Perchè, David?

di lapoetastra
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Perché, David?
Perché mi hai fatto questo?
E perché hai permesso a te stesso di farlo?
Probabilmente non lo sai, sicuramente non hai una risposta.
Nemmeno io ce l’ho, del resto, e forse non ne esiste una.
All’inizio ero contento delle tue attenzioni, se lo negassi sarei un bugiardo.
Ti vedevo come un Dio, bello, intelligente e famoso.
Ma il tempo mi ha aperto gli occhi, e quella venerazione che nutrivo nei tuoi confronti è sfumata lentamente verso la rabbia, sempre più viva e cocente.
Ed ora si è trasformata in odio, devastante ed assolutizzante.
Perché, David?
Potevamo essere amici, invece tu mi volevi in un altro senso, e se solo fossi stato un po’ più sveglio me ne sarei accorto prima.
Non è successo, però, ed adesso che lo capisco è troppo tardi.
Mi hai impedito di vivere, mi hai rovinato il periodo più bello e spensierato della mia giovinezza solo perché non sei mai stato in grado di tenere a freno le tue pulsioni.
Ed io ho cercato di resistere alla bestia che nascondevi nel profondo della tua anima e che mostravi solo quando eravamo soli.
Ho provato a fuggire, ma per quanto bene mi nascondessi, tu mi trovavi sempre.
Ed alla fine ho dovuto prendere una decisione.
Perché, David?
Perché non ti sei fermato?
Perché hai permesso a te stesso di farmi questo?
Se solo tu non fossi diventato un animale famelico, se solo non avessi preteso continuamente da me ciò che non volevo darti, a quest’ora saremmo ancora ottimi amici.
Se solo tu non fossi stato così dannatamente ossessionato da me, David, adesso non saresti un corpo senz’anima che solca le immobili acque dell’Hudson. Ma lo sei.
E se solo io fossi stato più forte ed avessi denunciato i tuoi continui abusi e soprusi alla polizia, invece di tenermi tutto dentro come ho sempre fatto, a quest’ora non sarei un assassino.
Ma lo sono.
Mi tornano alla mente le parole del professor Steeves, per chissà quale motivo: "Uccidete ciò che vi è caro, le vostre cotte, la vostra giovanile metafisica. Niente di questo appartiene alla pagina. È il primo principio di un buon lavoro creativo."
Sorrido.




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