You
can't take away the pain if you don't care
«Non
è possibile, Liam. Non
puoi assorbire il dolore se non ti importa niente di quella persona,
no?»
Solo,
sanguinante, accasciato
contro un albero nel bel mezzo della foresta e della notte. Poteva
dire di averne passate di peggio, se avesse avuto la forza anche solo
per pensare o aprire bocca. La verità era che non riusciva a
respirare, faticava anche a guarirsi, non poteva concentrarsi e
sgombrare la mente, il dolore era al centro di tutto. Era stato un
pazzo a tentare di affrontare quel Mothman (1) da solo, avrebbe
dovuto aspettare i rinforzi, senza contare che Scott gli aveva detto
di non farsi problemi a contattarlo se la situazione fosse
degenerata. Ma lui, testardo, aveva voluto dimostrare di essere un
buon Alfa, di potersela cavare da solo senza mettere in pericolo i
suoi amici. E Theo.
«Lo
so, Mason, lo so
benissimo.» Replicò all'amico, stanco, lo sguardo
perso sulla sua
stessa mano, la testa in tutt'altri pensieri.
Poggiò
la testa contro il
tronco alle sue spalle, chiuse gli occhi e aprì la bocca;
provò ad
emettere dei respiri lunghi e profondi, ma ogni volta venivano
bruscamente interrotti da uno spasmo di dolore per nulla piacevole.
Non riusciva a vedersi il petto, la creatura lo aveva colpito con un
colpo deciso, era certo che gli avesse dilaniato la pelle, forse
scoperto qualche organo. Provò a toccarsi il busto,
lasciandosi
scappare un mugugno di sofferenza, a denti stretti. Forse era
arrivata la sua ora, forse non stava guarendo perché c'era
poco da
fare, ormai. Magari doveva lasciarsi andare, vedere cosa sarebbe
successo...
«Liam!»
Sbarrò gli occhi,
colto completamente di sorpresa. Si ritrovò con la vista
annebbiata,
stava perdendo i sensi e non riuscì a riconoscere al primo
colpo la
voce che aveva urlato il suo nome, o i passi che sovrastavano il
silenzio della natura, e neanche la figura che si avvicinava di corsa
verso di lui. «Liam?» Lo chiamò, la
voce, adesso piuttosto
preoccupata e in preda al panico. Si era sentito prendere il viso tra
le mani, percepiva il fiato della persona contro di sé.
Fiutava la
sua ansia, udiva il battito accelerato del suo cuore. Lo scosse
appena, chiamando nuovamente il suo nome. Liam sbatté le
palpebre,
l'unico movimento che riusciva a fare, praticamente. Gli ci volle un
po', ma poi riuscì a metterlo a fuoco.
«Theo?»
Domandò in un
sussurro piuttosto sorpreso; se ne pentì quasi subito,
sentendosi
colto come da una scarica in tutto il corpo. L'altro abbassò
lo
sguardo sulle sue ferite, le analizzò rapidamente e poi
tornò a
guardarlo negli occhi, scocciato.
«Sei
un deficiente, devi
perennemente metterti in mostra. Non potevi aspettarmi?» Lo
rimproverò malamente, sembrava essere sul punto di prenderlo
a
pugni, come se non fosse già abbastanza malridotto di suo.
«Pensavo
di farcela» si difese
allora, la voce si spezzò a metà frase colta da
uno spasmo. Theo lo
tenne fermo.
«Sta
zitto» sibilò, con la
voce rotta probabilmente dalla rabbia. Abbassò la testa e
individuò
la sua mano destra, completamente sporca di sangue;
l'afferrò.
«Che
stai–»
«Shh!»
Liam non
capì, all'inizio, ma
dopo qualche secondo realizzò quali fossero le intenzioni
del
ragazzo. Decise di rimanersene zitto – un po' per non farlo
arrabbiare ancora di più, un po' per la mancanza di forze
– ma
sapeva che il suo piano non poteva funzionare: non erano abbastanza
legati, non erano amici, non sapeva neanche perché facesse
parte del
suo branco. A Theo non importava niente di lui, non gli importava
niente di nessuno che non fosse se stesso e la sua sicurezza, non
poteva portargli via il dolore, lo sapevano entrambi. Si disse che
probabilmente voleva mettersi in mostra, o perlomeno cercava una scusa
per poter dire con assoluta sincerità a Scott e agli altri
di averci provato.
«Theo»
provò a chiamarlo, per
dirgli di farla finita con quella messinscena, faceva meglio a
portarlo in ospedale, o da Melissa, lei avrebbe saputo cosa fare e
non se ne sarebbe rimasta per interi minuti, seduta al suo fianco, a
stringergli la mano senza risolvere nulla. Theo aveva serrato gli
occhi e rafforzato la stretta intorno al suo palmo, ce la stava
mettendo tutta, quello doveva riconoscerglielo. Chiuse nuovamente gli
occhi, Liam, abbandonandosi nuovamente al dolore, riscaldato in
qualche modo dalla presa del ragazzo, che adesso lo teneva stretto
con entrambe le mani. Percepì improvvisamente un lieve
torpore,
quasi come un formicolio lungo tutto il braccio. Si stava calmando,
piano piano, il respiro stava tornando regolare, non sentiva quasi
più la fitta che lo aveva attanagliato per tutto quel tempo.
Riaprì
gli occhi, confuso; Theo stava osservando il suo braccio,
seguì il
suo sguardo in tempo per vedere letteralmente tutto
il suo dolore fisico venire assorbito via, scorrere attraverso le sue
vene e abbandonarlo una volta per tutte. «Cos'è
successo?» Domandò
stupidamente. Sapeva cosa era appena accaduto, ma non riusciva a
concepire come poteva
essere avvenuto.
«Adesso
dovresti essere in grado di guarirti» mormorò
l'altro per tutta
risposta, senza osare guardarlo negli occhi. Liam aprì la
bocca
pronto a ribattere qualcosa, a riempirlo di domande, magari, ma
restò
muto, osservando la ferita – meno grave di quanto aveva
immaginato,
ma pur sempre brutta alla sua vista – cominciare a
rimarginarsi
veloce, fino a quando non fu completamente svanita.
«Beh,
graz–» provò a parlare, ma quello che
ricevette fu un pugno
dritto sul naso, così improvviso che non poté
fare niente per
schivarlo. «Ti ha dato di volta il cervello?!»
Esclamò scattando
in piedi e prendendosi il naso tra le mani – non era rotto,
era già
un miglioramento.
Theo
rimase seduto, lo sguardo fisso verso il vuoto. «A
me?» Fece,
emettendo una risata bassa e amara. Scosse appena la testa, prima di
sollevarsi anche lui, fronteggiandolo. «Ti rendi conto che
potevi
rimanere ucciso? Sei il solito idiota, completamente incapace di
connettere il cervello e di pensare alle conseguenze. Quel Mothman
ha ucciso un intero branco da solo,
come potevi pensare di uscirne vivo senza il minimo aiuto?!»
«Sai
cosa significa questo,
vero?» Mason si insinuò nuovamente nel vortice dei
suoi pensieri,
interrompendolo bruscamente «Forse abbiamo trovato l'unica
persona
sulla faccia della terra alla quale Theo tiene veramente.»
«Come
se a te importasse
qualcosa!» Si lasciò scappare di rimando con un
ringhio, accecato
dalla rabbia. Quello che seguì lo lasciò
inebetito, senza fiato né
parole. Si ritrovò con la schiena contro il tronco
dell'albero, e le
mani di Theo intorno al suo viso, ma quello che lo premeva
maggiormente erano le labbra del ragazzo, labbra morbide che adesso
si trovavano contro le sue. Sbarrò gli occhi, Liam, in un
primo
momento, riuscì a vedere le palpebre di Theo serrate,
invece, la
bocca ferma sulla sua. Non seppe dire cosa successe dentro di
sé, ma
si ritrovò a stringerlo prendendolo per i fianchi, chiuse
gli occhi
e schiuse la bocca, lasciandosi baciare e baciando a sua volta,
crudele e disperato, feroce e bramoso.
«Mi
importa eccome, invece»
gli sussurrò poco dopo, all'orecchio, facendogli scappare un
ansimo
soffocato.
«Oppure
ci siamo sbagliati
per tutto questo tempo e siete in grado di assorbire il dolore
nonostante la persona» provò ancora Mason, che non
lo aveva
lasciato in pace neanche per un momento da quando gli aveva
raccontato cosa era accaduto la notte prima, omettendo quell'ultimo
piccolo e importante dettaglio. «Se vuoi il mio parere, deve
trattarsi della seconda ipotesi.»
«Sì»
mormorò Liam,
finalmente, le dita sulle labbra quasi a poter catturare e magari
toccare il sapore di
Theo «probabilmente è così.»
1. Il Mothman, o
Uomo Falena, altro non è che una leggenda metropolitana
statunitense, cercavo una creatura insolita e che non fosse apparsa
nella serie e questa qui mi ha parecchio incuriosita.
Angolo
dell'autrice: Salve a tutti, non ho la più
pallida idea di cosa sia questa storia o perché io l'abbia
scritta, perdendo tempo invece di vedere la 6x19. Non avrei mai pensato
di scrivere su questi due, sarò sincera, però la
citazione di Mason mi è stata servita su un piatto d'argento
e ho dovuto mettere nero su bianco questa semplice idea.
Spero non vi abbia fatto troppo schifo, grazie in anticipo a chiunque
abbia letto, lasciatemi una recensione se vi va, e fatemi sapere il
vostro parere :)
Sà
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