro.
**
--Angolo
Autrice--
Salve
a tutti,
ho
deciso di postare questa storia per fare una specie di esperimento
con me stessa..
di
solito scrivo interattive o oneshot, ma ho deciso di provare a
pubblicare una delle tante idee di storie originali che avevo sul
computer.
Questo
è solamente l'inizio, più avanti incontreremo altri personaggi
canon e non, e li vedremo nel loro ambiente scolastico dove
affronteranno anche problemi legati all'amore, l'invidia e
l'amicizia.
Spero
che piaccia e di riuscire a continuarla,
Baci
Gin
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