CAPITOLO
1: NEL BUIO PIU'
FITTO...
Stava
succedendo di nuovo.
I
suoi genitori stavano
litigando.
“DOVE
DIAMINE SEI
STATO?!” “TE L'HO GIA' DETTO... SONO ANDATO FUORI
CITTA' PER
AFFARI!” “NON MENTIRE! ORMAI LO SANNO TUTTI CHE MI
TRADISCI! ABBI
ALMENO IL BUON SENSO DI AMMETTERLO!”
Erano
tre mesi che andava
avanti quella storia.
Suo
padre alcuni giorni
spariva e tornava solo a tarda notte.
In
città si mormorava
alle loro spalle che suo padre li tradiva con qualche bella ragazza
giovane.
“PERCHE'
DOVREI
AMMETTERE UNA COSA CHE NON E' VERA?!” “PERCHE' LA
FIGLIA DELLA
COMMESSA DEL SUPERMERCATO TI HA VISTO IN CITTA'! HA DETTO CHE ERI IN
UN BAR E GUARDAVI IN CONTINUAZIONE L'OROLOGIO!” “E'
VERO, SONO
ANDATO IN UN BAR A BERE UN CAFFE' MA NON PUOI PENSARE CHE TI TRADISCA
PER COSI' POCO...” “MA MI HAI FATTO FARE UNA FIGURA
DEL CAVOLO!
LEI E QUELLE OCHE DELLE SUE AMICHE CONTINUAVANO A RIDERE E MI DAVANO
DELLA POVERA STUPIDA! HAI LA PIU' PALLIDA IDEA DI COME MI SONO
SENTITA?!” “CREDI A ME O A QUELLO CHE DICONO DELLE
SCEME?!” “E
ALLORA DIMMI DOVE SEI STATO!”
Silenzio.
Suo
padre non voleva
rispondere alla domanda.
Per
sua madre, quel
silenzio significava che aveva ragione.
“TI
ODIO! TI DETESTO!
VORREI VEDERTI MORTO! VOGLIO CHE TU TE NE VADA DA QUESTA
CASA!”
“SUCCEDERA' MOLTO PRIMA DI QUANTO TU CREDA!”
Di
nuovo silenzio.
Si
sentì sbattere la
porta.
Evidentemente,
uno dei
suoi genitori se n'era andato dalla sala.
Rigirandosi
nel letto, si
chiese come si era arrivati a quel punto.
Fino
a quattro mesi fa
andava tutto alla grande.
Certo,
anche allora i suoi
genitori litigavano, come tutte le coppie normali, ma alla fine
facevano pace.
Adesso,
invece, c'era
sempre quel clima di tensione...
Il
piccolo ripensò a
quando era cambiato tutto.
Sua
madre era venuto a
prenderlo all'asilo in anticipo e gli aveva detto che suo padre aveva
avuto un malore al lavoro e che, pertanto, era stato portato in
ospedale dal suo migliore amico.
Sua
madre l'aveva portato
in ospedale e si erano ricongiunti a lui.
Alla
domanda del motivo di
quel malore, lui aveva detto che si era solo trattato di un semplice
calo di zuccheri.
Poi
erano tornati a casa e
la cosa era finita lì.
Ma,
una settimana dopo il
malore, suo padre aveva chiesto un giorno di permesso in ufficio.
La
cosa aveva insospettito
molto sua madre.
Suo
padre non aveva mai
chiesto un giorno di permesso.
Perfino
quand'era malato
voleva andarci a tutti i costi e lei doveva fare una faticaccia per
tenerlo a letto.
Almeno
una volta alla
settimana, chiedeva un giorno di permesso e poi spariva senza dir
niente a nessuno.
Di
conseguenza,
cominciarono a girare delle storie che dicevano che suo padre,
quand'era stato ricoverato in ospedale, aveva conosciuto una bella e
giovane infermiera e i due erano diventati amanti.
Sua
madre non poteva
sopportare tutto ciò.
Lei
lo amava con tutta sé
stessa, per lui aveva rinunciato alla sua libertà... e lui
la
ripagava andando a letto con un'altra?!
Il
piccolo era sempre più
terrorizzato da quell'aria.
Temeva
che i suoi
dicessero la terribile parola, quella temuta da ogni bambino...
DIVORZIO.
Era
vero che, in quei
giorni, molte coppie divorziassero ma non voleva che accadesse anche
alla sua famiglia.
Avrebbe
preferito che uno
dei suoi genitori morisse piuttosto che divorziasse.
Il
divorzio significava
che i suoi genitori non si amavano più... e quale tortura
peggiore
per un bambino di soli tre anni che sapere che i propri genitori non
si amavano più?!
Nel
bagno della piccola
villa, una donna dai capelli neri era seduta sul pavimento mentre
piangeva in silenzio, tenendo in mano un piccolo coso rosa.
I
segni su di esso erano
inequivocabili.
Positivo.
Era
incinta.
Sapeva
quand'era successo.
La
notte prima che suo
marito avesse quel maledetto calo di zuccheri.
Ricordava
benissimo quando
le sue forti e possenti braccia l'avevano stretta, i loro baci
roventi, le sue mani abbronzate che gli accarezzavano il volto e la
schiena, eccitandolo ancora di più...
Stava
male ripensandoci.
Lei
lo amava.
Aveva
scelto lui invece di
altri... perché le aveva fatto questo?! Perché
l'aveva tradita?!
A
scuola era una delle
ragazze più libere e indipendenti ma poi l'aveva
conosciuto... quel
suo carisma e quel suo lato misterioso l'avevano attratta e, senza
nemmeno rendersene bene conto, si era innamorata di lui.
Sentiva
che per lui poteva
rinunciare alla libertà.
Ricordava
ancora la loro
prima volta... erano a casa sua a guardare la tv e, ad un tratto,
l'aveva baciato.
Dopo
un attimo di stupore,
lui aveva ricambiato il bacio e, nessuno dei due aveva mai capito
bene come, si erano ritrovati nudi sul suo letto.
Ricordava
bene che lui
voleva completamente dominarla ma lei sapeva il fatto suo ed era
riuscita a tenergli testa.
I
loro rapporti erano
sempre stati così: una vera e propria battaglia di fuoco
sotto le
coperte.
Ma
non ci sarebbero stati
mai più.
Presto,
lei e suo marito
avrebbero divorziato.
Non
lo avevano ancora
deciso ma era ovvio che, ormai, il loro matrimonio era naufragato...
entrambi dovevano prendere strade diverse...
Ma
la cosa più tremenda
era che lo amava ancora.
Sarebbe
stato terribile
per suo figlio e anche per quello che portava dentro di sé
vivere
lontani dal padre... ma era la decisione giusta per tutti.
Ormai
suo marito non
l'amava più... aveva preferito un'altra donna, di sicuro
molto più
giovane... e, poi, le terribili parole che le aveva detto:
“SUCCEDERA' MOLTO PRIMA DI QUANTO TU CREDA!”
Il
cuore le sanguinava
ancora di dolore!
Appena
il loro bambino
sarebbe andato all'asilo, lei gli avrebbe detto quelle ripugnanti
parole che, quando si era sposata, non si sarebbe mai sognata di
dire: “Voglio divorziare!”
Dopo
gli avrebbe dovuto
rivelare del piccolo che portava in grembo...
Poteva
sempre abortire, ma
non l'avrebbe mai fatto!
Era
sempre una vita,
quella!
Era
sempre una parte di
lui...
Il
piccolo aprì un
occhio, poi entrambi.
Gli
era sembrato di
sentire il rumore della porta di casa che si chiudeva... ma non era
possibile...
Si
alzò dal letto e,
sbadigliando, andò a guardare alla finestra.
Vide
suo padre, con una
valigia in mano, sul prato di casa che guardava la loro casa con uno
strano sguardo.
Il
piccolo uscì dalla
camera in tutta fretta.
Non
gli piaceva il fatto
che suo padre uscisse di casa nel cuore della notte.
Scese
le scale in tutta
fretta e aprì la porta rumorosamente.
“PAPA'!”
urlò con
tutto il fiato che aveva in gola.
Lo
vide voltarsi e
guardarlo ma poi, senza alcuna esitazione, salì sulla sua
macchina e
avviò il motore.
“PAPA'!
PAPA'! TORNA
QUI, TI PREGO! NON ANDARTENE!” continuò a gridare,
inseguendo la
macchina che si allontanava sempre di più.
Sentiva
le lacrime
scendere dalle sue guance ma non gli importava.
Il
buio si stava portando
via suo padre.
Ad
un tratto, inciampò e
cadde disteso sulla strada mentre l'auto si allontanava sempre di
più, fino a sparire completamente nel buio più
fitto.
“Papà...”
sussurrò,
disperato, il bambino.
Ad
un tratto, sentì
qualcuno sollevarlo e abbracciarlo.
Non
dovette nemmeno alzare
la testa per sapere chi era.
“Mamma...”
chiese
mentre l'abbracciava “Dov'è andato
papà?”
Sua
madre fece una lunga
pausa, prima di rispondergli: “Non lo so...”
“Tornerà?” “Non
lo so...”
Furono
queste le ultime
parole che madre e figlio si dissero per il resto della notte.
Mentre
il bambino
continuava a piangere senza sosta in silenzio, sua madre gli
accarezzava dolcemente la testa, guardando la strada.
Il
piccolo non vide mai la
piccola lacrima scendere dal viso perfetto della madre, per poi
cadere sulla strada. |