Ti guardo lontano,
da sotto la mia luna
in quanto t’osservo
immaginandoti.
L’orologio è fermo,
così come il tempo
stoppato nel mio
cuore.
Io, come bolla di sapone
potrei scoppiare dal sentimento
e gridare, troppo piano, a stento
ciò che esso mi impone.
Potrei anche trasformare me
in una minuscola particella d’aria
per sfiorare la dolce pelle
che bramo di te.
Non vedi il roseto in cui
la mia recita si tiene,
come un teatro scuro
dai rovi morti e secchi.
I fiori da scena non muoiono,
ma se a fare scena sono
gli stessi sentimenti
essi sono differenti.
Ma tu no.
Se per la prima volta ti vedessi
sono già sicura ti amerei.