LICENZA
Un
fitta di dolore le risalì l'avambraccio,
intorpidendole le dita. Agitò la mano, cercando di
allontanare la sensazione.
«
In cuor mio, è la prima volta che vedo una persona
reagire a una licenza con un pugno al muro. »
«
Anderson, ammiraglio, siamo in guerra e lei mi sta
chiedendo di andare in licenza. Non le sembra leggermente
più assurdo? »
«
Non ti sto chiedendo di andare in licenza,
Comandante. Te lo sto ordinando. »
La
donna si portò una mano al volto, premendosi gli
occhi. Era tutto così surreale che credeva di stare
sognando, che per una volta
il suo incubo ricorrente le avesse dato tregua.
«
Ricapitolando... »
«
Per la terza volta? Shepard, frequentare i Krogan
non si può dire ti abbia giovato. »
Il
Comandante guardò il proprio superiore di sbieco.
«
... dal momento in cui si chiuderà questa chiamata, dovremo
fare rotta verso la
Cittadella dove consegneremo la Normandy all'Alleanza per una revisione
e
potremo prenderci una specie di vacanza. Tutto questo mentre in tutta
la
galassia i Razziatori massacrano migliaia di individui ogni minuto che
passa.
Corretto? »
«
Corretto. »
«
Ammiraglio, con tutto il rispetto, è sicuro di
stare bene? »
«
Tutti si meritano un po' di riposo, Shepard.
Soprattutto tu. »
La
donna si scagliò in avanti, sporgendosi verso
l'ologramma.
«
Maledizione Anderson, abbiamo il segnale, sappiamo
dove si trova la base di Cerberus, ci servono i dati per il crucibolo.
Non
possiamo fermarci adesso! » le parole le rimbombarono in
testa come nel Centro
di Comando. Un paio di teste, tra cui un certo Turian, fecero capolino
dalla
stanza circolare.
«
Anche per questo ti sto ordinando il periodo di
licenza. Prima di assaltare Cerberus dobbiamo essere sicuri che la
Normandy sia
perfettamente efficiente. Non possiamo rischiare un malfunzionamento
dei
sistemi proprio adesso. »
Gli
occhi di Shepard si ridussero a due fessure.
«
Anche? »
«
Sì, tu e la tua squadra dovete essere riposati. Non
sarà un scontro facile, considerando che con ogni
probabilità dovrai affrontare
Kai Leng. »
«
Ho abbattuto un fottuto Razziatore, posso farcela
anche adesso. »
«
La discussione termina qui, Shepard. Nel tuo
terminale privato troverai le istruzioni in merito alla licenza.
»
«
Anderson... »
«
Buona licenza, Shepard. »
L'ologramma
dell'Ammiraglio Anderson sparì tra le
interferenze. Il Comandante avrebbe giurato di aver visto un sorriso
affiorare
sul suo volto segnato dalla stanchezza.
«
Dannazione... Joker, fai rotta verso la Cittadella.
»
«
Sì,
Comandante. »
«
E non rispondere con quel tono soddisfatto. »
«
Pretendi
troppo Comandante. Stiamo andando in licenza. »
«
Appunto. »
Un
lungo sospiro le uscì dalle labbra mentre fissava
le pareti del comunicatore relazionale quantico.
«
Ehi, Shepard? » una profonda voce bitonale la
spinse a girarsi. Lo sguardo della donna incrociò i piccoli
occhi azzurri del
Turian.
«
Garrus. Stavi origliando? »
«
Credo che "c'è qualcuno su questa nave che non
abbia sentito le mie urla?" sarebbe più corretto. »
Shepard
non seppe trattenere una mezza risata
soffocata. Si avvicinò al Turian e gli fece segno di
seguirla verso la Sala
Tattica. Attraversando la Sala di Comando, i volti soddisfatti del suo
equipaggio la colpirono come un pugno nello stomaco. Non credeva
possibile che
quegli uomini potessero essere felici di una licenza, quando la
situazione
sulla Terra era ogni giorno più critica. Il suo sguardo si
rabbuiò, e il cambiamento
non sfuggì a Vakarian.
«
Tutti meritano un momento di pace. »
La
donna non rispose. Proseguì nel proprio incedere,
superando l'area di transizione del ponte 2. Le soldatesse di guardia
cicalecciavano su come avrebbero trascorso il tempo libero sulla
Cittadella. La
disapprovazione albergante sul volto del Comandante sembrò
aumentare.
«
Anche tu. »
Il
pugno colpì fulmineo l'armatura dell'alieno. Il
sordo clangore metallico ammutolì le due militari mentre
Shepard, immobile al
centro del passaggio, sentiva il peso dei loro sguardi.
«
Non l'ho chiesto io. »
«
Nessuno lo pensa. » il Turian non si mosse,
attendendo che fosse l'amica a decidere quando allentare la pressione
della
mano dal suo petto.
«
Non abbiamo tempo. »
«
Di fronte a tutto ciò, non l'abbiamo mai avuto. »
«
Dovremmo affrontare Cerberus. »
«
Lo faremo. »
«
Non è abbastanza! »
La
spinta del pugno si fece più forte, obbligando
Garrus ad arretrare di un passo per non opporre resistenza.
«
Per te non è mai abbastanza, Shepard. Per questo
hai bisogno di una licenza. »
Il
silenzio piombò sulla piccola stanza. Per quanto
la donna cercasse un segno di cedimento, l'espressione del Turian
lasciava
trasparire solo decisione. Era sicuro di ciò che stava
dicendo.
«
Oh, al diavolo. »
Shepard
allontanò la mano e riprese a camminare a grandi
falcate verso la Sala Tattica, ignorando i richiami del suo vecchio
amico.
Il portellone si aprì sibilando, rivelando
l'atmosfera di gioia che albergava nell'ampio salone. Per quanto le
mansioni
dei suoi sottoposti continuassero in maniera efficiente come loro
solito, la
tensione che aveva attanagliato l'equipaggio nelle ultime settimane
sembrava
sparita. La guerra sembrava lontana, di fronte a quell'avviso di
licenza.
«
Comandante, ha dei nuovi messaggi nel suo terminale
privato. »
«
Grazie Traynor. IDA, se ci dovesse essere bisogno
di me, sarò nella mia cabina. »
«
Va bene Shepard.
»
La
donna sgusciò nell'ascensore, selezionando il
ponte 1 dal terminale interno. Quando la porta della stanza le si
richiuse alle
spalle, appoggiò un fianco all'acquario e si mise a seguire
i corpi sinuosi dei
pesci. Kelly l'aveva sempre aiutata a mantenerli in vita, nutrendoli e
curandoli durante le sue assenze. Eppure Shepard non era riuscita a
salvare
Kelly da Cerberus, durante l'assalto della Cittadella, e quei pesci
erano
l'unico ricordo che le era rimasto della psicologa. L'ennesima perdita
di una
guerra assurda.
«
Shepard, stai
bene? » la voce metallica dell'IA la distrasse dai
suoi pensieri.
«
Sì IDA, tranquilla. Sono solo stanca. »
«
Si tratta di
una reazione fisiologica normale a seguito di un calo di adrenalina.
Otto ore
di sonno dovrebbero bastare per recuperare la piena
funzionalità fisica e mentale.
Ti consiglio inoltre di ascoltare qualche brano di musica d'atmosfera,
mentre
una doccia calda potrebbe contribuire al rilassamento dei muscoli. »
«
Grazie IDA, seguirò i tuoi consigli. Ora scusami,
devo controllare i messaggi. »
«
Va bene
Shepard, a più tardi. »
Il
Comandante si staccò dalla vetrata con una leggera
spinta. L'impronta traslucida delle proprie dita rimase impressa sul
blu
dell'acquario e la situazione non migliorò quando
cercò di eliminarla con la
stoffa della tuta. Provò una seconda volta, poi una terza,
invano. Piccata,
colpì col palmo della mano la superficie, stampando una
seconda impronta.
«
Fanculo… » sibilò, volgendo la schiena
alla
macchia.
Coprì
i due metri che la separavano dal terminale
video e accese il monitor. Una sola e-mail.
Comandante
Shepard,
Ho ordinato
l'attracco della Normandy alla Cittadella per sottoporla a
manutenzione. Anche
la nave ha diritto a un po' di riposo.
Una squadra di
ingegneri si prenderà cura di tutto al vostro arrivo,
perciò sbarcate
immediatamente. Siete tutti in licenza. È un ordine. Vi
voglio tutti al meglio
in vista di ciò che ci aspetta.
Un'ultima cosa.
L'ammiraglio Anderson possiede un appartamento negli agglomerati.
Presentati
sul posto dopo aver lasciato la nave. Pare abbia proprio una bella casa.
Ammiraglio
Hackett.
«
Allora non è solo un'idea di Anderson. È una
fottuta cospirazione. »
Rilesse
la mail.
«
A Joker non piacerà dover abbandonare la nave. »
sogghignò, scuotendo la testa. A quel punto, con anche
l'Ammiraglio Hackett
contro, non avrebbe più potuto opporsi.
Il
terminale si spense con un click.